di Agatha Christie
Voto: 8 e 1/2/10
Attenzione! Ann Beddingfeld inizia il racconto delle sue avventure.
(Pagina 19)
Siamo nel 1922. La giovane Ann Beddingfeld, da poco rimasta orfana, ancora non sa cosa fare della sua vita. Un giorno assiste ad incidente in metropolitana, e il casuale ritrovamento di un misterioso biglietto in qualche modo legato all’incidente la spinge ad imbarcarsi (letteralmente!) in un’avventura per cercare di svelare il mistero dell’uomo vestito di marrone.
Questo libro è tra i primi della zia Agatha che ho letto, ed era a quel tempo uno dei miei preferiti, com’è facile intuire dallo stato disastroso in cui versa il libro (il dorso ha ceduto e il libro è diviso in due!) a causa delle innumerevoli riletture.
E’ un romanzo un po’ atipico per la Christie, con viaggi, avventure, pericoli… quasi un thriller, come l’autrice stessa afferma nella sua autobiografia La mia vita (citata nella prefazione e della postfazione di Stefano Benvenuti).
La trama, nonostante queste spiccate diversità, lascia comunque la stessa soddisfazione di tutti i romanzi della Christie, con indizi “veri” e altri da fumo negli occhi, personaggi tutti sospettabili (durante questa ennesima rilettura ho pensato che se non avessi già saputo chi era il misterioso “Colonnello” avrei sospettato sicuramente di Susan: è l’unica su cui Ann non ha mai il minimo dubbio, e poi sarebbe stata una bella sorpresa scoprire alla fine che il “Colonnello” era una donna!) e soluzione da lasciare (almeno me!) a bocca aperta. Il tutto, come ho detto, ricco di avventura e molta più azione del solito, con in più il condimento dell’immancabile storia d’amore! :)
Questo è il quarto romanzo giallo della Christie, siamo quindi ancora agli esordi. Finora ci ha fatto conoscere Poirot e Tommy e Tuppence, quindi anche da questo punto di vista zia Agatha inserisce una “novità” in questo romanzo: un protagonista una tantum, che non si ripeterà. Ma c’è di più, lo stile della Christie si arricchisce di un espediente che credo la Dame Agatha non utilizzerà mai più: il racconto in prima persona a due voci. Infatti, come ci spiega la stessa Ann nei primi capitoli, il suo resoconto degli eventi è stato integrato con estratti dal diario di sir Eustace Pedler.
La sunnominata prefazione/postfazione ci informa (sempre tramite la voce della stessa Christie con gli starlci de La mia vita) che questo espediente si è reso necessario in quanto aveva molta difficoltà a gestire i personaggi, perché, dietro le ripetute insistenze del suo ospite durante un viaggio in Sud Africa, si era ispirata a persone reali. Soltanto quando ha deciso di farli parlare in prima persona, dice, è riuscita a “dimenticare” gli originali e a far vivere di vita propria i personaggi. In particolare la protagonista Ann Beddingfeld ha diverse cose in comune con la Christie stessa! E ovviamente anche le ambientazioni di rifanno al viaggio che la Christie compì mentre scriveva il romanzo in Africa. Hanno infatti un ruolo importante anche le Cascate Victoria, da lei molto amate e ammirate.
La copertina della mia versione l’ho trovata molto bella. Queste copertine della Mondadori non sono tra le mie preferite, mi piacciono di più quelle di adesso, con le foto, ma in questo caso (anche perché da quel che ho visto su aNobii la copertina nuova di questo libro qui è piuttosto bruttarella!) questa copertina qui riassume brevemente le caratteristiche principali del libro, senza però spoilerare: c’è l’uomo vestito di marrone, senza volto perché ovviamente il mistero ruota attorno alla sua identità; ci sono i diamanti; c’è l’Africa, con le spiagge e le famose cascate; e c’è anche una giraffa, la cui immagine scolpita nel legno avrà un ruolo importante nell’ultima parte del libro! Insomma, oltre che esteticamente piacevole, è anche intrigante e attinente! :)
Il titolo, sinceramente, non è nulla di particolare, e questo già nell’originale della Christie, quindi stavolta non è colpa di qualche assurdo adattamento italiano.
Commentino finale: nonostante gli anni passati (il libro è del ’24, e io l’ho letto l prima volta nei primissimi anni ’90) e le svariate riletture, questo romanzo non ha perso la sua bellezza, e anche stavolta mi ha catturato dall’inizio alla fine! Forse non posso più annoverarlo tra i miei preferitissimi, ma lo trovo ancora un bellissimo libro!
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Anni dopo, rilettura sempre bella!Scheda del libro
Titolo: L’uomo vestito di marrone
Autore: Agatha Christie
Paese: Regno Unito
Titolo originale: The Man in the Brown Suit
Anno prima pubblicazione: 1924
Casa Editrice: Mondadori (Oscar Gialli)
Traduzione: ignoto
Copertina: Karel Thole
Pagine: 183
sito non ufficiale dell’autrice (in italiano): LINK
aNobii: LINK
inizio ultima rilettura: 2 ottobre 2011
fine ultima lettura: 6 ottobre 2011
Un po’ di frasi
Nadine, la ballerina russa che faceva furore a Parigi, s’inchinò ripetutamente allo scrosciare degli applausi. Poi, nel vivo dell’entusiasmo, abbandonò il palcoscenico e andò nel suo camerino.
[incipit]
La mia prozia Jane era solita dire che una vera signora non si scompone né si sorprende mai qualunque cosa le accada.
Ann Beddingfeld
(Pagina 161)
«Sai, Ann, che sono geloso di Race? Anche lui ti ama, ed è molto migliore di me».
Mi voltai verso di lui, ridendo di cuore.
«Harry, sei un vero idiota. Io voglio te e basta.»
[explicit]