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L'uso del suono nelle antiche costruzioni

Creato il 22 giugno 2014 da Dariosumer
L'USO DEL SUONO NELLE ANTICHE COSTRUZIONI
Riguardo alla Grande Piramide di Giza molte le ipotesi circa i metodi usati per la sua costruzione, dal piano inclinato, che doveva raggiungere la lunghezza di circa un chilometro e mezzo e un volume più elevato della stessa piramide, agli argani, alla teoria dei legni corti di Pincherle, alla serie di quattro rampe, alla rampa a spirale che segue l’inclinazione delle pareti proposta da Zaki Hawass, alla teoria di Elio Diomedi basata sulle traversine con l’utilizzo delle gallerie interne come rampe di trasporto, a quella di uno scrittore arabo del 1440 circa l’utilizzo di fogli magici che facevano lievitare i blocchi al suono di una specifica nota musicale, in modo da poterli spingere per svariati chilometri.
Lo storico arabo Ibn Abd Hock affermò che la piramide fu costruita da Surid Ibn Salhouk, un antico re egizio vissuto 12000 anni fa, con lo scopo di preservare le conoscenze acquisite dal suo popolo; egli sognò che un disastro si sarebbe abbattuto sulla terra.
Non ultima la teoria di Davidovitz che propone la fabbricazione di un impasto di calcare effettuato sul luogo, ma che non spiega la presenza dei blocchi di granito. Il calcare bianco si trova decine di metri di profondità nel sottosuolo in blocchi stimati di tre tonnellate, il granito proviene da cave distanti 500 chilometri.
Secondo Christofer Dunn i costruttori conoscevano gli ultrasuoni e si servivano di utensili che sfruttavano tale tecnologia. A riprova i sarcofagi di granito e di basalto con i resti dei tori Apis contenuti nel Serapeum di Saccara lunghi 4 metri, larghi oltre 2 e alti 3,30, del peso di circa 100 tonnellate compreso il coperchio di 27 tonnellate.
Rifiniti con elevata accuratezza, i sarcofagi presentano superfici perfettamente piane e levigate tanto da potersi specchiare. Gli angoli sono esattamente retti in ogni lato e di conseguenza le pareti interne risultano parallele fra loro. Il coperchio combacia in modo perfetto tanto da produrre una chiusura ermetica e impedire l’accesso dell’aria fra le due superfici.
Un lavoro di questa precisione appare estremamente difficile da realizzare con gli utensili ordinari che la scienza ufficiale assegna alla civiltà egizia.
Le pietre ritrovate a Baalbek pongono gli stessi quesiti con le loro dimensioni esagerate, 18x20 metri, un peso di 1000 tonnellate, e il loro posizionamento millimetrico. Sono state estratte tutte da una cava vicina, dove ne possiamo ammirare ancora una, conosciuta come la "pietra del Sud", tuttora attaccata alla vena madre, di 21 metri di lunghezza, 10 di altezza con uno spessore di 4,5 metri nonché il ragguardevole peso di 1200 tonnellate.
Dove sono le macchine? Gli utensili serviti per lavorare il granito?
Non è razionale parlare di attrezzi di rame. Il rame non ha certamente la durezza necessaria per tagliare il granito. Il rame indurisce battendolo ripetutamente, ma poi inevitabilmente inizierà a sbriciolarsi, quindi deve essere ricotto e ammorbidito per far sì che rimanga intero.
Analizzando la teoria delle rampe giungiamo alla conclusione che non era realizzabile in quanto una rampa non può superare il 10% di pendenza e alla fine risulterà di 1450 metri; con un volume di oltre 7 milioni di metri cubi. La piramide ne ha solo 2,5. Non solo, un uomo non traina più di 20 kg; per ogni blocco da 2,5 tonnellate, quindi, occorrono 125 uomini per percorrere 100 metri in dieci minuti; in un’ora si trascinano sei blocchi da 2,5 tonnellate. Ma i blocchi pesano circa 50 tonnellate.
Una raffigurazione su di una tomba a Deir El Bersha indica 4 file di uomini che trascinano una statua posta su slitte. Per la disposizione degli uomini occorrevano uno spazio di 10 metri.
Calcolando il volume del materiale spostato le rampe costavano troppo; solo per la rampa quanti blocchi? Sessanta al giorno, ventuno mila ogni anno, un periodo di 237 anni per costruire tre piramidi, senza calcolare i tempi per realizzare il cantiere, le strade, la Sfinge, i templi, i loculi per le barche ecc. E i 115.000 blocchi bianchi di dieci tonnellate l’uno?
Erodoto indica venti anni per la Grande Piramide e dieci per la rampa, ma Cheope visse solo 23 anni.
Tutte le attività antiche sono state riprodotte, ma non la costruzione delle piramidi. Perché?
Non è stato mai trovato nessun utensile che possa spiegare le varie teorie riguardo alla costruzione dei manufatti in granito. Gli attrezzi in rame non sono come quantità quelli che dovevano rappresentare la dotazione dei tagliapietre.
Pensiamo a 2.300.000 di pietre del peso di 2 o 70 tonnellate della piramide; alle 43 pietre trasportate per oltre 800 km. Da Assuan, issate a oltre 53 metri di altezza dentro la piramide per formare il Ded. Travi che potevano vibrare su una stessa frequenza; capaci di disperdere l’energia a cui venivano soggette.
Considerando questo possiamo accertare che il metodo più semplice adottato per la produzione risulta inadeguato, quindi secondo il principio di Ockham dobbiamo prendere in esame altri metodi meno semplici; cosa che gli archeologi rifiutano.
Nonostante che dal 1880 la tecnologia abbia fatto passi da gigante per soddisfare i nostri bisogni, gli artigiani del nostro tempo restano esterrefatti di fronte al lavoro dei costruttori delle piramidi.
Il ritrovamento di fibre organiche con bolle d’aria e pezzetti di intonaco colorato di rosso, hanno fatto presupporre che si trattasse di "pietra artificiale" ottenuta usando natron che si trova allo stato naturale in Egitto e minerali di rame, come crisocolla e silicati.
Migliaia gli oggetti probabilmente lavorati con le tecniche adoperate per plasmare e modellare il materiale plastico prima che indurisca.
I grandi blocchi venivano costruiti usando il calcare della piana di Giza, conosciuto come nummulitico.
Si tratta di una pietra fossilifera dove le minuscole conchiglie che la formano sono tutte orientate nella posizione assunta in fondo al mare, mentre quelle dei blocchi di calcare sono orientate disordinatamente, casualmente, quindi si deduce che il calcare sarebbe stato usato per un impasto. Macerato in acqua si disgrega e diviene fanghiglia.
Tutto questo avvalora la tesi di Davidovitz: Imhotep aveva scoperto il modo di produrre blocchi di pietra artificiale. Al posto di centomila uomini ne sarebbero bastati 1400.
Nel Tempio delle Tre Finestre troviamo un’unica pietra curva di notevoli dimensioni che poggia su di un’altra stretta e lunga che ripete lo stesso motivo. Anche in Egitto si trovano pietre curve. Ha ragione Davidovitz?
Ma vi sono altre storie menzionate in "Un misterioso miscuglio che scioglie le pietre", che qui riassumiamo.
Sir Fawcett, l’Architetto Marco Righetti, Mirella Rostaing, un padre missionario, hanno parlato di piante grasse le cui foglie sono in grado di ammorbidire la pietra e renderla malleabile.
Nel Talmud, nella Bibbia nello Zoar, viene descritto un "verme tagliente", un "tarlo metallico divisore", un "diamante", capace di forare e tagliare i minerali più duri.
Salomone ne aveva scoperto uno piccolo come un chicco di grano chiamato Shamir.
Si racconta che fosse stato creato nei sei giorni della creazione del mondo, Mosè lo portò dal deserto per costruire l’Efod, il pettorale di Aaron.
Salomone ne usò uno, datogli da un Guardiano del Cielo, tale Ashemedai, per costruire il tempio di Gerusalemme.
A Tula i giganti impugnano arnesi chiamati "Xiuhcoatl", serpenti di fuoco; uguali a quelli degli idoli del Kalasasaya a Tiahuanaco. Emettevano raggi infuocati che perforavano i corpi umani.
Questo ci porta ai Tuatha De Danann, alla Corte di Llys Don, (Cassiopea) all’eroe celtico Lug e alla sua spada laser, a Balor e il suo occhio; alla spada dei Cherubini.
Khufu significa anche "Re di uno sconosciuto potere" e appare come il nome dato un tipo di energia.
Ramses II vinse le sue battaglie con l’arma donatagli da Amon, qualcosa che ricorda le statuette della cultura Ubaid di Jarmo che tenevano fra le mani una "bacchetta".
I Navaho raccontano di visitatori celesti che un piccolo "tubo" infliggevano punture simili a quelle dei Cactus.
Il colonnello americano Philips Corso parla di un cilindro simile nel suo libro.
Le guerre descritte nel Mahabarata, nel Rig Veda, risalgono a epoche remote, nominano armi futuristiche.
La prima guerra sembra sia avvenuta circa 73000 anni fa e lo storico arabo Abu Zyad fa risalire l’edificazione delle piramidi e della Sfinge a quell’epoca.
Queste le storie, ma tornando ai metodi di costruzione è stato ipotizzato l’utilizzo dell’energia elettromagnetica di cui si sarebbe avvalso Edward Leedkalnin per costruire il Coral Castle, in Florida.
Si è parlato anche di energia sonica, quella usata dai lama buddisti per sollevare grandi massi a notevoli altezze, come hanno testimoniato alcuni esploratori testimoni dei fatti.
Sopra la Camera del Re vi sono cinque camere formate da strutture di granito. Portano i nomi di Davison, Wellington, Nelson, Arbuthnot, Campbell. Una torre che non si trova in nessun altra piramide. Le prime quattro sono strutture di granito uguali al tetto della camera del Re, la quinta è una struttura di calcare. L’altezza totale è di 15 metri, la torre è inserita tra due gigantesche mura di calcare Il peso totale è di 70 tonnellate.
Le travi perfettamente piatte sulla parte inferiore, risultano, nelle superfici superiori, grezze e di spessore disuguale; presentano tutte profonde scanalature.
Per gli Egittologi tale struttura serve a proteggere il tetto piatto della camera del re dal peso eccessivo della piramide; avrebbero la funzione di camere di scarico.
In realtà sostengono solo il loro peso, per alleggerire la struttura bastava porre il tetto spiovente direttamente sopra la camera del Re. La serie dei tetti realizza la forma del pilastro Djed. Secondo l'egittologia classica, lo Zed è semplicemente un simbolo con il quale gli Antichi Egizi intendevano rappresentare il dio Osiride.
Perché i costruttori posizionarono 1.200 tonnellate di travi di granito sopra il tetto piatto della camera? Le travi dovevano risuonare, vibrare e interagire con quelle situate nel soffitto della camera del Re. Infatti la torre è una costruzione indipendente inserita in una struttura di calcare in modo da poter vibrare liberamente interagendo con il granito della camera sottostante. Le nove travi della camera del re pesano oltre 300 tonnellate, il pavimento non poggia sopra una muratura piatta ma su un rivestimento modulare in modo da ridurre l’area di contatto al minimo permettendo alle 21 pietre del pavimento di vibrare liberamente. In alcune travi sono presenti profonde scanalature come se si volesse accordare il granito alterando le sue dimensioni fisiche.
Il granito difatti è altamente risonante e i pezzi più grandi una volta colpiti emettono un suono chiaramente udibile.
A Karnak, infatti, tre obelischi, ricavati dal granito rosa estratto da Assuan, a ben 180 chilometri di distanza, sono in grado di produrre una vibrazione.
Nel Museo del Cairo è conservato quello che resta dell’obelisco di Hatshepsut, proveniente da Karnak; in origine doveva essere alto trenta metri, adesso ne restano solo una decina. Fino a pochi anni fa la guida lo avrebbe percosso per far udire ai visitatori la bassa risonanza che emetteva e che durava per molti secondi, oggi è stato ancorato col cemento e non emette più nessun suono. Perché costruire obelischi che fossero in grado di emettere suoni bassi?
La terra è circondata da risonanze che influenzano tutto ciò che vive o esiste su di essa conosciute come le risonanze di Schumann. Vanno dai 7,83Hz a 32Hz. La camera del re ha una risonanza di 30Hz.
Poteva darsi che la camera del re e la torre entrassero in risonanza grazie alle vibrazioni Schumann esterne della terra. La piramide quindi costruita in pietra diventava una estensione della terra e vibrava con essa. Con in condotti aperti fuoriuscivano note ben definite e diverse propagando il suono prodotto dalla piramide all’esterno. L’effetto doveva essere impressionante. Lo scopo? Suscitare una profonda emozione fra i fedeli?
Di contro dobbiamo segnalare che la struttura dello Zed la si ritrova nei trasformatori in cui il filo di rame ricoperto di strati di cotone viene avvolto nella classica struttura definita "a nido d'ape". Procedimento molto usato nei circuiti a valvole degli anni '50-'60. Si tratta di dispositivi atti a trasformare impulsi elettrici da bassa ad alta tensione, oppure ad opporsi al passaggio di componenti alternate ad alta frequenza.
L’idea di Tesla per la diffusione della corrente senza fili, fa supporre che la piramide poteva essere una centrale elettrica che raccoglieva la corrente dalla superficie terrestre sfruttando la nota risonanza della cavità di Shumann.
La realizzazione ad anelli separati migliora l'isolamento tra le spire di filo, eleva in modo rilevante il rendimento dello stesso trasformatore. Questo particolare trasformatore, potrebbe essere stato realizzato avvolgendo molte spire di filo di rame isolato con cotone o canapa e poi ricoperto da pece o cera. Se il pilastro di supporto fosse stato in materiale ferroso, o in basalto del Sudan, avrebbe garantito un ottimo rendimento.
Quindi lo Zed, da un punto di vista tecnologico rappresenta un eccellente dispositivo per generare alte tensioni, come le bobine delle automobili, che trasformano la tensione della batteria a 12 o 24 volt in 10-15000 volt; quindi ci troviamo di fronte a tecnologie verosimilmente utilizzate da un ristretto gruppo di sacerdoti dell'antico Egitto.
L’elettricità era conosciuta al tempo antico; in Egitto, nel tempio di Hator a Dendera, lo testimoniano le "Pietre delle Serpi", bassorilievi che mostrano enormi bulbi trasparenti con all’interno sinuose serpi, simili a potenti lampade elettriche collegate attraverso cavi a treccia al "Djed" che nel caso assumerebbe la funzione di generatore; ricordano le lampade a luminescenza e le ampolle in atmosfera rarefatta, create dall’inglese William Crookes nel 1879, che permisero in seguito a Roentgen di scoprire i raggi X nel 1895. Nei bassorilievi e mostrato anche il procedimento dell’elettrolisi.
Nella camera del Re sono stati condotti esperimenti sonici stabilendo che è sensibile alle frequenze molto basse grazie al quarzo contenuto nel granito. Intorno a 90 Hz, partendo da 200, 20, ecc., quindi modulando a 1,1 Hz/sec. è stata prodotta della vera energia. Da tutto questo è stato evidenziato che le camere sovrastanti funzionerebbero da cassa di risonanza modulando diverse frequenze, il tutto diverrebbe un grande diapason per riprodurre le frequenze della Terra e in tal caso i canali diverrebbero le canne di un organo che riprodurrebbe suoni diversi data la forma e la lunghezza dei canali.
Il sarcofago stesso ha esibito una svariata tipologia di risonanze corrispondenti a quelle ambientali.
Sir William Flinders Petrie, nel 1881 decise di sollevarlo; quando lo percosse, "produsse un suono profondo di una bellezza straordinaria e soprannaturale".
Gli antichi testi incisi sulle pareti del tempio ad Edfu parlano della costruzione della Grande Piramide avvenuta nel "Primo Tempo" e delle sacre cerimonie che vi si svolsero per "dare vita" al Tempio.
Cosa significa "dare vita"? Mettere in moto un meccanismo? Per caso al suono di una nota, creando una frequenza?
La risonanza di un corpo o di una costruzione è determinata dalla sua dimensione, dalla massa, dalla simmetria, dai componenti del materiale che possono influire sulla vibrazione per simpatia.
Quest’ultima è un fenomeno sfruttato per praticare fori nel quarzo, utilizzando trapani ad ultrasuoni.
Vi sono minerali che non rispondono perfettamente agli ultrasuoni e diventano difficili da lavorare.
Il vento crea una vibrazione armonica compresa fra 16 e 0,50Hz, di bassa frequenza non udibile all’orecchio umano, simile ad un accordo "Fa Diesis" che corrisponde al centro di risonanza della terra, cosa testimoniata dagli antichi scritti egizi.
Quindi i blocchi sarebbero accordati sulla frequenza della terra Fa Diesis.
Gli sciamani americani intagliavano ossa e legno per fabbricare flauti che producevano la stessa nota: un Fa Diesis.
Nel nostro sistema "Solare", parola che qualcuno indica derivante dalle tre note Sol, La, Re, risulta che la superficie del Sole corrisponda a un "Do Diesis" e che vi siano due ottave, una dal Sole a Mercurio, la seconda da Mercurio a Plutone.
Il "Fa Diesis" corrisponde al punto di cambiamento del registro del soprano se il Do della scala è a 256Hz, nel sistema solare vi è lo stesso concetto, cioè il Do musicale a 256Hz è in "armonia" con l’ordine del macrocosmo del nostro sistema solare; nella "Tavola periodica degli Elementi", vi è lo stesso cambio di registro.
Come vi è un cambio di registro nella voce umana e nel sistema Solare, vi è una corrispondenza diretta fra geometria di quest'ultimo e quella del sistema Musicale.
Tutta la materia, corpo umano compreso, è composta di atomi, che vibrano secondo determinate lunghezze d’onda. La malattia è una alterazione di queste frequenze; ne abbiamo dimostrazione anche con le apparecchiature bio elettroniche di tutti i tipi.
Recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è influenzata dalle variazioni lunari, terrestri e solari, alterazioni dei campi magnetici, macchie solari, terremoti, dai campi elettromagnetici, per cui abbiamo la dimostrazione che tutta la materia vivente è interagente con qualsiasi altra materia a livello sub atomico. La piramide assume ben altro e più grande significato.
Siamo in presenza di un tempio, o di un congegno che sfruttando l’energia sonica prodotta da qualche particolare nota musicale svolgeva una precisa funzione a noi sconosciuta? Una centrale energetica, una porta spazio temporale, un generatore nucleare?
Ipotesi affascinanti ma inquietanti se si dovesse rivelare come un meccanismo utilizzato per cambiare la frequenza delle onde cerebrali; una sorta di macchina per il lavaggio del cervello.
Annotiamo l’emissione di frequenze Alfa vengono usate nella terapia della musica per aiutare a diminuire lo stress nei pazienti.
Altre ipotesi la vedono come un teodolite di precisione, un osservatorio celeste, una pompa per prelevare acqua dal Nilo, un generatore di energia.
Si narra che, sia Siemens, sia tale Cameron Verne, scoprirono un campo di energia intorno ad essa. A un terzo dalla base, all’incirca nella stessa posizione della Camera del Re, gli effetti erano più intensi quando un lato era rivolto al nord magnetico in linea col campo magnetico della Terra.
Ricordo il brevetto per affilare lamette di Drbal, le certificazioni di effetti terapeutici, la capacità di mummificare, la moda di conservare tutto in involucri a forma di piramide. Era stata scoperta l’energia, il potere della piramide. (fonte: edicolaweb.it)

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