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L’utonto

Creato il 11 maggio 2012 da Casarrubea
Mister Bean

Mister Bean

C’è una parola che può definire una vasta categoria sociale: quella degli utonti.

L’utente tonto. Un’espressione  che indica la condizione moderna di una nuova classe sociale, sociologicamente definibile. E’ utonto chi guarda la televisione o legge i giornali credendo a tutto quello che gli propinano. O chi, chiuso nei suoi convincimenti, non è disponibile al dialogo, alla verifica, al confronto.

L’utonto è tale per comodità. Recupera tempo, si appaga dell’ordinarietà, si accoda all’andazzo, non si chiede se può fare un passo avanti. Si fida. Attenzione, però. Non è il credulone che crede sempre a tutto. Ha acquisito una tendenza, un’indole e la gestisce per mera convenienza. Perché è più facile seguire la corrente che andarci contro.

L’etimologia della parola è semplice e chiara: è un nome composto dal sostantivo utente e dall’aggettivo tonto che può essere usato anche come nome. L’utente (participio presente del verbo latino uti) è chi fruisce di qualcosa, specialmente se si tratta di un servizio pubblico. Si ha così l’utente della strada, della televisione, del servizio idrico, del telefono, e via di seguito. Insomma è anche uno che paga. Senza utenti il Terziario fallirebbe e la società umana entrerebbe in crisi.

Tonto ha un’etimologia incerta, ma il suo significato è sempre quello di stupido. Vero o finto che sia. Perché si può fare i tonti per non pagare le tasse, o quando il discorso non garba, o si ha un certo interesse a fingere di avere poco cervello per scansare un pericolo che altrimenti ci travolgerebbe provocando un danno peggiore di quello che si avrebbe fingendosi persone di poco cervello.

In lingua siciliana c’è una buona espressione per definire questa fattispecie di cittadino: fari u fissa pi nun paari i tassi (fare il fesso per non pagare le tasse). Ma i siciliani non riferiscono questa espressione all’evasore, perché in loro le questioni di natura fiscale non sono all’ordine del giorno. La utilizzano nei rapporti interpersonali, quasi per dare prestigio a se stessi in caso di controversia con un tizio che vedono senza cervello.

L’utonto, in ultimo, non utilizza il servizio per un vantaggio personale che si esaurisce nel privato. Lo esaspera fino al parossismo. Così non ci stupiamo se parla al cellulare o ascolta radio e televisione al massimo volume. Il mondo scompare e resta solo lui, l’utonto, al centro di un universo vuoto.


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