Il risultato di un’indagine sullo stato di benessere economico dei cittadini italiani è davvero preoccupante, siamo il fanalino di coda dei Paesi Europei; siamo in presenza di una crisi che interessa vari anni, l’Istat prende in considerazione il periodo 2009-20011; nel 2010 avviene un significativo arresto del Pil che segna un meno 7% rispetto al 2009.
Sempre nel 2010, abbiamo assistito ad una caduta verticale dell’occupazione che ha interessato principalmente le persone con fascia d’età 18-29 anni, i cali maggiori si sono avuti nel settore dell’industria, nel Mezzogiorno, addirittura, la disoccupazione nel settore industriale è stata doppia rispetto al Nord del Paese.
Nere anche le cifre relative all’occupazione femminile, che non solo ha subito un ulteriore calo, ma a parità di mansione, le donne si vedono presentare un salario che è in media inferiore del 20% rispetto a quello degli uomini.
Ovviamente a questi dati corrispondono enormi esborsi statali per gli ammortizzatori sociali, si pensi, per esempio, alla cassa integrazione.
Un 2010 nero, un 2011, che secondo i dati Istat, inizia con qualche recupero in termini percentuali della crescita del Pil, ma è ancora presto per fare bilanci sull’anno in corso.