L’inferno della coscienza – Petrit Sulce
Il male si ripete
nei cicli della natura e
ha un ché di compulsivo
a tratti ossessivo
come un’impronta
radicata nella mente, indelebile
meccanica è l’eterna
lotta del bene e del male
il dolore che rincorre il piacere
il giorno la notte da millenni
è l’impronta calca nella mente
su tavolette di cera
come il campo lavorato
gli attrezzi e la fatica
del contadino celeste
ciclica la cura nelle stagioni
muta la forma muta
nel lavoro rifiorisce il giardino
dell’eterna stagione, il bene
di là dal bene e dal male
la storia lo ricorda
l’esperienza nulla insegna
se la memoria non è nelle azioni
a radicarla nella coscienza