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La banda dei Babbi Natale(Italia 2010)Regia: Paolo GenoveseCast: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Angela Finocchiaro, Giovanni Esposito, Antonia Liskova, Silvana Fallisi, Lucia Ocone, Sara D’Amario, Giorgio Colangeli, Remo Girotti, Mara MaionchiGenere: spot WindSe ti piace guarda anche: tutti gli altri film con Aldo, Giovanni e Giacomo
C’è qualcosa di davvero triste in chi continua a ripetersi sempre e sempre e sempre sempre. Vasco, per dire, o anche Liam Gallagher che con i Beady Eye fa esattamente la stessa cosa che con gli Oasis. Peccato che a forza di ripetere sempre gli stessi argomenti, in alcuni casi già magari nemmeno così interessanti all’inizio, questi mostrino i propri limiti e quindi si rischia di far affogare chi ascolta nella noia più totale.Visto che si parla di ripetitività, già qualche tempo fa avevo tirato fuori la questione in un post e pure io quindi mi vi divento ripetitivo: c’è chi guarda sempre gli stessi programmi, gli stessi film, ascolta le stesse canzoni, fa sempre le stesse cose e vive benissimo. Tanto di capello a chi ci riesce. Io invece mi annoio con una facilità impressionante e ho bisogno sempre di qualche stimolo costante, nuovo e inaspettato. Di un film come La banda dei Babbi Natale quindi non so proprio che farmene. Se invece trovavate Al John e Jack divertenti in passato e non ne avete ancora avuto abbastanza, rimarrete soddisfatti pure di questo.
Aldo, Giovanni e Giacomo una volta avevano una comicità fresca e spumeggiante. Una volta. Adesso sono come quei tre amici (anzi conoscenti, più che amici) al bar che a forza di raccontare le stesse barzellette non fanno più ridere nemmeno se ti pagano. Che poi si può andare avanti tutta la vita a raccontare le stesse barzellette, Berlusconi ne è l’esempio più lampante, tanto qualcuno che non si stufa mai c’è sempre. Per me comunque più che divertente, è una cosa deprimente.Il trio (una volta) comico con quest’ultima fatica (è proprio il caso di dirlo) è tornato alle origini, raccontando una storiella costruita su una lunga serie di flashback e di scenette, proprio come ai tempi dell’esordio Tre uomini e una gamba. Peccato che siano passati 14 anni da allora e il repertorio non è cambiato. Nemmeno di una virgola. Questa volta i due milanesi + il terùn cercano di costruire un affresco maggiormente elaborato e complesso che in passato, fallendo però nelle loro ambizioni. Riciclare per riciclare, persino le citazioni presenti non è che siano proprio di primo pelo: Il grande Lebowski, Il silenzio degli innocenti, Matrix (davvero tremenda la parodia di quest’ultimo)… chi non ha già citato/parodiato questi film fino allo sfinimento?
Oltre ai tre, qui dentro non funzionano nemmeno i comprimari, su tutti va sottolineato come Angela Finocchiaro (già presente nel Cosmo sul comò, che per fortuna mi ero risparmiato) NON funzioni assolutamente. Non so perché si è diffusa questa mania di volerla fare recitare a tutti i costi in qualunque film, sia drammatico che brillante, e c’è chi esalta pure il suo talento (?!) comico. A me però no fare minimamente ridere. No no no. Quasi meno di Enrico Brignano...Completano l’infelice quadro una colonna sonora a dir poco ridicola (non fatevi ingannare da "Little Green Bag" nel trailer, per altro rubata dalle Iene, quelle di Tarantino non il programma), in quello che è l’unico campo in cui un film comico non deve necessariamente esserlo, e una comparsata non richiesta dell’odiosa Mara Maionchi che il trio ci poteva risparmiare, ecchecazzo.Il peccato capitale, ancor di più all’interno del genere comico, in cui il film casca con tutti e due i piedi comunque è un altro: la noia. L’unico momento davvero divertente è quando Giovanni cerca di confessare alle sue due compagne (tra cui una è la Liskova, tanto per essere inverosimili) l’esistenza dell’altra e continua a essere interrotto da venditori/suonatori ambulanti vari.
La banda dei Babbi Natale è quindi un film per nostalgici della comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo che, stando a vedere dai lusinghieri incassi/inkazzi natalizi, sono ancora numerosissimi. Ma non un film per me. Non più, almeno.Davvero gustoso comunque. Sì, quanto un panettone (scaduto) a Pasqua.(voto 3)
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