La Banda dei Babbi Natale - Paolo Genovese

Che posso dire di questo La Banda dei Babbi Natale? Che se il film fosse uscito tra Tre uomini e una gamba e Così è la vita, ovvero tra il 1997 e 1998, mi avrebbe (forse) fatto riderissimo. Perché? Perché la comicità dei tre "mattatori" è rimasta lì, ferma, ostinati a ripetere all'infinito le stesse gag, le stesse smorfie e gli stessi "mmi-iii-n-cchia!" da ormai quasi 20 anni. La solfa è sempre la stessa, ci sta Giovanni che fa il solito marpione, il faccio tutto io; Giacomo invece è il più introspettivo, l'intellettuale, che cerca l'amore ma a volte troppo lecchino (ci stanno almeno 300 gag che fanno scompisciare su questa cosa... che matti!); ed infine abbiamo Aldo, il terrone, che dice mmi-iii-n-cchia!, si strofina la testa, ha problemi con la donna ed è mezzo ignorante. Sembra un film già film già visto in precedenza? Lo è... pensate che citano nuovamente Tarantino, così come avevano fatto nel loro film d'esordio!  L'unica vera gag, in parte riuscita, è invece un'altra citazione, questa volta ai Coen di Lebowski, con i tre drugi che invece del bowling giocano a bocce, e con Giovanni che lecca la palla come Jesus... poi la gag alla sua terza ripetizione ovviamente smette di creare qualsiasi altra ilarità.  Un film déjà-vu fuori tempo massimo!