Magazine Cultura

“La banda del formaggio” di Paolo Nori

Creato il 14 giugno 2013 da Sulromanzo
Autore: Francesco ForestieroVen, 14/06/2013 - 11:30

Paolo Nori, La banda del formaggioScrivere una recensione sull’ultimo libro di Paolo Nori non è semplice. Anzi, è particolarmente complesso. Ma non perché il libro faccia parte di un’élite di volumi d’alta letteratura o perché la trama sia intricata come quella di thriller fantascientifico. Nient’affatto. Scrivere una critica su La banda del formaggio (Marcos y Marcos, 2013)è difficile perché l’ultimo lavoro dello scrittore parmigiano è anomalo, singolare e, allo stesso tempo, affascinante. In una parola: è “strano”. Già, perché La banda del formaggio è un libro serio e divertente al contempo. È un testo bizzarro, che scava nell’animo del protagonista, in fondo, dove i sentimenti sono più “veri”. È un volume “intimo”, com’è l’ha definito qualcuno sul Web. È, in altri termini, un viaggio introspettivo all’interno di una mente che ragiona a modo suo, ed è di un profondo quasi spirituale, dal sapore antico e moderno.

Leggendo le prime righe, soprattutto se non si è mai letto un libro di Nori, ci si trova subito spiazzati per il linguaggio adoperato dallo scrittore, fatto da una serie di ripetizioni, frasi a effetto e subordinate che creano un’atmosfera “familiare”, giocosa; danno un gusto “semplice” alla lettura e richiamano molto l’Emilia, la terra dell’autore. Ci si trova davanti a frasi come questa: «Ma quelli che scrivono sopra ai giornali, non gli capita mai che gli viene il dubbio che quello che scrivono son delle cagate? Perché a leggerli sembra di no. Han sempre un tono che anche quando scrivono «Sembra che sia successa la tal cosa», tu diresti che sono sicuri al cento per cento che quella cosa lì che sembra che sia successa è successa davvero. Come se non ci pensassero, che magari non è successa e stan facendo dei danni, come se non ci pensassero. Be’, beati loro. Io invece ho avuto sempre tanti di quei dubbi, nella mia vita. Be’, beati loro. Io invece a me, non lo so. Mi verrebbe da ricominciare».

Ma sfogliando pagina dopo pagina, e prestando attenzione a ogni singola parola, si passa dalla difficile comprensione di uno stile che può sembrare bizzarro a una lettura piacevole e facilmente comprensibile. Di più: si comincia ad apprezzare ogni frase, e si va alla ricerca di quelle particolarità che fanno de La banda del formaggio un libro piacevolissimo e originale.

È difficile individuare il genere d’appartenenza. Anzi, è difficile anche comprendere la vera natura di quest’opera. È un romanzo? O un racconto lungo? Quello che è certo è che la storia si potrebbe sintetizzare graficamente realizzando uno schema circolare, una spirale per la precisione: dove sugli anelli esterni bisogna posizionare l’inizio degli eventi che riguardano la vita del protagonista, e negli anelli che man mano si avvicinano al centro, le conclusioni delle vicende narrate. Fino ad arrivare al centro vero e proprio, dove il fatto più importante trova la sua conclusione.

La storia, raccontata da un punto di vista al passato e in prima persona, ruota attorno a Ermanno Baistrocchi, un editore che ama il suo mestiere e che oggi «va in giro a far notare le impercettibili differenze tra i suoi libri e quelli delle altre case editrici». Ermanno aveva un socio, Paride Spaggiari – ex delinquente morto suicida –, una figlia, Dagauntaj, e un genero che «chiama l’elettricista per cambiare le lampadine», e che lui chiama «L’illuminista». Ermanno racconta dell’investimento fatto per comprare tre librerie, del fatto che il vecchio socio, Paride, si trovasse con del denaro da spendere, della liquidità che salta fuori dalla “banda del formaggio”, del suicidio dell’amico, del viaggio a Roma, della presentazione di un libro, di una denuncia dai carabinieri e dell’offesa… Di tante cose, insomma. Di tante piccole storie che man mano si concludono con sagacia e ironia.

La banda del formaggio è un libro che strappa un sorriso in più di un’occasione. È un volume che si legge in poche ore, essendo anche di sole 224 pagine e, sicuramente, è perfetto per passare qualche ora in totale relax.

[Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Issuu e Pinterest]

Media: Scegli un punteggio12345 Nessun voto finora

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :