“Le idee dell'uomo rasato non sono quelle dell'uomo barbuto” diceva Balzac nel suo “Trattato delle vita elegante”. Ma senza mettersi troppo a fare i filosofi, perché “La barba non fa il filosofo”, ci siamo mai chiesti quanto davvero siamo bravi in questo rito quotidiano?
La pogonotomia (così si chiama l’arte di radersi da sé) è un appuntamento da cui non si può scappare e per farci svelare segreti e trucchi ci siamo rivolti all’espertissimo Francesco Cirignotta, BARBITONSORE tricoesteta, che ci ha accolto nell’omonimo salone milanese, dove riceve solo su appuntamento per poter dedicare spazio, silenzio e tempo al cliente e far godere lo stesso di un momento di sospesa pace dal Mondo.
Francesco ci parla molto di Scienza e Coscienza che consiste in un’alchimia tra prodotti, conoscenza scientifica e coscienza dell’uso degli stessi strumenti e del proprio piacere personale “All’origine metterei la conoscenza scientifica, com’ è fatta la pelle, cosa significa vasodilatazione, da cosa è composto il pelo, come è infisso nella cute(in realtà si sviluppa all’interno di essa),perché è duro o tenero, perché si genera il così detto “pelo incarnito”. Nozioni che si possono apprendere, studiare insieme ai prodotti che si scelgono per la propria cura, affatto tutti uguali. il mio scopo è fare acquistare più coscienza e far “godere” il gesto della rasatura con minor sofferenza, perché dobbiamo raccontarlo alle donne , farsi la barba non sempre è quella goduria di cui si legge sui manifesti”
Durante il nostro colloquio abbiamo scoperto un nuovo modo di intendere la rasatura in sé e la scelta dei prodotti con Francesco che si rivela per quello che è: un esperto di altissimo livello, con un profondo senso estetico e morale.
Nel corso dell’intervista naturalmente abbiamo divagato, parlando di libri, scrittura, musica e gentleman, ma qui vi proponiamo integralmente tutto quello che ci siamo detti sulla barba.
Buona scelta
IBD
Ma quando si deve fare la barba? “Fate ciò che volete! Non è quando ma con quale attenzione si fa la barba: un viso rasato la mattina, ad esempio, ha come peculiarità l’esser stato disteso per più ore e quindi si ha la pelle sufficientemente tonica ma con la caratteristica che appena ci solleviamo dal letto, i flussi sanguigni irrorano con più forza il viso garantendo si maggior ossigenazione ma anche maggior possibilità di non riuscire a fermare quei piccoli taglietti che si possono arginare usando stick ferma sangue o carta igienica, infatti la composizione della stessa ci aiuta a fare da emostatico. “Ma dopo mangiato non sono in fase digestiva?” potremmo sentirci dire, vero! Ma non si fa la rasatura al fegato …
La considerazione è che i flussi sanguigni si concentrano per la maggior parte della digestione , se noi irroriamo altre zone del corpo l’organismo deve suddividere e a volte aumentare i suoi flussi per poter garantire ossigenazione nella zona di richiamo”.
E quanto conta l’insaponatura? Si dice sempre che il sapone ammorbidisca il pelo. “ Durante l’insaponatura il gesto naturale della mano è spesso circolare e va dal mento verso le orecchie e questo fa si che i bulbi si irrorino e si ossigenino i tessuti, oltre a rispettare i flussi dei glanghi linfatici.
Perché l’insaponatura abbia una buona resa bisogna capire se stiamo utilizzando sapone da barba, crema da barba o schiume e se quest’ultime sono gel o no, perché il primo processo dopo la VALUTAZIONE è la PROTEZIONE, segue la PREPARAZIONE, la RASATURA e il RIEQUILIBRIO FISIOLOGICO della cute.
Il sapone non ammorbidisce! Il sapone e i prodotti da rasatura hanno come scopo quello di trattenere l’acqua che ha la funzione di ammorbidire il pelo e la cute attivando le molecole del prodotto scelto e ossigenando. L’acqua calda ha la funzione di attivare le molecole del prodotto scelto per l’insaponatura e di ossigenare. Pennello o mano ci sono prodotti studiati per uno sviluppo o per l’altro , altri ancora per entrambe, ciò che salta all’occhio è che il gesto dell’applicazione sarà mediamente circolare, cioè capace di creare l’ ossigenazione dei tessuti.”
Il pennello come deve essere? “Come vi piace! Ha solo una funzione che prescinde dal bello e dal durevole quindi la scelta è un piacere individuale.”
E i rasoi? “Da una a cinque lame con vibrazione sono tutti ottimi. Qualche consiglio però: un elemento da tenere in considerazione è il peso dell’oggetto, perché se è troppo leggere necessita di più forza e spesso si rischia di eliminare più epidermide di quanta sia necessaria, essendo un’azione meccanica ed essendo il viso bagnato spesso non si fa caso alla pressione delle lame sul viso. Più lame variano il peso, il numero di passaggi sullo stesso punto. Poi esistono rasoi a vibrazione (oggetti da me preferiti ) capaci di far drenare una minuscola quantità di sebo che garantisce idratazione. A mano libera lo sono tutti questi ma quelli che vengono considerati tali sono i RASOI da BARBIERE che per loro peculiarità e NORMATIVA (in salone) hanno la lama sostituibile. Come si usano? Con tanta ,tanta attenzione. L’inclinazione rispetto al viso è l’elemento fondamentale, la lama che non sia a circa 30 gradi rispetto la rotondità del viso rischia di segnare o di tagliare”.
Il contropelo? “Sappiate che il pelo della barbe nasce con un’inclinazione che va dai 30, ai 60 gradi rispetto al bulbo, il che significa che se vado contro, spesso ferisco il bulbo, il quale per potersi ripristinare tende a chiudersi e il pelo che continuerà la sua ricreazione non avrà un foro di uscita, da ciò il famoso pelo incarnito. Suggerimento non andategli contro ma laterale , otterrete un ottimo risultato senza ferirvi nel bulbo.”
E per concludere la rasatura? “L’ultima fase è segnata dall’attenzione del ripristino idrolipidico. Le creme, le lozioni o quant’altro venga utilizzato come post barba, deve tendere a tutelare il viso dagli agenti esterni, favorendo la protezione infatti si favorisce il ripristino fisiologico. Diversamente l’organismo si dovrebbe difendere dai batteri o smog o altro, non riuscendo a garantire il giusto grado di ripristino nei tempi fisiologici (circa 24 h per far ricrescere lo 0,28 micron di pelle che viene asportata durante l’azione meccanica della rasatura). Suggerisco no alcol tranne coloro che godono nel soffrire. Lo so che mi direte “Ma una volta era sempre alcolico il dopobarba”, “una volta” non vi era l’igiene di adesso e normalmente le barbe venivano rasate da dei barbieri dove era necessario sterilizzare e spesso anestetizzare la parte dopo una rasatura (ricordo che per alcuni versi la peste in Milano si narra essere stata causata dai barbieri cerusici, Gian Giacomo Mora fu anche giustiziato per questo).Piccoli suggerimenti post rasata: per asciugare il viso o utilizzate la pietra dell’allume di rocca, questo è il suo scopo, astringere, o il borotalco, capace di astringere e levigare. Qualora il viso necessita di vasocostrizione perché molto irrorato, vi suggerisco un cubetto di ghiaccio seguito da un pochino di borotalco”