Nostalgia canaglia. Così sia apre una porta per dare soldi ai repubblichini.
Andiamo con ordine. È in esame nella commissione Difesa della Camera una proposta di legge, primo firmatario Gregorio Fontana, per regolamentare le Associazioni degli ex Combattenti. L’esigenza è di dar loro una personalità giuridica: infatti ricevono fondi dal Ministero della Difesa. I requisiti: apoliticità e democrazia interna garantita dagli statuti interni. Tra i le misure previste, anche la vigilanza diretta sulle attività da parte del Ministero: secondo l’Opposizione un bavaglio all’odiata Anpi, l’associazione dei partigiani.
C’è una svista nella redazione del testo: mancano le limitazioni alle associazioni ex belligeranti. Così si sono inserite le Associazioni degli ex combattenti della Repubblica Sociale di Salò che con questa legge avrebbero diritto anche loro al finanziamento pubblico.
Sarcastico Antonello Giacomelli, PD, firmatario di una proposta alternativa:
Capisco che qualcuno possa dire che l’omissione della dicitura legittimamente belligeranti sia solo una dimenticanza, ma ultimamente queste coincidenze si moltiplicano. Alla viglia del 2 giugno è meglio mettere dei punti fermi.
La proposta Giacomelli prevede il riconoscimento solo per le associazioni di coloro che sono stati legittimamente belligeranti, la vigilanza del Ministero limitata allo statuto e il patronato della Presidenza della Repubblica, per evitare che le Associazioni siano in balia della maggioranza di turno.
Feroce anche la protesta dell’Anpi:
L’Anpi ha manifestato più volte netta e ferma opposizione a un’operazione del genere inammissibile sotto ogni profilo, storico e politico. Continueremo ad opporci con ogni mezzo anche chiamando alla mobilitazione iscritti e cittadini contro manovre di questo tipo che negano la Storia e la realtà.
Fontana, d’altro canto, grida alla strumentalizzazione:
Questa sul finanziamento agli ex combattenti di Salò è davvero una polemica tutta inventata. La sinistra fa il processo alle intenzioni, e posso assicurare che non ce n’è alcuna di aprire a nuove associazioni i contributi, dal momento che la ragione del provvedimento è razionalizzare le poche risorse che ci sono a favore di quelle associazioni che, com’è noto, devono rispettare i valori costituzionali. Comunque la verità verrà come sempre celebrata nelle aule di Camera e Senato. In quelle sedi – conclude Fontana – accettando ogni suggerimento, forniremo tutti i chiarimenti, al punto che anche l’on. Giacomelli possa stare tranquillo.
Ci crede poco Rosa Villeco Calipari, vice presidente del gruppo PD alla Camera:
Poco più di un mese fa il Pdl ha presentato al Senato una proposta che abrogava il divieto di ricostruire il partito fascista, oggi ci riprovano alla Camera con il riconoscimento delle associazione dei combattenti di Salò? O forse a spingere Fontana, che è il primo firmatario della proposta di legge, c’è la necessità di rivangare il passato per dimenticare l’inglorioso presente?
Due anni fa Berlusconi, eravamo al 25 Aprile, bloccò la proposta presentata allora dal deputato socialista del Pdl Lucio Barani, dicendo di non saperne nulla. Oggi, di certo impegnato in altre discussioni, sarà ancora distratto. Ma noi non siamo distratti, ci siamo opposti allora e lo faremo anche ora. E Fontana, che parla di una polemica inventata, sappia che mai i partigiani potranno essere messi sullo stesso piano dei repubblichini.
Sulla stessa linea Pancho Pardi, capogruppo dell’IDV in commissione Affari Costituzionali:
Per questo moto di nostalgia verso la Repubblica di Salò più che di revisionismo parlerei di empatia politica, visto che la situazione del Pdl è pressappoco la stessa dei repubblichini: comprendiamo che l’immedesimazione nasca spontanea, ma il tentativo disperato degli sconfitti di arroccarsi su posizioni estremiste con un atto di solidarietà reciproca è tanto ignobile quanto patetico.
È davvero squallido e volgare, reagire allo tsunami di liberazione del Paese da parte delle forze riformiste presentando, in prossimità della festa della Repubblica, una proposta per equiparare degli pseudo-squadristi ai partigiani, per di più con l’aggravante di prevedere contributi pubblici e di sottoporre l’Anpi al controllo del ministero della Difesa. Un’offesa al sacrificio di chi ha combattuto contro il regime fascista per riportare la democrazia in Italia e un ennesimo tentativo di sfregiare la nostra la Costituzione, che resterà incompatibile con qualsiasi ipotesi di resuscitare una bieca ideologia sepolta dalla straordinaria stagione della resistenza.
Hanno provato ad approfittare del post elezioni per incassare un provvedimento a favore degli amici: è andata male, ritentate.