Entrambi i modi implicano avere perso in partenza qualsiasi confronto perchè la condizione di fondo è di chi sa di non poter competere se non imitando qualcun altro o qualcos'altro fuori da sè.
Ma questa non è l'unica via. Usare consapevolmente il proprio corpo anche nudo é un modo molto... "femminile" per risolvere situazioni problematiche in un modo "non violento"...
A questo proposito voglio condividere una mia esperienza di qualche tempo fa.
Mi trovavo in una spiaggia stupenda, all'interno di uno stabilimento balneare, su un lettino adombrato da una palma.
Mi trovavo sdraiata poco prima della rete di confine con la spiaggia libera.
E' arrivata una famiglia di turisti che, pian piano, nell'arco di qualche ora, per seguire l'ombra della palma stava per piazzarsi direttamente sulla mia sdraio... perchè la terra gira e l'ombra si sposta.
Quando la posizione di questa famigliola, totalmente incurante di avere oltrepassato ogni confine di distanza personale (mi trovavo in una spiaggia di Tulum - nel sud del Messico - che non era certo Rimini e dove c'era spazio per tutti!), è diventata insostenibile rispetto al mio spazio personale e dopo avere sfidato con lo sguardo la mamma della famigliola che però diceva chiaramente "io di qua non mi sposto", ho tolto il reggiseno del mio costume (in quel luogo nessuna donna era in topless), continuando a sfidare con lo sguardo la donna.
Allorchè, lei concitata si è alzata in piedi, ha alzato il telo da mare per attendere l'uscita dal mare del figlio adolescente e contemporanemante coprire la visuale al marito delle mie tette nude e presi "armi e bagagli" sono letteralmente fuggiti via, non solo dall'ombra ma dalla spiaggia.
Io ho avuto la mia vittoria personale non violenta "a suon di tette", anche se è triste osservare quanta influenza abbia la semplice e naturale nudità di un corpo, al punto da far cessare un'esperienza piacevole e fuggire via!