La battaglia di Highbury

Ferraris e Hapgood

ono passati la bellezza di 78 anni da quel 14 novembre 1934 in cui la nazionale, fresca di titolo mondiale, andò a Londra ad affrontare i maestri del calcio, quasi in una sorta di Challenge round, visto che gli inglesi snobbavano le competizioni internazionali. Nell’Highbury Stadium, campo di gioco dell’Arsenal, gli azzurri, immersi in una coltre di nebbia, pioggia e fango scesero sul terreno di gioco e furono subito travolti dai bianchi britannici: un rigore fischiato dall’arbitro svedese Eksom Peter Olson già al 1° minuto a favore dei bianchi d’Albione e parata di Ceresoli; al 3° entrata assassina di Ted Drake su Luis Monti e frattura dell’alluce sinistro che impedì all’italo-argentino di giocare per tutto l’incontro pur restando in campo; doppietta di Eric Brook al 3° e 10° e terzo gol inglese di Drake. Uno sfacelo! Ci volle tutta la forza e l’audacia degli italiani per non finire sotto una goleada, difatti, riprese le redini del gioco, Peppin Meazza riuscì a violare due volte la rete del mitico portiere dell’Aston Villa Frank Moss, al 58° e al 62°, e rischiò di pareggiare l’incontro se non ci fosse stata la traversa a respingere il suo tiro a tempo quasi scaduto. Tutto lo stadio si alzò in piedi al termine dell’incontro applaudendo entrambe le squadre, soprattutto quella italiana che, nonostante la sconfitta, dimostrò di meritare il titolo mondiale e di saper combattere alla pari con i padri del football.

Londra, 14 novembre 1934
(Arsenal Stadium, Highbury)
INGHILTERRA-ITALIA 3-2

Inghilterra