La centralina a tutti costi (a cura del Movimento 5 stelle VdA)
Da quanto riporteremo in seguito appare del tutto evidente come la volontà politica, comunale e regionale, sia di autorizzare la realizzazione della centralina a tutti i costi andando, come avviene puntualmente, a ledere anche gli interessi dei cittadini che si trovano loro malgrado coinvolti in vicende a loro estranee. Un decreto di asservimento (leggi esproprio) il 99 del 2008 riguarda un’area di proprietà di un privato cittadino che si vede sospesa la concessione edilizia, già ottenuta, per l’edificazione di alcuni garage, in seguito alla presentazione della pratica di posa delle condotte forzate della centralina. La realizzazione della condotta nei pressi dei box comporta una serie di spese supplementari a carico del proprietario che era già autorizzato quantificati nel 50 % dell’intero manufatto ma poco importa. Il malcapitato è costretto a sostenere le maggiori spese e a rallentare di molto l’esecuzione dei lavori in relazione alla presenza della condotta forzata senza ottenere alcun indennizzo. La S.E.V.A. si muove con una disinvoltura sconcertante per quanto riguarda le opere di ripristino dei terreni circostanti. I vari proprietari hanno più volte sollecitato la risistemazione dei terreni come era stato stabilito dagli accordi sottoscritti ma, come è possibile vedere dalle fotografie fatte sul posto nel mese di maggio 2012, in alcuni punti sono presenti buche, massi e fossati e il ripristino non è stato portato a termine e l’area intorno alla centrale è stata ridotta ad un piazzale in terra battuta. Inquietante è poi la presenza di un grande masso, tagliato dalla S.E.V.A. nella parte inferiore per far passare le tubazioni della condotta che risulta privo di appoggio in quel punto e, come peraltro segnalato ripetutamente alle autorità competenti, rischia di scivolare a valle proprio in corrispondenza dei garages di nuova edificazione. Il pendio attraversato dalle condotte della centralina è poi il medesimo interessato recentemente dalla caduta dei massi che hanno distrutto due automezzi di una impresa edile che stava effettuando opere di consolidamento e movimentazione. E’ molto significativo osservare poi le fotografie e le riprese video effettuate l’8 maggio 2012 a monte e a valle dell’uscita della condotta forzata della centralina in questione. Tenuto conto infatti che il mese di maggio dovrebbe essere il periodo in cui la portata del torrente è maggiore, si nota come prima della condotta la quantità di acqua che scorre nell’alveo sia paragonabile a quella di un ruscello e che il volume rilasciato dalla condotta forzata sia elevatissimo e faccia riprendere la fisionomia normale del torrente solo dopo l’uscita. E’ lecito domandarsi se venga rispettato il deflusso minimo vitale delle acque, con un alveo quasi prosciugato oppure non sia arbitrariamente turbinata una quantità di acqua superiore a quella prevista. Ciò tenuto conto anche delle testimonianze degli abitanti della zona che hanno rilevato come questa situazione sia la norma e non l’eccezione. Tanto più che con deliberazione regionale 658/2011 è stata effettivamente aumentata la portata delle acque utilizzabili dalla S.E.V.A. s.r.l. (si passa dalla potenza nominale media di 1982 kW a quella di 2990 KW)con una procedura semplificata che non ha previsto la normale valutazione di impatto ambientale rimanendo però invariata la percentuale di energia elettrica erogata in base alla convenzione a favore del Comune di Courmayeur. Era il caso di autorizzare e di valutare positivamente l’impatto ambientale di un’opera che ai piedi della montagna più alta d’Europa ha deturpato il paesaggio e ha ridotto la Dora ad un ruscelletto?