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La Belle Epoque-seconda parte: Edouard Manet

Creato il 01 agosto 2014 da Artesplorando @artesplorando

La Belle Epoque-seconda parte: Edouard Manet

Edouard Manet, la signora Manet e suo figlio Leon Koella intento alla lettura

... Arriviamo così a parlare di Edouard Manet artista in contrappunto con Whistler e suo coetaneo, anche lui piazzato dal lato giusto della scala sociale. Nato nel 1832 in rue Bonaparte a Parigi, figlio di un alto funzionario ministeriale e di una madre tenuta a battesimo dal maresciallo di Napoleone I che divenne capostipite della famiglia tuttora regnante in Svezia. Non vuole studiare legge e preferisce il disegno e la pittura. Si forma nel rigore accademico e lo contesta immediatamente girando i musei di mezz'Europa. Est profondo compreso. Diventa maniaco della pittura spagnola senza essere stato ancora in Spagna e si trova ad avere il sostegno tra il benevolo e l'amichevole di Delacroix e di Baudelaire, di Ingres e di Gautier. In realtà deve a Delacroix la liberazione dalla pennellata precisa dell'accademismo italianizzante, a Courbet l'inclinazione al realismo, a Gautier e a Baudelaire la fuga dalla realtà sociale per un percorso ben più affascinante nell'estetica totale e quindi la contraddizione della lezione di Courbet.Anche Manet come Whistler ritrae molte donne, ma sembra mettere la testa a posto, in quanto la sua amante, la pianista olandese Suzanne Leenhoff con la quale ha un figlio, se la sposa nel 1863, e poi la ritrae, vaporosa e immersa nel bianco delle stoffe e delle tendine, morbida come le peonie dipinte contemporaneamente. Il che non gli impedisce di prendere la sifilide che lo uccide a cinquantun anni. Perchè anche per lui il giro delle modelle-amanti non si ferma. Ed eccola quindi l'epoca della Belle Epoque, forte e faticosa, piena di vizi e di virtù, dove quasi tutti i protagonisti muoiono presto. Baudelaire a 46 anni, e la sua amante per vent'anni Jeanne Duval a 42 anche lei per sifilide, Gautier gonfio di sovralimentazione a 61, Manet a 51, Caillebotte a 46, Zola a 62, Flaubert a 58, Mallarme a 57 e sembra un vecchiaccio, George Bizet, l'autore di Carmen, il melodramma francese più noto, a 36, come Mozart. Nessuno di loro s'era tirato indietro dinnanzi all'esagerazione.

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