Il mese scorso ho scoperto la fotografia di Saul Leiter.
Allo Spazio Forma di Milano, che è un posto molto semplice e molto bello dove riesco a concentrarmi più del solito. A focalizzare i miei pensieri, e a recepire molto bene la bellezza insita in quegli oggetti inanimati che sono le stampe fotografiche d'autore, in realtà animatissime di vita."Americano di Pittsburgh, classe 1923", ebreo, vissuto a New York, pittore e fotografo, di moda ma non solo.Un occhio raffinatissimo, mai scontato, allenato agli accostamenti cromatici, all'eleganza, ai giochi di chiaroscuri, nelle foto "di strada" secondo me dà il meglio. Sofisticato, senza lasciare freddi gli spettatori. Tenue, senza essere lezioso. Acuto. Appagante. L'osservazione delle sue opere mi ha regalato continue, impercettibili, strabilianti sorprese.Queste sue parole mi hanno stesa:
Cerco di rispettare determinate nozioni di bellezza anche se per qualcuno si tratta di concetti vecchio stile.
Certi fotografi pensano che fotografando la miseria umana, puntano i riflettori su problemi seri. Io non penso che la miseria sia più profonda della felicità.
Sentite come è profonda la felicità che si prova osservando la nuca fragile e perfetta della bimba nella prima foto,
o i colori chiassosi ma squisitamente bilanciati della terza. Aveva perfettamente ragione!!!