Ma i canoni della bellezza non sono mai stati definiti in modo assoluto e immutabile nel tempo; essi sono cambiati notevolmente nel corso dei secoli e si traducono in peculiarità diverse spostandosi da una società all’altra.
Al giorno d’oggi quasi ogni persona aspira ad essere bella; la bellezza è stata tradotta in un vero e proprio valore, viene percepita e tradotta alla pari di un’abilità o di un valore aggiunto di una persona. Spesso, ahimè, la “bella presenza” viene presa in considerazione anche nei colloqui per la selezione del personale e tradotta alla pari di una capacità o qualifica. La popolarità di ogni tema inerente alla bellezza può essere compresa ance semplicemente viaggiando in internet: vi sono infiniti siti, forum, video YouTube e quant’altro ce dispensano consigli per migliorare il proprio aspetto fisico.
Chi di noi non ha mai letto un articolo, italiano o tradotto da una lingua straniera, riguardante l’argomento dell’estetica personale? In quanti di questi testi ci imbattiamo ogni giorno? Si pensi a siti come bellisubito, a riviste dal nome Belli e Sani, a slogan che recitano: “Belli, puliti e profumati”. E questi sono solo quelli italiani! Si pensi a quanti articoli on line, riviste e post su forum vengono tradotti ogni giorno, a quanti tutorial di make up o cura per il corpo vengono sottotitolati su YouTube per semplificare la traduzione a chi non conosce le lingue.
I canoni della bellezza però, come accennavamo sopra, non sono statici e si traducono di epoca in epoca, addirittura, si decennio in decennio, modificando radicalmente le caratteristiche ce una persona dovrebbe avere per poter essere definita “bella”. Gli antichi egizi, ad esempio, esaltavano lo sguardo e la cura delle ungie: dipingevano il contorno occhi con il bistro e le unghie di mani e piedi con l’henné. I greci dell’epoca pre-classica tradussero in canoni di bellezza le caratteristiche proprie delle divinità da essi adorate: membra possenti per gli uomini; gote rosee, carnagione chiara e occhi azzurri per le donne; in entrambi i casi un corpo veniva considerato bello se ogni sua parte è proporzionata con il resto degli arti.
I Romani trassero ispirazione dai canoni greci perché, come tutti sanno, ance Orazio affermò:“Graecia captam ferum vincitorem cepit” (ce si traduce con “La Grecia conquistata conquistò il selvaggio vincitore” . Nel Medioevo venne tradotto in canone di bellezza quello proveniente dalle nordiche terre di Manfredi: carnagione chiara, capelli biondi e occhi azzurri.
Il Rinascimento si tradusse in una riproposizione dei canoni classici, mentre nel Seicento e Settecento vennero proposte forme generose e visi incipriati. Oggigiorno, si preferiscono forme alte, magre e pelli abbronzate. Non sapremo in quante e quali altre forme si tradurrà il canone della bellezza, quel che è certo è che esso continuerà ad evolversi pur rimanendo una tematica ed un interesse sempre in voga ed alla moda.