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La benzina, l’inflazione e il mio sandwich al pane nero

Creato il 24 agosto 2011 da Investiresemplice

Sono appena rientrato dalla pausa pranzo che ho trascorso al Temporary Café, un locale raffinato, dall’atmosfera metropolitana nel centro della città, vicino al mio ufficio. E’ un locale-bar, all’interno di un palazzo nobiliare nel centro di Parma, con uno stile moderno dove vengono spesso esposti oggetti di design e di arredamento. Uno di quei posti diciamo, che potresti trovare a SoHo. Io ci vado proprio perché mi ricorda New York (la più bella città del mondo per me… :D )

Quando pranzo lì, per rimanere leggero, prendo un piatto freddo o un’insalata e siccome tutte le volte in cui vado, noto che 9 persone su 10 sono in trance mentre si gustano tra le mani un sandwich di pane nero con le noci, speck, fontina filante e radicchio rosso all’aceto balsamico….(così recita il menù) oggi ho voluto sperimentarlo….gnam gnam

……era letteralmente da urlo!!!!

:)

Ti starai chiedendo cosa c’entri il mio pranzo con l’inflazione. Beh c’entra eccome.

L’ottimo panino ha un prezzo di 6 euro (per la qualità e la dimensione è assolutamente un ottimo prezzo….). Peccato che, in LIRE il prezzo equivalga a 11.617.62 che, solo nel 2001, sarebbe stato giudicato UN FURTO per un panino. Al panino ho aggiunto una bottiglia d’acqua da 0,75 lt al prezzo di 2€ pari a 3.872 lire!!!!!!! (…più alto del prezzo/lt della benzina, ma questa è un’altra storia…..)

Perché questo avviene? per quale meccanismo i prezzi dei beni e dei servizi cresce, nel tempo?

….eh dobbiamo fare i conti….con l’inflazione.

La benzina, l’inflazione e il mio sandwich al pane nero
Da un pò di tempo, tra le altre cose, tutti i media parlano dell’inflazione che ha ripreso a salire, a causa della crisi libica e della situazione mediorientale e del relativo impatto sul prezzo del petrolio e dei costi energetici.

Ma cos’è realmente l’inflazione? perché è così importante considerarla quando valutiamo un investimento? Perché in ogni caso riguarda tutti noi?

Intanto diciamo che l’inflazione media degli ultimi 10 anni è stata del 2,1% (dato ufficiale). Ciò significa che, se così si verificasse questo anche in futuro (purtroppo ritengo che le cose peggioreranno!) per comprare il nostro panino, ogni anno dovremo sborsare ben il 2,1% in più, rispetto all’anno prima.

Questa in realtà è una semplificazione ma è anche la sostanza. Così accadrà per tutti i prodotti e servizi che vorremo acquistare.

L’inflazione infatti è l’aumento dei prezzi in un determinato periodo di tempo, che può verificarsi per diversi motivi, ecco i principali:

1) aumento della moneta in circolazione

2) aumento dei prezzi delle materie prime e del costo dei fattori produttivi (energia, costo del lavoro ecc.)

Riguardo alla prima causa è opportuno sottolineare che proprio per fronteggiare la crisi iniziata nel 2008 i governi centrali e gli organi di politica monetaria hanno immesso nel sistema una quantità pazzesca di liquidità per sostenere il sistema che si è trovato a fronteggiare la crisi che, a mio parere, è la più violenta e profonda (nel senso di strutturale) degli ultimi decenni.

Quando c’è maggior liquidità intendo soprattutto, che c’è maggior facilità a reperire finanziamenti in virtù anche dei tassi di interesse che, sempre per fronteggiare la crisi, sono nel frattempo scesi. Anche l’inflazione in questa fase si arresta.

Come si comportano le famiglie e le imprese con i tassi più bassi? tendono a usare il denaro (preso in prestito) più volentieri!

Pensa ai mutui per la casa: secondo te le persone preferiscono accenderli quando i tassi di interesse sono più alti o più bassi? Più bassi ovviamente.

Anche le aziende fanno lo stesso. Preferiscono fare investimenti in impianti e macchinari quando la banca applica tassi più vicino allo 0%,…% che al 5%!

Chiaro no?

La benzina, l’inflazione e il mio sandwich al pane nero
Ecco che il ciclo economico, anche grazie a queste manovre, riparte, ripartono le richieste di commesse industriali, gli acquisti e quindi i prezzi dei prodotti riprenderanno anch’essi a…..crescere!!

Per molti economisti questo è e sarà il primo fattore che gener(er)a inflazione e di conseguenza, la perdita di potere d’acquisto dei nostri redditi, soprattutto nel prossimo decennio. Tutto ciò viene considerato come il vero prezzo da pagare per uscire dalla situazione in cui ci siamo venuti a trovare, nell’ultima crisi (sigh…)

Inoltre, esiste anche il secondo aspetto da considerare, ossia la scarsità delle materie prime e il relativo aumento dei prezzi per produrre i vari beni. Mi riferisco al fatto che, quelle che consideravamo psicologicamente fino a qualche anno fa, come materie presenti in natura in misura “illimitata”, a causa della globalizzazione, in realtà iniziano ad avere “difficoltà” ad essere reperite.

Materiali come il legno, il cotone, l’argento, l’oro e ovviamente lo stesso petrolio sono presenti in natura in misura “limitata” o meglio, “finita”. Pensa all’acqua potabile: occorrono 6 metri cubi di acqua salata per ottenerne uno di acqua potabile e questo, economicamente parlando, è definito come scarsità.

…e la scarsità in economia ha sempre un prezzo.

Mi rendo conto che questi sono argomenti che mi stanno portando lontano e che richiederebbero molto e molto tempo ancora per poter essere approfonditi a dovere ma per ora mi fermo e, prima di salutarti ti chiedo:

Come possiamo proteggerci dall’inflazione?

Di questo, ne parleremo nei prossimi post…

per adesso iniziamo a mettere a fuoco le3 domande chiave per proteggersi dall’inflazione! A questo proposito ti consiglio di tenerti un blocco per gli appunti e di segnarti le 3 risposte alle domande chiave che ti devi sempre porre quando valuti come investire.

Al riguardo ti dico che, per la mia esperienza nella pianificazione con centinaia di persone, pochissime persone si fanno/ queste domande in modo consapevole (infatti quando le pongo a loro, impiegano un bel pò di tempo a rispondere….):

1) Perché sto risparmiando? Per quale “scopo” sto gestendo/accantonando il mio risparmio/capitale? Cosa ne voglio fare? (attento bene, NON “come” investire eh! a quello ci arriveremo dopo….). Evita risposte del tipo: perché è giusto, perché me l’hanno insegnato, perché lo fanno tutti ecc. ecc.

Piuttosto potresti dire: Voglio risparmiare il più possibile percomprarmi casa entro i prossimi 5 anni oppure voglio creare un patrimonio per la mia “sicurezza” e per gli “imprevisti”, per comprarmi una BMW entro i prossimi 5 anni. ecc. ecc.

“Scava” bene su questo aspetto perché i disastri accaduti ai risparmiatori negli ultimi anni sono successi ANCHE perché questa è la domanda più spesso “dimenticata” nelle scelte su come investire i propri risparmi….

2) In quanto tempo/ in quale orizzonte temporale vorrò presumibilmente tornare in possesso del mio patrimonio?

3) Qual è il MIO “indice di rischio” massimo che sono disposto a tollerare? Se non sai ancora cosa è l’indice di rischio prova a definire con un aggettivo il tuo atteggiamento nei confronti del “rischio” in generale: sei uno a cui piace azzardare davanti ad una grande opportunità (dinamico, aggressivo ecc.) oppure la tua attenzione è rivolta innanzitutto a “non prenderle” (conservatore, prudente, moderato ecc.).  Presto renderemo più “oggettiva” questa affermazione “generica”, te lo assicuro

8)

Bene, l’inflazione è avvertita, con queste 3 importanti domande, ci stiamo preparando per batterla

;-)
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