La Berkshire Hathaway, la società delle meraviglie di Warren Buffett

Il primo maggio a Omaha, capoluogo della contea di Douglas, nello Stato del Nebraska, si è tenuta la consueta assemblea annuale degli azionisti della Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffett, l’investitore più stimato al mondo. L’assemblea viene chiamata la Woodstock del capitalismo (il festival di Woodstock fu un grande evento della storia del rock e si svolse dal 15 al 18 agosto del 1969, all’apice della diffusione della cultura hippy, che voleva riunire con “3 days of peace and music”).
La Berkshire Hathaway è una holding americana, ed in assoluto una delle più grandi del mondo. Il suo amministratore delegato, nonchè presidente, è Warren Buffett. Buffett, 80 anni il prossimo 30 agosto, è il terzo uomo più ricco al mondo nel 2009 (secondo la rivista americana Forbes), con un patrimonio personale di 47 miliardi di dollari (anche se ha donato la maggior parte della sua fortuna, circa 30 miliardi di dollari, alla fondazione benefica di Bill e Melinda Gates). La sua società, la Berkshire Hathaway, è

la terza società più ammirata al mondo in base alla classifica della rivista americana Fortune.
Ecco i fantastici numeri che sono stati annunciati all’assemblea:
- 8 miliardi di dollari di profitti nel 2009;
- patrimonio cresciuto nel 2009 di 21,8 miliardi di dollari;
- capitalizzazione di 185 miliardi di dollari (la più grande società quotata in Italia, cioè l’Eni, capitalizza 69,6 miliardi di euro). Buffett era partito da zero quaranta anni fa;
- valore attuale di una azione: 120 mila dollari;
- numero di azionisti: quasi 600 mila;
- rendimento totale degli ultimi 40 anni pari al 434,057%;
- rendimento annuo ultimi 6 anni: 10%;
- liquidità in cassa: 20 miliardi di dollari. Si tratta di una precisa scelta di Buffett che preferisce rinunciare a rendimenti “decenti” perchè “non si sa mai”.
Convinto assertore dell’utilizzo del benchmark come termine di paragone per giudicare la bontà della sua gestione,  Warren Buffett ha scelto come benchmark per la sua società l’indice S&P 500 total return, che è riuscito a battere in quasi tutti i periodi.
Complimenti al “Grande Vecchio”.

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