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La 'berlusconite' che affligge Matteo Renzi

Creato il 04 settembre 2014 da Tafanus

...di Matteo Renzi si potrebbe dire ciò che diceva Montanelli di Berlusconi: "...si vuole bene... si ama, addirittura. Niente di strano. Anch'io; tutti ci vogliamo bene. Ma Berlusconi fa di più: si contraccambia... Tafanus

Renzi-bean
Mr. Bean   Mr. Frenzie

Dal videomessaggio sulla scuola al "taglio delle tasse", dall'articolo 18 che è "solo per pochi" ai lamenti per i "virgolettati inventati". Fino a un sito che riecheggia il contratto con gli italiani, versione 2.0. E più scansa l'annuncite, più ci cade dentro. Ricorda qualcuno? (di Susanna Turco - l'Espresso)

Matteo Renzi, e la rivoluzione del campo stretto. Se per anni i film-maker berlusconiani hanno dettato un’estetica fatta di inquadrature a mezzo busto, giacche, gemelli, libri, lampade bandiere e foto di famiglia, adesso Renzi ci mette solo la faccia. Nessuna digressione sugli oggetti, nessuna narrazione affidata al contesto: la realtà sono io, il resto è zero. Et voilà: il videomessaggio, nell’era dell’ex rottamatore.

Renzi-berlusconi

In attesa di stabilire se si tratti di una evoluzione o di una involuzione, di certo c’è questo: prendendo a prestito l’ultima ossessione renziana in fatto di linguaggio (il suffisso in –ite) si può dire che nell’inizio dell’anno scolastico 2014-2015, il presidente del Consiglio pare affetto da berlusconite.
Una nuance, una patina, un branco di dettagli che brillano o si confondono come pesci nell’acqua. Tracce sempre più visibili, parenti strette dell’annuncite che il premier cerca invano di scansare (e più la scansa, più ci cade dentro), appena approdate addirittura nel videomessaggio agli italiani – versione campo stretto - dopo una rapida escalation.

Eccola qui la "rivoluzione" del premier. Aveva detto di voler stupire, sulla scuola. Poi i provvedimenti annunciati a voce bassa dalla ministra Giannini sono stati congelati, posticipati, proiettati in un futuro vago come le coperture per assumere 100 mila nuovi insegnanti. Ora il presidente del Consiglio riacciuffa il tema sul sito "passodopopasso quello dei mille giorni di programma. Apre una discussione con i cittadini: "Dal 15 settembre al 15 novembre andremo scuola per scuola, aula per aula, a raccogliere le vostre opinioni. Scriveteci, criticateci, diteci la vostra", afferma Matteo Renzi nel suo videomessaggio. "Coinvolgetevi. Sono anni che fanno le riforme passando sopra la vostra testa. Stavolta, no. Vogliamo affrontare questa sfida insieme" ("passodopopasso"è l'ossimoro di "ADESSO", degli 8 giorni, dei Cento Giorni già diventati Mille. E questo coso è l'ossimoro di uno statista. Dio ci salvi da Renzi e da twitter. NdR)
Solo ieri, per dire, le agenzie di stampa lanciavano la notizia che sulla e-news di Renzi c’erano le linee guida della riforma della scuola – quelle su cui oggi s’apre la campagna d’ascolto - mentre invece non c’erano (ancora): erano semplicemente state anticipate ai media prima che messe nero su bianco su internet.
Sempre ieri, si ha notizia e testimonianza di giornalisti alle prese con il sito passodopopasso , alla ricerca spasmodica, a tratti disperata, di sezioni annunciate come presenti, ma in effetti non ancora presenti nella piattaforma. Il che, certo, non è come cercare sul territorio le sedi dei guerriglieri della libertà di brambilliana memoria, ma insomma lo ricorda.
Anche perché il sito nella homepage pare non recar traccia di vera crisi: v’è chiarito, ad esempio, che secondo l’Istat l’occupazione è aumentata da febbraio a luglio dello 0,2 per cento; si tralascia, però, di dire che sempre l’Istat ha appena fornito i dati di luglio, nei quali si dice che l’occupazione è calata dello 0,2 per cento rispetto a giugno e dello 0,3 su base annua. Insomma, la verità è una coperta che lascia scoperti i piedi: e il Renzi affetto da berlusconite, o forse solo terrificato dall’idea di essere paragonato al governo del cacciavite di Enrico Letta, non è che voglia arrivare a dire che i “ristoranti sono sempre pieni”, ma insomma preferisce raccontarne la parte migliore.
Non si spiega altrimenti questo spin, l’inclinazione che ha preso da ultimo la trottola renziana di parole e azioni. Di parole, soprattutto. Lunedì, in una conferenza stampa che pareva essere stata fissata per illustrare un programma, e che invece è stata dedicata all’annuncio della nascita di un sito internet, Renzi ha dato altro materiale. Ad esempio, raccontare il famoso bonus da ottanta euro come “la più grande riduzione delle tasse mai fatta”.
Ricorda qualcuno? Certo che sì, e infine l’intento è chiaro: laddove il Cavaliere ha solo promesso, per decenni, meno tasse per tutti, Renzi attua, mette in pratica. Ecco l’evoluzione: meno tasse per alcuni, intanto. Per il “ceto medio”, dice il premier democratico: ed è in fondo la platea dei destinatari (non le partite iva, non i pensionati), più che la misura, a fare la differenza. Soprattutto nel momento in cui anche Renzi evoca la parolina magica: le tasse. Un accostamento diretto che aveva fatto una sola altra volta: quando, a metà maggio, attraversava un momento più difficile, ed era in piena campagna elettorale per le europee.
Ecco, si direbbe che quando è più sotto pressione Renzi si rintani in una specie di riflesso berlusconiano che invece scansa agilmente, quando è più tranquillo . Una patina che si ritrova anche nel liquidare come “ideologico” il dibattito sull’articolo 18, argomentando essere una misura che ogni anno riguarda “solo tremila persone”, cioè poche (come se potesse essere questo, il metro per giudicare un articolo di legge).
O ancora, proprio nell’idea stessa di proporre una diacronia delle riforme, la cui realizzazione è da verificarsi attraverso un sito internet: in qualche modo, una versione 2.0 del contratto con gli italiani e delle brochure sullo “stato di attuazione del programma” di berlusconiana memoria. E, infine, persino nella reprimenda sui virgolettati “inventati” a lui attribuiti sui giornali: “Se leggessi dodici quotidiani direi ‘caspita quanti virgolettati che fa Renzi ‘ ”, ha detto l’altro giorno Renzi medesimo in conferenza stampa, spiegando che Filippo Sensi, il suo portavoce, gli impedisce di smentirli per una questione di stile.
Ecco, Berlusconi li smentiva tutti in blocco, salvo spiegare che i giornali non li leggeva, che Paolo Bonaiuti glieli nascondeva, per evitargli travasi di bile. Differenze di gradazione più che di scala cromatica, verrebbe da dire mentre il faccione di Renzi occupa fisicamente tutto lo schermo, e chiede agli italiani di mandargli mail sulla riforma della scuola per i prossimi due mesi. Così poi ci si penserà a novembre.

Susanna Turco


La 'berlusconite' che affligge Matteo Renzi

...Non ci posso credere! sono felice come una Pasqua. Anzi, come una Pasquetta (che è più frivola e felice)... Cosa abbiamo mai fatto di buono per meritarci l'ennesimo "sito-puttanata" del berluschino? Sarà fonte di ispirazione e di ilarità, come già lo furono il sito della Brambilla, quello della Gardini, e quello dell'Esercito di Silvio. Sarà la nostra fonte primaria di ispirazione, e lo apriremo ogni mattina, col cuore pieno di speranza, per conoscere di prima mano le mirabilia prossime venture. La prima è servita: dopo aver "non visitato" una scuola ogni settimana", come annunciato a febbraio, dopo "non aver" ristrutturato mille scuole, adesso ci annuncia che SAREMO in TUTTE le scuole dal 15 settembre al 15 novembre.

Segnatevi questa data: 15 settembre. Cercheremo di capire cosa cazzo significhi "SAREMO, DOVE saremo, e  A FAR COSA". Tafanus

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