*La mia recensione *La biblioteca del libri proibiti, di John Harding, è un romanzo che incuriosisce sia prima che dopo la lettura: prima, perché la trama lascia presagire un libro intenso, misterioso, in bilico tra il thriller e l’horror; dopo, perché si fatica a decifrante il finale e gli eventi in sé, che spesso risultano sconclusionati, incomprensibili. La trama ruota intorno alla dodicenne Florence, una ragazzina bizzarra che vive insieme alla servitù e all’adorato fratellino Giles nell’austera dimora di Blithe, persa nella campagna americana e pressoché isolata dal resto del mondo. Tutore dei due ragazzi, rimasti orfani in tenera età, è uno zio sconosciuto, per il quale la loro esistenza rappresenta un inutile fastidio e che tuttavia non rinuncia a imporre la sua volontà: mentre il piccolo Giles ha diritto a un’istitutrice che lo istruisca, Florance, in quanto giovane donna, non dev’essere istruita in alcun modo, non le deve essere permesso nemmeno di imparare a leggere e a scrivere.La ragazzina, tuttavia, ben presto elegge l’immensa e polverosa biblioteca di Blithe a suo personale paradiso terrestre: impara a leggere da sola e passa le sue giornate solitarie (e spesso anche le notti) immersa nei capolavori di Shakespeare, Edgar Allan Poe e tutti gli altri autori contemporanei e classici ospitati su scaffali che da tempo nessuno tocca più. La servitù di Blithe, infatti, è tonta e ignorante, e la governante, la signora Grause, fatica perfino a decifrare una lettera, limitandosi a un controllo blando e bonario sui bambini a lei affidati. La vita di Florance scorre dunque tranquilla tra piccoli sotterfugi e i giochi col fratellino Giles, complice perfetto, finché a turbare la serenità di Blithe non arriva la signorina Taylor, la nuova istitutrice (la precedente, infatti, è morta in un assurdo quanto misterioso incidente sul lago nelle vicinanze, di cui non viene detto assolutamente nulla). La signorina Taylor si rivela subito tanto morbosamente attaccata a Giles quanto palesemente astiosa nei confronti di Florance, che non tarda a scoprire quali inquietanti segreti nasconda la donna… (continua a leggere la recensione su La Bottega di Hamlin)
“La biblioteca del libri proibiti, di John Harding è un romanzo che rappresenta un enigma in molti sensi, non tutti positivi. La copertina è estremamente accattivante, ben fatta ed evocativa, soprattutto per gli amanti dei libri; tuttavia c’entra poco e nulla con la trama, e a mio avviso si tratta pur sempre di un colpo basso nei confronti del lettore. Per quanto riguarda la trama, invece, non può non affascinare per l’originalità e l’atmosfera rarefatta, tipicamente gotica, che certo non sfigurerebbe assolutamente in un romanzo di Ann Radcliffe, di quelli che Florence, la protagonista, divora nelle lunghe e solitarie ore passate in biblioteca.Ci troviamo nel New England, nel 1891, nell’antica dimora di Blithe House, appartenente a un uomo misterioso che durante il romanzo non compare mai; quest’uomo è lo zio, nonché tutore, di Florence e di suo fratello Giles, e ha adibito l’isolata e tetra Blithe House ad abitazione dei nipoti rimasti orfani. Qui i due ragazzi vivono confinati con la servitù, da cui emerge soltanto la figura di una governante bonacciona e non particolarmente sveglia. Florance, al contrario, a soli dodici anni è già una ragazzina molto sveglia, estremamente intelligente: nonostante lo sconosciuto zio abbia dato precise disposizioni perché lei, in quanto donna, non dovesse imparare né a leggere né a scrivere, la ragazzina si ingegna a impararlo da sola, e ben presto è in grado di leggere ogni libro contenuto nell’immensa, solitaria e polverosa biblioteca di Blithe House. È qui che Florance passa le sue giornate e spesso anche le notti, eludendo la sorveglianza della servitù e rendendosi conto che i libri di Sir Walter Scott, Jane Austen, Charles Dickens, George Eliot e Shakespeare sono degni sostituti degli amici che non ha mai avuto. La situazione cambia bruscamente quando Giles viene mandato via dal collegio in città e torna definitivamente a Blithe House, per essere istruito da una governante..." (continua a leggere la recensione su Solo Libri)