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Questo spazio permette al sito di continuare ad offrire in modo gratuito tutti i suoi contenuti!La fiaba
Giovedì 04 Dicembre 2014 17:45 Scritto da tiziano corso
Non lo ricordavi da quanto tempo stavi lì; poi, d'improvviso quella foto: e cominciasti a prendere vita.
Il momento della rapina lo ricordavi bene, tre balordi, complici il buio, approfittando del fatto che eri legata avevano strappato un pezzo di te ...
Ma quella era la cosa che meno ti dava dolore ...
Con i pensieri andavi a quando eri ancora candida, nel negozio di biciclette, in vetrina: esposta, esibita; ma ti piacevano gli sguardi dei passanti ...
Poi quella ragazza, che ti volle a tutti costi.
Era carina, bionda, aggraziata.
Insieme facevamo lunghi giri per le campagne.
Ricordo ancora il tepore del vento che mi accarezzava i copertoni nei giretti primaverili.
E poi lei, Giulia, mi metteva al sicuro nel suo garage.
Poi, però, prese l'abitudine di fare dei giri in centro città. Mi "allucchettava" ad un palo e dopo un paio d'ore passava a riprendermi ...
La mattina della rapina, però ...
Io ero lì, avevo passato tutta la notte legata a quel maledetto palo, durante la notte quel brutto incubo: quei tre bruti che indisturbati...
Ma il pensiero di te, che saresti venuta a prendermi, mi confortava. Guardavo l'alba nascere ad Est, e osservavo il campanile con l'orologio: "Ancora poco e lei sarà qui".
Ad un certo punto ti vidi, in lontananza, i tuoi capelli biondi, il passo elegante ... ti avvicinasti a me, sobbalzasti dallo stupore di vedermi così e ... te ne andasti via ...
Non sei più tornata, sono passati tanti mesi, la ruggine sta intaccando le mie parti ... forse ero diventata di troppo, forse ... chissà ... ma ormai cosa importa?
Adesso è un sabato sera di un freddo Autunno, un tizio è passato davanti a me, mi ha fotografata ... e ha detto che "racconterà la mia storia"...