Oggi possiamo clonare, possiamo selezionare i geni migliori per ottenere le mucche che danno il miglior latte, possiamo far nascere un isola nel mare, possiamo sostituire organi come se fossero pezzi di ricambio e nessun’altro sa quante altre cose potremmo fare.
Nonostante abbiamo imparato tutto ciò, ci manca ancora quel buon senso, quell'equilibrio fondamentale per disporre dei beni della natura senza danneggiare noi stessi e il pianeta che ci ospita.
Come per tutte le tematiche importanti c’è sempre un enorme confusione e spesso c’è bisogno di un etica comportamentale che ponga dei limiti ben precisi.
Tante volte si tende a guardare un problema solo sotto un aspetto specifico: il guadagno economico, il progresso della scienza, la salute dell’uomo e tutti quegli aspetti che, se vengono messi al centro dell’attenzione, inevitabilmente ci fanno trascurare altre problematiche importanti.
Intorno ai primi del ‘900, l’uomo comincia a parlare di bioetica, ma solo oggi questa ha assunto un ruolo determinante per la razza umana, la quale è destinata ad una brutta fine se non si pone una regolata. Oggi l’uomo può fare delle cose che potrebbero accostarlo ad un dio, ma la verità è che non siamo dio, non siamo sopra la vita ma ne facciamo parte, quindi se la danneggiamo automaticamente facciamo del male a noi stessi.
La bioetica è quella disciplina che studia tutte quelle questioni che riguardano la condotta dell’uomo in tutti gli aspetti della vita sul pianeta. Infatti bio-etica deriva da due termini greci:
- bìos, ‘vita’;
- èthos, ‘comportamento’.
- aborto e contraccezione;
- riproduzione assistita;
- intervento dell'uomo sull'ambiente;
- sperimentazione genetica;
- vivisezione e sperimentazione animale;
- accanimento terapeutico ed eutanasia;
- donazione organi e sperimentazione sulle cellule staminali embrionali.
Di solito in questi argomenti non si può dire quale sia la scelta giusta, non è come la matematica, l’economia o l’ambiente. Non è nemmeno come con le relazioni di coppia dove, bene o male, nonostante la soggettività delle sensazioni, possiamo verificare la validità di una soluzione semplicemente sperimentandola su noi stessi.
Vedo la bioetica come un qualcosa che deve riunire scienza, filosofia e religione, per avere una visione abbastanza ampia da non trascurare nessun aspetto. Purtroppo, su questi temi gli effetti di una scelta sbagliata si vedono a distanza di anni, forse anche di secoli: si può cambiare l’evoluzione naturale in una evoluzione artificiale, dannosa per la nostra specie e per l’intero pianeta.
Dato che, se facciamo una scelta sbagliata, potremmo accorgercene troppo tardi per rimediare senza enormi sacrifici, capirete anche voi quanto è importante affrontare queste problematiche nel miglior modo possibile.
Le commissioni che valutano i temi di bioetica oggi sono un accozzaglia di rappresentanze politiche, religiose, della finanza, della ricerca scientifica ecc. Il più delle volte si generano opinioni contrastanti che bloccano la discussione, che dividono l’opinione pubblica e che a sua volta viene sfruttata dalla politica per scopi elettorali.
C’è sempre chi sfrutta queste situazioni che non hanno soluzione immediata, non curandosi affatto del futuro che attende la propria specie. È l’egoismo sociale che dilaga, il male di tutte le società, che ci fa pensare al futuro come ad una questione che non ci riguarda.
Il mio parere invece è che il più grande difetto della bioetica attuale è quello di voler imporre, seppur con mezzi non ufficiali, il punto di vista di quelle poche persone che fanno parte delle commissioni per la bioetica.
Accade così che, "per il bene" della scienza, dell’economia o di Dio, si toglie all’uomo il suo diritto più importante: la libertà.
Sono tanti gli argomenti di questa sezione; sopra ne ho messi 7 ma probabilmente me ne verranno in mente altri. Vi rimando al mio prossimo intervento dove si parlerà di aborto e contraccezione.
Alla prossima.