Ai tempi ha esercitato coi nomi di "Speranza" e albergo "Alle Due Chiavi". Continua
ad essere ospitata in un edificio settecentesco che, come molte cose in questa cit-
tà, confina con una proprietà immobiliare della Curia vescovile trentina. E' situata
proprio di fronte alla trattoria "Al Volt", un altro locale radicato nella storia cittadina.
Sembra impossibile ma una borghesia trentina laica, a-democristiana e non clericale è effettivamente esistita anche qui, nella capitale della controriforma.La birreria "fuori le mura" ne faceva parte, ne era parte cospicua.
La birreria trentina è stata a lungo una "filiale" del blasonato stabilimento che
i fratelli Luciani realizzarono nel 1896 a Pedavena, ai piedi delle Vette Feltrine,
praticamente a Feltre. Gli interni sono da vedere per gli spazi, gli arredi, l'atmo-
sfera e il carattere che sopravvivono alle recenti e non felici aggiunte.
A partire dal 1924 il cortile della "Pedavena" ospitò il teatro del "Club Armonia", tutt'ora attivo, che fu una gloriosa istituzione laica cittadina ispirata alla cultura irredentistica al pari di molte altre, quali la "Lega Nazionale, la "Società corale", la "Pro cultura", il "Veloce Club", la "Società del pallone", la "S.A.T.", l'"Unione ginnastica", la "Società degli studenti trentini", la"Società Regnicola" (che riuniva gli immigrati italiani), la "Società d'igiene", eccetera. Oggi, dopo il fallimento dello stabilimento-madre e il suo rilevamento da parte della multinazionale Heineken, a Trento si produce in loco una birra artigianale e il cortile è stato fagocitato da una nuova grande sala coperta, il portico settecentesco ha perso ogni funzione e insomma molto è cambiato. Tuttavia andare al Pedavena a
magnar luganeghète col sugo continua ad essere un'idea. Non ottima, forse, ma buona. Sì, insomma, diciamo accettabile. C'è tutto quel che serve per mantenere la tradizione: i würstel con crauti, il gulasch, lo stinco di maiale, i canederli, la carne salada e il carrè di maiale...