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In questi giorni in Giappone si sono svolte le celebrazioni per i 65 anni dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, avvenuti nell'agosto del 1945, primi (e per fortuna unici) bombardamenti atomici su delle città abitate da civili.
Il ricordo e la memoria storica di questi tragici eventi, rappresentano un'importante monito al mondo intero, affinchè tragedie del genere non si ripetano. Lo slogan che più di tutti dovrebbe risuonare nelle menti di tutti e ancor di più in quelle dei governanti è: No more Hiroshima. No more Nagasaki.
La stampa di tutto il mondo, occupandosi delle celebrazioni, si è soffermata su due questioni principali. Sul fatto, che mai come quest'anno, tante nazioni abbiano inviato propri rappresentanti ad assistere alle commemorazioni delle vittime e ai proclami contro l'utilizzo bellico dell'energia atomica. E sul fatto, della presenza di rappresentanti di alcuni degli stati che possiedono nei propri arsenali armi nucleari come, Francia, Inghilterra e Usa.
Su tutte, la presenza dell'ambasciatore Usa in Giappone ha creato maggiore scalpore. Sia perchè gli Usa sono la più grande potenza nucleare al mondo, sia perchè fù l'aviazione statunitense a sganciare le bombe che rasero al suolo le due città giapponesi. Su queste presenze sono molti gli apprezzamenti da parte di chi li interpreta come un segnale di distensione e come un importante punto d'arrivo all'interno del dibattito sulla necessità di denuclearizzazione degli arsenali nucleari. Ma molte e bipartisan sono anche le critiche e le accuse di ipocrisia. Oltre alle "attese" critiche dei "No Nuke", ci sono anche quelle di alcuni degli appartenenti alle
gerarchie militari e di governo Usa. Questi interpretano tale presenza come un cedimento, di fronte all'opinione pubblica mondiale, alla teoria di chi sostiene che i bombardamenti atomici del 1945 non furono quel "male necessario" da sempre propagandato.
Aldilà di queste polemiche, gli spunti di riflessione più importanti, usciti dalle celebrazioni di quest'anno sono nelle dichiarazioni dei sindaci delle due città vittime dei bombardamenti. Dichiarazioni che, purtroppo, hanno avuto poco spazio nel circuito mainstreaming della stampa mondiale.
Il sindaco di Hiroshima Tadatoshi Akiba dal palco delle celebrazioni, ha dichiarato che il Giappone dovrebbe "abbandonare l'ombrello atomico statunitense e guidare il movimento internazionale per il disarmo". Dallo stesso palco gli ha risposto il primo ministro giapponese, Naoto Kan, "Condivido fermamente le speranze per il disarmo nucleare ma la realtà è che gli ordigni atomici e altre armi di distruzione di massa si stanno sempre più diffondendo: credo quindi che il deterrente nucleare continui a essere necessario per la nostra nazione".
Nelle celebrazioni di ieri a Nagasaki, durante il suo intervento, il sindaco Tomihisa Taue, ha fatto proprio l'appello rilanciato a Hiroshima tre giorni fa dal segretario dell'Onu Ban Ki-moon per un mondo senza armi nucleari e ha criticato il governo di Tokyo per l'intesa sulla cooperazione in ambito civile con l'India, che non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), e per le rivelazioni su un patto segreto con gli Usa che di fatto consentira' l'ingresso nel Paese di armi atomiche.
"Ciò significa che la nazione che ha patito i bombardamenti atomici indebolisce il Tnp, cosa intollerabile", ha detto il sindaco sottolineando che l'intesa con gli Usa crea "profonda sfiducia" nel governo che trasforma i principi anti-nucleari del Paese in una "mera formalita'".
Lo scorso giugno, Tokyo ha avviato contatti con l'India allo scopo di trasferire tecnologia nucleare a New Delhi, mentre a marzo, il ministero degli Esteri giapponese ha concluso un patto segreto con Washington che consente alle navi Usa dotate di atomiche di accedere ai porti del Paese. La mappa degli stati che possiedono armi nucleari:
Il dibattito sulla questione del nucleare è presente sui media di tutto il mondo ormai da decenni ma in Giappone, più di altrove, è una tematica molto delicata da affrontare. Sia perchè quelle ferite di 65 anni fa ancora fanno fatica a riemarginarsi. Questo trauma collettivo è presente nelle vecchie generazioni come nelle nuove anche se in forme differenti. Sia perchè lo spettro di subire un'altro attacco nucleare è sempre presente.
Sono di queste ore le ultime notizie di nuove tensioni tra le due Coree. Il governo nordcoreano da anni minaccia di usare il proprio arsenale atomico contro Corea del Sud e Giappone nel caso del riaccendersi delle ostilità. In questa immagine i razzi in dotazione all'esercito nordcoreano e la loro gittata:
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