Parecchi Facebookiani addendono da molto tempo la data odierna, non per festeggiare la festa della donna, bensì l’estrazione di un fantomatico contest che avverrà, dicono con sorteggio regalare e che avrà come montepremi «20 iPhone 5 16GB che non possono essere venduti perché non sono sigillati».
Ecco cosa recita testualmente la pagina su Facebook:
Abbiamo ricevuto 20 iPhone 5 16GB che non possono essere venduti perché non sono sigillati. Per questo motivo, stiamo facendo una lotteria su questa pagina!
Tutto quello che dovete fare è completare i semplici passi qui sotto per partecipare!Fase 1. Metti “Mi piace” alla foto e alla pagina
Passo 2. Condividi questa foto.
Passo 3. Commento colore nero / biancoI fortunati vincitori saranno selezionati entro l’8 Marzo. Solo le persone che hanno completato tutte le fasi possono partecipare. I vincitori saranno annunciati alla nostra fan page di Prodotti Apple Gratuiti o in messaggio privato in modo da assicurarsi che ci segui su Facebook. Buona fortuna.
Il passaparola ha preso il via in pochi giorni su di un canovaccio già ampiamente noto: si promette un regalo e si chiede in cambio un like, una condivisione ed un commento per poter partecipare a quello che si presenta come un contest. Ognuna delle operazioni ha un suo ruolo preciso: il like serve a legare l’utente alla pagina, mentre la condivisione ed il commento servono per propagare quanto più possibile il passaparola automatico verso gli amici e gli amici degli amici. La viralità scatta immediata al grido di “tentar non nuoce”.
Ma in realtà, è ben diversa
Conseguenze della truffa
La truffa non porterà problemi particolari agli oltre 6400 utenti che hanno già affidato il loro “mi piace” alla pagina “Prodotti Apple Gratuiti”: chiamarla “bufala” può essere per molti versi più appropriato, quindi, ma rischia di abbassare i toni su di un fenomeno che su Facebook rischia di rendersi sempre più pericoloso oltre che fastidioso.
La pagina ha raccolto moltissimi fan in pochi giorni e con ogni probabilità farà passare l’8 marzo nel silenzio. Una volta passato il clamore, potrebbe “monetizzare” immediatamente la catena creata, oppure potrebbe investire nuovamente nella truffa cambiando nome alla pagina stessa o lanciando un nuovo contest, il tutto per stratificare i fans alla ricerca di una massa critica utile per la conversione dell’ammucchiata in moneta.
Per monetizzare la pagina, i truffatori posteranno con ogni probabilità un qualche link o venderanno la pagina stessa a chi ha intenzione di propagare messaggi a basso costo (a sua volta probabilmente alla ricerca di pubblico e pubblicità); per perpetrare la truffa, invece, è sufficiente fare affidamento al fatto che soltanto una minima parte dei truffati cancellerà il proprio “mi piace”, rimanendo pertanto inconsapevolmente fedele alla pagina a cui si è legato. La fase due non sarà immediata: passerà probabilmente nel silenzio, quando tutti i truffati avranno ormai dimenticato il “mi piace” accordato e non si accorgeranno di quel che andrà ad accadere.
Tentare, insomma, nuoce. Il proprio “mi piace” è infatti un modo per partecipare ad una truffa conclamata ed il proprio commento “bianco” o “nero” (richiesto esplicitamente nelle istruzioni) alimenta il passaparola compartecipando all’imbroglio. Nella fattispecie la foto ha raccolto oltre 11 mila condivisioni ed oltre 10 mila commenti, il che implica per l’annuncio-truffa una vetrina da almeno cento mila persone. Dieci mila delle quali si fanno complici, pur se in buona fede, del meccanismo.
Come distinguere una bufala
Distinguere la truffa da un contest reale è peraltro estremamente semplice: basta analizzare cosa c’è e, soprattutto, cosa non c’è.
- Il nome “Prodotti Apple Gratuiti” non richiama ad alcuna azienda (che dovrebbe avere invece almeno interesse a promuovere il proprio marchio), ma presenta soltanto l’esca con cui catturare utenti;
- La descrizione dell’azienda “Noi ti troviamo lavoro” non soltanto è un’esca ulteriore, ma non ha nemmeno alcuna correlazione con il contest;
- Non c’è traccia di regolamento;
- Non ci sono link, non ci sono indirizzi email di contatto.
Nulla può far pensare che sia un concorso reale, insomma, il che ben esplica il perché si tratti di una evidente bufala. Ma su Facebook, si sa, la velocità di un click e di un commento è spesso superiore alla riflessione circa quel che si sta operando. Ed in questa dinamica, il “tentar non nuoce” genera like, condivisioni e tutto quel sostrato fiorente su cui le truffe si nutrono di passaparola.