PIANO PER LA SCUOLA – SETTEMBRE 2014 di Domenico Nucci
Il documento è costituito da un indice a cui segue una sintesi dei sei capitoli in esso indicato.
Seguono in dettaglio i singoli capitoli
CAPITOLO 1 : ASSUMERE TUTTI I DOCENTI DI CUI LA BUONA SCUOLA HA BISOGNO
- 150.000 assunzioni a settembre 2015
- Nuovo concorso ( sempre settembre 2015) per 40.000 abilitati
- Analisi dei compiti affidati ai nuovi docenti
- Sintesi, a p. 37, del I capitolo
CAPITOLO 2 : LE NUOVE OPPORTUNITA’ PER TUTTI I DOCENTI. FORMAZIONE E CARRIERA NELLA BUONA SCUOLA
IL PROFILO PROFESSIONALE DEI DOCENTI E LA DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE
- nell’arco di tre mesi una commissione di esperti definisce il “Quadro italiano delle competenze dei docenti nei diversi stadi della carriera”
LA NUOVA FORMAZIONE DEI DOCENTI
-la formazione diventa obbligatoria e assicura crediti formativi (C. F.) legati alle possibilità di carriera e alle possibilità del conferimento di incarichi organizzativi (capitolo 3)
-la formazione non è calata dall’alto, ma definita a livello di Istituto.
- si prendono le distanze da approcci di tipo “teorico” ( le modalità tradizionali) e si opta per un approccio di “formazione esperenziale tra colleghi”, attraverso reti di formazione permanente.
-si indicano quattro criteri fondamentali della formazione: A) il ruolo centrale dei docenti B) la valorizzazione delle associazioni professionali dei docenti C) l’istituzione di reti di scuole e di poli regionali D) la centralità (“cruciale”), all’interno delle singole scuole degli “innovatori naturali”, premiati con una quota dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa e valutati annualmente sulla base dell’innovazione didattica e delle capacità di miglioramento.
-si stabilisce che le reti di scuole siano “inclusive” (ogni scuola è collocata all’’interno di una rete) e “trasversali” ( in ciascuna rete sono presenti scuole di ogni ciclo).
-si sottolinea la necessita della formazione dei docenti al digitale.
-si istituisce la figura di un “docente di riferimento” per ogni rete di scuole, identificato dalle stesse reti.
LA CARRIERA DEI DOCENTI
- Al criterio attuale dell’anzianità si sostituisce il criterio del merito
IL NUOVO STATUS GIURIDICO DEI DOCENTI : SI ANALIZZANO LA FUNZIONE DOCENTE, IL TRATTAMENTO ECONOMICO, LA PROGRESSIONE DI CARRIERA, LA MOBILITA’
LA FUNZIONE DOCENTE
-La funzione docente è individuata da tre elementi: A) le attività individuali, B) le attività collegiali C) le attività di formazione
- in riferimento alle attività individuali si introduce il sistema delle “banche ore”: la “restituzione” delle ore di “sospensione didattica” deliberate dal Consiglio di Istituto in base all’autonomia. Si calcola un ammontare di circa 8-10 ore per docente.
-si introduce il sistema dei crediti distinti in “crediti didattici” (legati all’insegnamento in classe, al miglioramento degli alunni); “crediti formativi” ( legati alla formazione in servizio, alla ricerca didattica e alla produzione scientifica); crediti professionali ( legati all’organizzazione e al miglioramento del funzionamento della scuola : le attività, ad esempio, dei coordinatori didattici)
-tali crediti devono essere “documentabili, valutabili, certificabili” ed hanno un “peso diverso”
-tali crediti sono valutati dal Nucleo di Valutazione della Scuola, a cui partecipa (capitolo 3) anche un membro esterno
-tali crediti costituiscono il “credito curricolare” dei docenti e il loro “portfolio”. Sono immessi in un registro pubblico a cui possono attingere i Dirigenti (capitolo 3: evidentemente per l’organico funzionale)
IL TRATTAMENTO ECONOMICO
-lo stipendio base sarà integrato in due modi:
- A) un primo modo “strutturale e stabile” con scatti (i cosiddetti “scatti di competenza”) ogni tre anni. Scatti legati all’impegno e alla qualità del lavoro.
- B) un secondo modo “accessorio e variabile”, in base alla retribuzione per attività aggiuntive: progetti legati alle funzione obiettivo o per competenze specifiche (BES =Bisogni Educativi Speciali; valutazione POF, orientamento, innovazione tecnologica). La retribuzione accessoria per le attività aggiuntive è a carico del MOF (fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (capitolo 6).
Scatti di competenza
-Gli scatti di competenza sono determinati in base ai crediti didattici, professionali, formativi: ogni 3 anni i 2/3 (66%) dei docenti di ogni scuola o di ogni rete di scuola avranno diritto a uno scatto di retribuzione.
-il valore dello scatto sarà lo stesso (ma si potrebbero individuare tre fasce di merito in funzione del punteggio ottenuto).
-Il valore dello scatto (senza modulazione di tre fasce) è stimato paria 60 euro.
-Attualmente dopo 9 anni tutti percepiscono 140 euro, con il nuovo sistema, dopo nove anni, i due terzi dei docenti percepirebbero 180 euro .
-il massimo degli scatti maturabili è di 12 scatti.
-a fine carriera un docente bravo potrebbe guadagnare 9000 euro in più.
-gli scatti vengono calcolati a partire da settembre 2015
-il primo scatto sarò retribuito alla fine del 2018
-chi entra in ruolo nel 2016 matura il primo scatto nel 2021
LA TRANSIZIONE AL NUOVO SISTEMA:
-per i docenti con 33 anni di servizio o con meno di tre anni al pensionamento si attua il sistema vigente
-per i docenti immessi in ruolo dopo l’entrata in vigore del piano, si riconoscono gli scatti stipendiali maturati fino al 1 settembre 2015, e si applica poi il nuovo sistema
-per i docenti che si trovano nelle diverse classi stipendiali si applica fino al 1 settembre 2015 il sistema previgente e dopo il nuovo sistema
LA FIGURA DEL DOCENTE MENTOR
-Le sue funzioni: segue la valutazione, coordina la formazione dei docenti, attua la formazione dei colleghi, segue i tirocinanti, aiuta il dirigente nella valorizzazione delle risorse umane
-è scelto dal Nucleo di Valutazione Interno fra quei docenti che per tre trienni consecutivi hanno avuto uno scatto di competenza
-rimane in carica tre anni e può essere riconfermato
-è retribuito, come tutti i docenti, in base agli scatti di competenza e riceve in più una “indennità di posizione”
-in via transitoria, nei primi tre anni di attuazione del piano, è scelto dal Nucleo di valutazione in base ad una prima documentazione dei crediti e in base al portfolio, dopo sei anni è scelto fra i docenti che hanno raggiunto due scatti stipendiali.
LA MOBILITA’
Si individuano due tipi di mobilità:
- una mobilità “geografica”, ricondotta al fatto che il criterio di riferimento per il calcolo del 66% è la singola scuola (o la rete di scuole ): in base a tale criterio si spera, infatti, che i docenti più bravi, per ottenere più facilmente gli scatti di competenze, saranno indotti a trasferirsi nelle scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è più bassa. In scuole cioè didatticamente più deboli che, nelle speranze dei riformatori, potranno così migliorare il loro livello.
- una mobilità professionale legata al passaggio cattedra – organico funzionale. Senza però intendere le due posizioni come “compartimenti stagno”: tutti i docenti potranno cioè assumere le due diverse posizioni maturando, in questo modo, esperienza e professionalità
CAPITOLO 3: LA VERA AUTONOMIA: VALUTAZIONE, TRASPARENZA, APERTURA, BUROCRAZIA ZERO
Prima sintesi: p. 62-64
Autonomia e valutazione:
-necessità di responsabilità (da parte della scuola e dei docenti ) e conseguentemente necessità di na valutazione
Autonomia e organico funzionale:
-i curricola dei docenti saranno resi fruibili, per selezionare da parte della scuola (Dirigente?) i docenti dell’organico funzionale e per la mobilità di tutti i docenti
Autonomia e governance:
-i dirigenti saranno messi in condizione di determinare più efficacemente le dinamiche interne della scuola, inclusa la scelta educativa
-i dirigenti sceglieranno i docenti che coordinano le attività di innovazione didattica, la valutazione, l’orientamento e potranno premiarne, anche economicamente, l’impegno.
Autonomia e organi collegiali:
-gli organi collegiali saranno rivisitati all’insegna della “semplicità , razionalizzazione, semplificazione”, saranno resi “aperti, agili, efficaci”.
Autonomia e mondo esterno:
-tentativo di coinvolgere pubblico e privato per un accesso “più capillare e diffuso a internet”.
-tentativo di collegare scuola e territorio: la scuola come punto di incontro , oltre l’orario curricolare, per tutti i membri della comunità territoriale. La scuola come “centro di riscatto e protagonismo civile”.
Sviluppo delle pagine 62-64
Autonomia e valutazione
-si precisa che per valutazione non si intende una competizione fra le scuole, ma un aiuto a crescere: l’intento non è quello di premiare le scuole migliori, ma quello di premiare le scuole che si impegnano di più a migliorarsi.
-si fa riferimento al SNV (Sistema Nazionale di Valutazione) previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 80 2013 e reso operativo il prossimo anno scolastico.
Strumenti per sostenere il miglioramento delle scuole:
-si parla di uno “strumento di autovalutazione” con indicatori su “contesto e risorse, esiti e processi delle scuole”:
a- ambienti di apprendimento b- aperture verso il territorio c- pratiche educative e didattiche d- livello e qualità degli apprendimenti e- elementi socio-economici di contesto f- informazioni per capire, per esempio, se l’apprendimento degli studenti incide sulle scelte di proseguire gli studi e sulle chance di trovare lavoro g- criteri di verifica per stabilire se i risultati dell’apprendimento sono equi fra le classi e dentro le classi (nessun alunno deve essere abbandonato a se stesso)
-la valutazione riguarderà anche le scuole paritarie e sarà pubblicata su Scuola in chiaro 2.0
-il ruolo degli ispettori: concorrono alla realizzazione delle finalità di istruzione e formazione e agli obiettivi del SNV, coordinano i nuclei di valutazione esterni alle scuole
-“Il rapporto e il piano di miglioramento” saranno pubblicati in formato elettronico
-l’obiettivo dello “strumento di autovalutazione” è quello di dare ad ogni scuola un “cruscotto” comune di riferimento per individuare punti di forza e debolezza, e così sviluppare un piano triennale di miglioramento ( con al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo).
-il piano triennale del miglioramento è legato, in parte, al finanziamento per l’offerta formativa (MOF) Vedi capitolo 6
-il livello di miglioramento incide sulla retribuzione dei dirigenti
TRASPARENZA
-Il pieno accesso ai dati sulle scuole come base dell’autonomia scolastica
-i dati saranno messi a disposizione di tutti attraverso la piattaforma “scuola in chiaro 2.0”, già in fase di sperimentazione
-a partire dal 2015 saranno pubblicati : A) flussi di dati sull’organizzazione delle scuole (organici, edilizia ecc.) B) i rapporti di autovalutazione di ogni scuola (costruiti su format e indicatori comuni) e i relativi piani di miglioramento C) i bilanci, D) i progetti E) i rapporti scuola e territorio
Il registro nazionale dei docenti della scuola
-Dall’anno scolastico 2015-2016 sarà realizzato il Registro Nazionale dei Docenti della Scuola
-Offrirà informazioni sulla professionalità (portfolio ragionato) di amministrativi, docenti, dirigenti
-dal prossimo anno la sezione del registro relativa ai docenti servirà per reclutare docenti per l’organico funzionale con relativa mobilità da posti su cattedra a posti come organico dell’autonomia, anche tra scuole diverse
-al fine di migliorare la qualità dell’insegnamento i dirigenti, consultati gli organi collegiali, potranno chiamare insegnanti con curricola adeguati alla realizzazione dell’autonomia e della flessibilità nelle loro scuole p. 68.
La buona governance
-saranno meglio definiti i profili dei dirigenti rafforzando oltre alle competenze gestionali
-Le competenze professionali connesse alla promozione della didattica e della qualificazione dell’offerta formativa
-la selezione dei dirigenti avverrà attraverso il Corso-Concorso della Scuola Nazionale dell’Amministrazione
-la figura dell’ispettore
-la figura del docente mentor: seguirà anzitutto la formazione tra pari e la supervisione dei tirocinanti(capitolo 1); sarà uno dei membri dei nuclei di valutazione delle scuole
-il ruolo del Consiglio di Istituto (indirizzo generale)
-il ruolo del Collegio Docenti (la didattica)
-il ruolo del Dirigente (gestione generale e realizzazione del progetto di miglioramento definito sulla base della valutazione)
- i nuovo organi collegiali: il Consiglio dell’istituzione scolastica; il dirigente scolastico; il consiglio dei docenti; il nucleo di valutazione.
SBLOCCA SCUOLA
-la semplificazione: individuare le 100 misure più fastidiose e inutile, e abrogarle tutte insieme
-si prevede, entro un anno, un Nuovo Testo Unico sulla scuola semplificato rispetto all’ultimo del 1994
LO SVILUPPO DIGITALE
-limitare le tecnologie “pesanti” (LIM) , per una tecnologia leggera e flessibile, non “costrittiva”
-Edilizia scolastica
-garantire ad ogni scuola l’uso di una banda larga veloce WI-fI programmabile per classe
-favorire in ogni scuola l’uso di dispositivi mobili per la didattica secondo la modalità Bring Your own Devices (BYOD)
-collegare le scuole di piccoli centri
-ridurre i costi delle famiglie connessi all’editoria, perché le famiglie possano acquistare dispositivi mobili
APERTURA OLTRE L’ORARIO CURRICOLARE
-coinvolgere associazioni locali culturali
-sfruttare l’esperienza e il sostegno del Forum Nazionale Scuole Aperte, struttura creata da ANCI e Vita
-scuola inclusiva dei disabili
EFFICIENZA E DIGITALIZZAZIONE
-fare circolare datti e informazione
CAPITOLO 4: RIPENSARE CIO’ CHE SI IMPARA A SCUOLA
Si prospetta l’introduzione di nuove discipline:
-la musica
-la storia dell’arte
-l’educazione motoria e lo sport
-le lingue straniere, fin dall’infanzia, con potenziamento del metodo CLIL (content and language integrated learning) e con il raggiungimento di apprendimenti di livello B2, almeno per l’inglese
-le competenze digitali: l’introduzione del Coding ( la programmazione) nella scuola italiana. In proposito dall’autunno si prevede l’introduzione, dopo Stati Uniti e Inghilterra, si prevede l’iniziativa del Code. Org. L’obiettivo è l’applicazione da parte degli alunni della logica del paradigma informatico alla soluzione di problemi complessi ( dal prossimo anno sarà attuato un programma per Digital Makers).
-le discipline economiche : l’economia deve essere una disciplina accessibile a tutte le scuole si secondo grado
IL CURRICOLO DI ISTITUTO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA
-La scuola deve modulare la propria offerta formativa facendo attenzione al territorio e attuando così i “curricoli di Istituto”, secondo i criteri già i vigore dell’autonomia. Una tale offerta formativa rimane inattuata nei fatti per carenze e rigidità dell’organico, e per mancanza di risorse.
-il nuovo Piano si propone di ovviare a tali carenza potenziando le attività integrative e facoltative, grazie ad un organico funzionale rafforzato (capitolo 1); ad una maggiore mobilità dei docenti (capitolo 2); ad una nuova organizzazione e gestione collegiale della scuola (capitolo 3); a risorse certa per l’offerta formativa (capitolo 6).
- in particolare la creazione di organici funzionali offrirà uno strumento di integrazione tra le scuole:
integrazione orizzontale (tra le reti di scuole che condividono i docenti dell’organico funzionale)
integrazione verticale (parte dei docenti dell’organico funzionale potrà essere utilizzata per le problematiche connesse agli snodi di passaggio: scuola dell’infanzia-scuola elementare; scuola media –scuola superiore)
SCUOLA, DISOCCUPAZIONE E LAVORO
CAPITOLO 5: FONDATA SUL LAVORO
- Si sottolinea la necessità di raccordare scuola e lavoro, puntando sulle richieste di professionalità che vengono dal mondo del lavoro, come soluzione al problema della disoccupazione giovanile.
- Si sottolinea la necessità di unire il sapere al saper fare (i laboratori)
- Si punta ad una alternanza scuola-lavoro per una via italiana al sistema duale, secondo 4 criteri:
- L’alternanza obbligatoria scuola-lavoro (ASL)
- L’impresa didattica: la possibilità, per gli Istituti di Istruzione Superiore e gli Istituti di Formazione Professionale, di commercializzare beni e servizi da essi prodotti, investendo il ricavato nella attività didattica
- Bottega scuola: l’inserimento degli alunni in contesti imprenditoriali legati all’artigianato: i “mestieri d’arte”
- L’apprendistato sperimentale: la diffusione del programma sperimentale di apprendistato lanciato nel 2014 in attuazione dell’articolo 8bis del d. l. 104/2013
- Per rendere possibili tali criteri occorre:
- Dare maggiori risorse agli Istituti Tecnici e Professionali
- Coinvolgere le aziende per una formazione congiunta scuola-lavoro
- Sviluppare una rete di accordi bilaterali con associazioni professionali, pubbliche amministrazioni, terzo settore
- Puntare allo strumento Erasmus+ per l’alternanza scuola-lavoro
- potenziare i laboratori di tutte le scuole secondarie superiori
FARE RETE PER IL LAVORO
-fare rete per il lavoro significa aggregare ai progetti di formazione congiunta tutti gli attori rilevanti del territorio attraverso i seguenti strumenti:
- Poli tecnico-professionali
- Istituti Tecnici Superiori (ITS)
- Formazione professionale
- Mappatura della domanda di competenze del nostro sistema Paese
CAPITOLO 6: LE RISORSE PER LA BUONA SCUOLA, PUBBLICHE E PRIVATE.
- a) vincolare gli investimenti al miglioramento degli istituti
- b) impedire che le risorse pubbliche destinate all’offerta formativa vengano dirottate su altri capitoli di spesa
- c) attrarre risorse private
LE RISORSE PUBBLICHE
- Necessità di risorse più ingenti e più certe
- Potenziamento del MOF (Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Vedi sua descrizione p. 120)
- Utilizzo per la distribuzione delle risorse del Fondo di criteri non quantitativi (numero studenti e organico), ma quantitativi (produzione di materiali)
- Due metodi innovativi per utilizzare una pecentuale delle risorse del Fondo:
- Primo metodo: una percentuale del Fondo (10%) sarà nella piena disponibilità dei dirigenti per remunerare i docenti per attività gestionali e didattiche
- Secondo metodo: una seconda percentuale (inizialmente il 5%) sarà destinata al bilancio partecipato (con la partecipazione di studenti e rappresentanti dei genitori)
-tutte le altre risorse disponibili ( a partire dai Fondi Strutturali destinati all’Istruzione) saranno destinate alle finalità indicate nei capitoli 4 e 5
-fra le risorse viene indicato il PON Istruzione : il programma nazionale di utilizzo delle risorse europee (il programma ha in dotazione 3 miliardi per sette anni. Di questi 800 saranno utilizzati per attività di didattiche aggiuntive dal 2014 al 2020
LE RISORSE PRIVATE
-La scuola è intesa come un investimento collettivo a cui partecipano anche i privati
- l’investimento privato sarà attirato attraverso i seguenti strumenti:
- a) School Bonus : si tratta di un bonus fiscale
- b) School Guarantee: premia l’investimento nella scuola che crea occupazione giovanile
- c) Crowfunding: micro-finanziamenti che coinvolgono tutti i cittadini. Ad esso è associato il matching fund (il governo per ogni euro di finanziamento dei cittadini ne aggiunge uno o due)
La buona scuola di Renzi
CONSULTAZIONE E DIBATTITO.
-il dibattito durerà fino a novembre
-una parte del dibattito e della mobilitazione avverrà dal vivo
-ogni settimana sarà proposta una discussione su una o più proposte chiave del rapporto
-sarà distribuito il kit “La buona scuola”, per strutturare il dibattito dentro le scuole
-saranno coinvolti i rappresentanti delle Consulte Nazionali
-si chiederà a tutti gli organi collegiali di discutere il Rapporto
-saranno coinvolti i mondi vicini alla scuola
- saranno distribuiti formati condivisi per pubblicare eventuali dibattiti
-una parte della consultazione si svolgerà sul sito www. Labuonascuola.gov.it
-si propone un Co-design: condivisione e partecipazione di tutti (ad esempio con la stesura in comune del “Manuale della scuola aperta”
Per partecipare al grande dibattito diffuso >> http://labuonascuola.gov.it/