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La burocrazia alessandrina è così macchinosa?

Creato il 21 ottobre 2011 da Lapulceonline

carrozzina elettricaSe lo chiede la signora Angela di Masio che da settimane cerca di avere una carrozzella elettrica per suo marito, Severino, a cui è stata amputata una gamba. Con un aiuto semovente, l’uomo potrebbe rendersi più indipendente – è emiplegico ma in perfetto stato psicofi sico – o almeno provarci. È stato ricoverato un mese a Rodello (Cuneo), in una casa di cura accreditata come struttura sanitaria, specializzata
in recupero e rieducazione funzionale.
Lì gli è stata prescritta la carrozzina elettrica. Ma il passaggio di impegnativa da una provincia all’altra e da una struttura privata (seppur riconosciuta e convenzionata con la sanità regionale) ad una pubblica alessandrina ha complicato le cose. L’Asl di Alessandria da cui
dipendono Severino e la moglie Angela avrebbe loro risposto di aver bisogno della dichiarazione sanitaria di uno specialista alessandrino,
sebbene già un fi siatra cuneese abbia autorizzato per iscritto la necessità di Severino.
“Che bisogno c’è di portarlo ad Alessandria, con i disagi dello spostamento”, si chiede la moglie, “Solo per una visita che ha già fatto, per poi trasportarlo nuovamente a Rodello?”.
La sanità piemontese non è tutta uguale nelle Langhe e in riva al Tanaro? Acquistare la carrozzina elettrica prescritta costa oltre 6 mila euro: “Una spesa importante che non voglio sostenere, dal momento che gli è stata regolarmente prescritta”.
Con un mezzo del genere Severino potrà muoversi in autonomia, sentendosi meno di impiccio, evitando alla consorte di spingere i suoi 80 kg. Per tutto il paese. Burocrazia permettendo.


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