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Expo, immigrazione, Berlusconi: parla Cirio (FI)

Creato il 28 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Retrò Magazine ha intervistato Alberto Cirio, europarlamentare di Forza Italia nel gruppo del Partito Popolare Europeo e già assessore della Regione Piemonte per Sport, Turismo e Istruzione.

On. Cirio, Dopo i recenti e tragici avvenimenti nel canale di Sicilia l’UE non può più far finta di niente. Quali sono le iniziative che FI intende proporre sul tema dell’immigrazione?

Credo che il nostro compito al Parlamento europeo sia di suonare una campana d’allarme per la Commissione, risvegliando l’Europa da questo torpore “interessato”. Secondo alcuni il problema dell’immigrazione è di chi li riceve; per noi invece non è cosi e sono contento che Renzi, finalmente, abbia chiesto la convocazione di un Consiglio europeo straordinario. L’Europa deve mettere mano al portafoglio e dare al Governo italiano fondi sia per accogliere che per prevenire. Purtroppo a Bruxelles abbiamo un commissario – la Mogherini – totalmente ininfluente su qualsiasi questione, anche sull’immigrazione per cui noi avevamo chiesto di avere il commissario. Ne risulta che ad oggi è un problema tutto italiano.

I partiti alla destra di Forza Italia – Lega Nord, Fratelli d’Italia – sono accusati dal Pd di strumentalizzare la tragedia.

Quando si dice la verità si viene sempre tacciati di strumentalizzazione. Noi non possiamo più accogliere nessuno nel nostro Paese. I nostri anziani prendono 500 euro di pensione minima da quello stesso Stato che ne spende 800-900 per ricoverare un immigrato. Se non si interviene l’odio sociale nasce da qui. L’unico metodo possibile, che FI propone, è reintrodurre il sistema delle quote come in Canada, accogliendo un numero sostenibile di migranti. Per quanto riguarda l’asilo bisogna stare più attenti ai meccanismi di verifica.

Non è una scelta solo italiana, è una politica comune europea a latitare. I trattati di Dublino dovrebbero essere rivisti?

Certo, soprattutto in assenza di una forza militare europea. I ragazzi nelle scuole, a proposito della tregua in Ucraina, si ricordano delle firme di Merkel e Hollande ma ignorano la presenza della Mogherini, proprio perché sprovvista di esercito. Queste vicende mi fanno inoltre pensare che chi vive con la missione di portare la democrazia negli altri Paesi dovrebbe pensare agli interessi che ci sono dietro. Prendete le Primavere arabe o la Siria: ci sono popoli che non sono ancora pronti per la democrazia. La democrazia bisogna guadagnarsela. Per chiudere il discorso sull’immigrazione, il Califfato usa addirittura i flussi migratori come arma contro l’Occidente, costringendo questi disperati a partire sui barconi: l’unica difesa sono nuovi investimenti in questo campo.

Il 1° maggio sarà inaugurato Expo, per il quale lei, on. Cirio, è stato coordinatore piemontese. A fronte di tutti gli scandali dei mesi precedenti, crede che l’Italia sarà all’altezza e ci sarà un ritorno economico e d’immagine per il Piemonte?

Expo è una vetrina straordinaria, che vedrà 20 milioni di persone a 42 minuti di treno da Porta Susa. Ma è anche una straordinaria possibilità per i piemontesi, ed in particolare gli anziani, di vedere il mondo. Gli scandali non devono compromettere un evento che di per sé è positivo e può portare tanta ricchezza al Piemonte.

Lei si è occupato di agroalimentare, turismo e agricoltura, che sembrano essere i motori di una nuovo rivoluzione economica. Basteranno per risollevare Piemonte ed Italia dalla crisi oppure restano una nicchia e bisogna cercare di riportare in auge l’industria pesante (Fiat)?

Quest’ultima ipotesi è antistorica. Il Piemonte deve puntare sul turismo: dalle Langhe alle 54 stazioni sciistiche, passando per i grandi musei come La Venaria Reale o l’Egizio, questa Regione ha grandi potenzialità ed il turismo non deve essere una nicchia. Dobbiamo aumentare gli investimenti per creare ricchezza e opportunità per i turisti. Nel 2014, mio ultimo anno da assessore al Turismo, c’è stato un incremento sia di arrivi che di presenze. Certo il turismo non può sostituire i grandi complessi industriali, ma può affiancarli, tenendo sempre come bussola una crescita sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente.

FI sta vivendo un momento di crisi per quanto riguarda leadership e posizionamento. On. Cirio, è ancora salda la leadership di Berlusconi di fronte ai fittiani? L’alleanza con la Lega non rischia di farvi allontanare dalla vostra base moderata?

Non temo la scissione fittiana, è un problema localizzato in Puglia e Fitto non ha seguito in tutta Italia. É evidente che siamo in difficoltà, ma questo fa parte della ciclicità della politica. Il successo personale di Berlusconi ha fatto venire un po’ meno, nel tempo, la meritocrazia dei quadri locali e regionali. Questo ha aiutato alle elezioni ma ha creato un’atrofia nella raccolta “autonoma” del consenso, eccetto per chi è basato solidamente sul territorio. Il problema del passaggio generazionale della leadership del centrodestra va posto con Berlusconi, non contro di lui. È stato obbligato a non fare politica, ora ritorna e con lui sceglieremo i nuovi nomi da proporre.

È possibile una federazione allargata della destra, da Salvini ad Alfano?

Con Salvini è possibile un alleanza ma non consegnargli la leadership: non vedo in lui la capacità di trovare soluzioni, cosa che noi invece possiamo fare. Alfano invece sta dando l’immagine peggiore del politico attaccato ad ogni costo alla poltrona. Concludo con un fatto: nessuno deve sentirsi sicuro dei propri successi politici, come dimostra la reviviscenza di Sarkozy in Francia. I moderati hanno la maggioranza: né la Le Pen in Francia né Salvini qui potranno mai governare da soli.

L’onorevole Pichetto a Retrò Magazine ha definito il primo anno di governo Chiamparino “una fallimento” a causa del suo immobilismo. Sull’ex sindaco di Torino c’erano grandi aspettative in cosa ha deluso e cosa farebbe FI al suo posto?

Chiamparino è un ottima persona ma non sa governare una regione complessa come il Piemonte, perché non è mai stato capace di scegliere, a differenza del “decisionista” Fassino. Finora ha sempre avuto ruoli in cui non è stato costretto a scegliere, poi certo i problemi del Piemonte e dell’Italia nascono molti anni fa, ad opera di persone cui oggi – paradossalmente – si dedicano vie e piazze. Ora ci vogliono persone capaci di decidere.

Tags:2015,alberto cirio,alfano,Chiamparino,expo,fitto,forza italia,Immigrazione,pichetto,piemonte,salvini,The Europe Justice Next post

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