23 Luglio 2014
Un pinguino ed una foca se ne stavano sdraiati sulla banchisa, belli freschi perché il ghiaccio dell’Antartide era il migliore in assoluto.
Ma erano anche abbastanza annoiati perché non c’era molto da fare, a parte guardare il cielo in silenzio e ogni tanto tuffarsi a pescare.
“Oggi la vita è particolarmente monotona” disse la foca.
“Mi sembra di aver sentito dei rumori preoccupanti. Tutti i rumori sono preoccupanti.” disse il pinguino che aveva un udito eccezionale. “Mi sa che sono arrivati i cacciatori”.
“Cacciatori? Io non ho sentito nulla ma mi è rimasto dell’acqua negli orecchi dopo l’ultimo bagno. Cacciatori di che?” disse, interessata, la foca.
“Di solito sono cacciatori di foche, non certo di pinguini”.
“Ah, io non mi fo prendere di certo, sono troppo furba. Anzi, sai che ti dico? Per passare il tempo la farò io una caccia. Una caccia alla focaccia.”
“Che cos’è la focaccia?”
“La focaccia è una specie di pizza. Poveretto, sei proprio ignorante e anche pingue!”
“Pingue no, non è vero, sono magro e snello; al massimo sono pinguino e voglio venire con te a caccia!”
Insieme prepararono con molta cura e dettagli un agguato alla tenda dei cacciatori e quando gli uomini si allontanarono, foca e pinguino entrarono nella tenda e cominciarono a mettere tutto sotto sopra per cercare le focacce.
Le avevano appena trovate che si sveglio il cane Husky che avrebbe dovuto fare la guardia alla tenda ma che, purtroppo, aveva leccato una borraccia piena di vodka per la speranza di riscaldarsi in quel mondo di gelo assoluto.
I due ladri furono svelti a buttargli in faccia una focaccia così grossa che gli ci volle un’ora per ingoiarla e poi, stanco, si riaddormentò.
Quando i cacciatori tornarono alla tenda, trovarono, trovarono tutto sottosopra e si disperarono, ma soprattutto piansero le loro focacce scomparse.
“Chi ci può aver derubato?” gridavano e le pareti di ghiaccio facevano l’eco.
“Sono state le foche cattive, le focaccie!”
Nicoletta Martiri Lapi