Una scrittrice in cerca di ispirazione,
un principe che ha rinunciato all’amore.
Sarà possibile un lieto fine, per loro?
Possono una fanciulla maldestra, un’appassionata romanziera e un’affascinante cortigiana coesistere nella stessa donna? Sì, se la donna si chiama Miranda di Colloredo. Alla romantica ricerca del principe azzurro, Miranda si imbatte in un vero principe e la sua vita ne è sconvolta. Ma quell’incontro sconvolge anche Tancredi di Monteventoso, uomo affascinante e dissoluto che non riesce a liberarsi del passato e che, per questo, si è negato all’amore. Riuscirà Miranda a realizzare i propri sogni? Scrivere una storia con un bellissimo lieto fine e vivere una vita da romanzo?
Note:
LA CACCIATRICE DI STORIE è il nuovo, avvincente romanzo di Ornella Albanese, una delle più apprezzate autrici italiane di romance. Si tratta del terzo romanzo della serie “La sartoria dell’amore”, a cui appartengono anche IL CACCIATORE DI DOTE e IL CACCIATORE DI NUVOLE, già pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 1050 e 1100 rispettivamente.
E ancora una volta ci ritroviamo qui a parlare di questa bravissima scrittrice, che, come Jane Austen, riesce a conquistare il lettore con storie semplici e personaggi ben sfaccettati. Come sempre mi sono ritrovata a vivere con la sua protagonista, con le sartine e l’avvocato… e tutto il complesso di personaggi che ci ha accompagnati in questa trilogia.
Nessun sensazionalismo, nessun gioco pirotecnico con le parole, solo una bravissima raccontatrice di storie. Ma soprattutto l’Albanese è brava nel piano psicologico. I suoi personaggi non sono solo coerenti e ben modellati, ma maturano in maniera graduale senza passare da ingenue oche a grandi scienziate o da farabutti e libertini a zerbini innamorati. Il tutto poi è condito da un’ironia sottile ma allegra, che fa sorridere e divertire con scene buffe e dialoghi appassionanti.
Non ero sicura che avrebbe operato il miracolo anche stavolta, l’eroina era davvero disastrosa e antipatica, ma il racconto prequel aveva aperto una strada interessante e ovviamente creato curiosità.
Poetessa, romanziera e giornalista, Evelina Cattermole, in arte Contessa Lara, fu una delle indiscusse protagoniste dei salotti letterari di fine Ottocento. Donna di incredibile bellezza e intelligenza, visse una vita da romanzo, tra passioni travolgenti e scandali sensazionali. Alla sua figura leggendaria è dedicato questo racconto, che ripercorre gli anni milanesi e fiorentini.
Sarà il suo esempio, di donna libera e anticonformista, a ispirare Miranda di Colloredo, protagonista de La cacciatrice di storie, il nuovo romanzo di Ornella Albanese, disponibile in edicola e in ebook a partire dal 7 novembre.
A partire dal 19 ottobre, il racconto è anche disponibile gratis in ebook su tutti gli store.
http://blog.librimondadori.it/blogs/iromanzi/files/2015/10/Albanese_Amore-tra-le-pagine.pdf
E proprio grazie al personaggio della Contessa Lara che c’è stato il punto di svolta nella storia e nella protagonista. Infatti è proprio dal salotto della famosa scrittrice che io ho iniziato a vedere Miranda sotto una luce positiva, ad apprezzarla.
Il personaggio matura sotto gli occhi della lettrice e con lei cresce la stima, e quindi il disprezzo diventa ammirazione, per aver compreso che ogni lavoro è fatica e sudore, che per ottenere qualcosa non basta fare i capricci ed essere volubile… e che a scherzare col fuoco molto spesso ci si brucia.
Ornella carissima posso farti una domanda? A chi ti sei ispirata per descrivere questa scrittrice un po’ maldestra e tanto imbranata?
Infatti il personaggio resta abbastanza simile alle protagoniste dei chik-lit anche se si riscatta con una maturazione lenta e consapevole, è sempre abile nel mettersi nei guai. E di certo non mi ricorda per nulla l’autrice… a parte… beh essere una cacciatrice di storie, che dalla quotidianità sa far nascere romanzi divertenti e personaggi che sanno conquistare il lettore in poche battute.
Il protagonista maschile merita e ovviamente all’inizio si fa il tifo per lui. Affascinante e depravato il giusto per far innamorare la lettrice, viene abbindolato dall’incauta Miranda e io ero lì a scorrere le pagine in attesa che svelasse il complotto della giovane maldestra e “si vendicasse” in qualche modo… ovviamente romantico visto il genere. Ma anche lui matura, a livello personale e anche nella considerazione che ha dell’amore e dei sentimenti. Credo che tutti i protagonisti di Ornella abbiano sofferto e abbiano di conseguenza un muro da abbattere prima di (re)imparare ad amare. E questi eroi tormentati hanno sempre mille sfaccettature in cui s’intravede l’uomo di valore che verrà fuori lasciandosi conquistare.
E come sempre non manca un piccolo mistero, la cui risoluzione porterà anche al lieto fine sentimentale. E come sempre il tutto è ben congegnato, senza forzature, in un flusso naturale della storia.
Non mancano poi scene dolci, irriverenti o allegre e ridaiole, soprattutto nella sartoria più vivace della storia. Con un finalino a sorpresa anche per loro.
In questo lieto fine sembra che si tirino un po’ i fili di tutti i personaggi “di contorno” che come sempre non sono semplici comparse ma danno spessore alle storie dell’Albanese. Chissà se incontreremo ancora le sartine, Sebastiana e la sua geniale sorella!
Personalmente consiglierei questo romanzo a tutte le scrittrici esordienti, alle aspiranti, alle lettrici sognanti che fantasticano di mettere un giorno su carta le loro variazioni e fantastorie. Miranda sceglie di lavorare per necessità e di fare la scrittrice più col cuore che razionalmente, ma pagina dopo pagina cresce e matura, imparando l’importanza del sudore e della fatica.
Che dire oltre quanto già detto dalla mia socia? A parte che Ornella Albanese mi costringe a digerire l’indigeribile: quella Miranda lì mi urtava i nervi già dal suo apparire nel primo romanzo. Non contenta di ciò le ha abbinato un protagonista maschile all’apparenza cinico e superficiale, ma che si svela a poco a poco, rivelandoci la profondità e la sofferenza dell’animo. E Ornella è stata abile nel costruire, già dalle prime pagine, i presupposti della trasformazione da libertino a eroe romantico. Unico appunto, in una storia che mi ha irretita e conquistata risucchiandomi nel romanzo, forse più per le scene di contorno che per l’intreccio romantico, è l’esternazione dei sentimenti del protagonista, a mio avviso troppo repentina. Da Tancredi (che nome bellissimo!) mi sarei aspettata la dichiarazione d’amore sul finale, pur mostrando i propri sentimenti nel corso della storia.
Comunque, come già dichiarato varie volte, provo ammirazione per la bravura e lo stile di Ornella Albanese, per come le sue parole, sappiano far calare le lettrici nel mondo da lei costruito, per come l’ironia delicata e mai eccessiva renda godibile l’intera trama e non soverchi il romanticismo.
E posso dire che condivido pienamente il finale con Sebastiana? A mio avviso la storia non poteva che terminare in tale maniera: il microcosmo della sartoria è perfetto, divertente e commovente così, con tutte le sartine e le tre sorelle, ognuna speciale a modo suo.
Aaaaahhh (sospiro di sollievo) che soddisfazione poter discutere tra noi di trama, personaggi, ambientazione e non di errori, mancanze, superficialità di un romanzo!
Sarei felice che questo ritorno ai dibattiti su personaggi e fanfiction non fosse legato a un nome, a un’autrice, al talento del singolo, ma all’impegno e al lavoro di tutte le nostre amiche scrittrici.
E te pareva che non dovesse dare una stoccatina finale...