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La calza è donna

Creato il 12 maggio 2014 da Madameg

Oggi vi posto l’articolo che ho scritto per  Salotto Erotico Italiano qualche tempo fa…. una dichiarazione d’amore per le calze e l’affermazione forte della loro espressione di femminilità….

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Le calze sono il simbolo massimo della femminilità, un accessorio sintesi di stile, ricerca e sensualità. Se  dovessi dire cos’è la calza per Madame G. le definizioni sarebbero diverse e a mio avviso tutte esatte:  femminilità, eros, moda, sensualità, un tocco di classe, un modo per farsi notare, gusto ed eleganza, trasgressione, originalità, un pizzico di egocentrismo, uno strumento di conquista. Un’appendice della lingerie, ma non secondaria a nulla. Avere la calza giusta è indice di gusto, personalità e sicurezza.

Esistono innumerevoli modelli, brand e generi di calze. Calze per ogni tipo di carattere e di donna (anche di uomo, se consideriamo i calzini). Niente va lasciato al caso: un colore, un tessuto, un design eccentrico, un tocco di glamour: tutto trova il suo essere e la sua dimensione in base all’occasione, alla stagione, alla scarpa, al vestito. Ogni vestito ha le sue calze, quell’indumento di morbida lycra, di seta o di lana che dà valore alle gambe, le veste, le trasforma. Una donna che sa giocare con il proprio look e con l’accessorio calza, trovando quella adatta per ogni occasione, dall’ufficio al tempo libero, dallo sport alla spesa, fino alla serata romantica, con gli amici o più piccante, è una donna che sa trasformarsi e proporsi agli altri, consapevole di sé e del suo potere di conquista.

C’è chi punta su borse e scarpe, su bijoux e make-up, e c’è chi, invece, punta sulle calze. La calza è un dettaglio che deve essere sempre ben studiato, come tutti i particolari nel proprio look: è l’ingrediente speciale nella nostra ricetta. Inutile negarlo, la calza è un accessorio inventato per dare risalto e un tocco di classe alle gambe e, di conseguenza, per farci osservare.

Eh sì! Perché bisogna avere sempre presente che le calze le indossano le donne, ma piacciono molto agli uomini. Consapevole di ciò ogni donna deve essere in grado di saper giocare e osare con il proprio look e dare la massima espressione di sé, attraverso la scelta dell’accessorio giusto. Autoreggenti, reggicalze, collant, parigine, calzini, le opzioni sono tante e ogni modello regala una forma e incarna una personalità diversa. Guidata sempre dal buon gusto ogni donna potrà essere un po’ lolita se sceglie calzini e parigine, abbinate magari a minidress e tacchi alti, o dare in questa versione un po’ di “pepe” e di “malizia” a un look apparentemente sportivo. Oppure potrà puntare sulla massima sensualità con una calza a rete o con la riga; o ancora scegliere tra una calza autoreggente o un reggicalze, quest’ultimo tornato da pochi anni in auge e grande emblema di femminilità.

 

LA CALZA È DONNA
LA CALZA È DONNA

Le prime calze, infatti, erano tutte da reggicalze, sarà poi con la nascita della minigonna prima e del collant poi che la comodità nell’abbigliamento vincerà sulla sfera della femminilità. Le calze autoreggenti arriveranno negli anni ’80 regalandoci di nuovo qualcosa di bello, ma anche pratico da indossare. Come donna mi piacciono entrambe: le prime le trovo sicuramente pratiche, comode e molto femminili, si adattano a qualsiasi situazione; le seconde le trovo “adorabilmente erotiche”, in versione semplice o guêpière con calza velata o coprente è il massimo se vogliamo osare, stupire e, perché no, giocare.

Autoreggenti e reggicalze, fanno impazzire gli uomini, inutile negarlo: sono per loro un mix di seduzione ed eleganza.
Nel corso un sondaggio fatto sul mio blog, tempo fa, molti mi hanno confessato di essere attratti dal pizzo della balza, da quel gioco di velature e pelle scoperta; gli uomini davanti a una calza autoreggente cedono visibilmente. Il solo accenno alla balza, decorata o liscia, suscita pensieri, fantasie e ispira la più fervida immaginazione. Un piacere che nasce dall’istinto. Mentre la visione del reggicalze è più “intelligente”, va oltre al concetto solito di seduzione, ma si arricchisce di un potere maggiore, che è quello della raffinatezza, della ricercatezza, del gioco e della complicità tra uomo e donna. Il reggicalze viene maggiormente apprezzato da chi cerca nella donna l’autentica femminilità: una donna che sappia sedurre e infondere erotismo. Come fa notare Chantal Thomas, stilista di intimo “Il reggicalze si mostra ad una persona sola. Rispetto al reggiseno che spesso si lascia intravedere sotto la camicia o un top velato, il reggicalze non si esibisce: quando lo si indossa lo si fa per scelta, con uno scopo preciso. Anche se oggi ha perso la sua connotazione di accessorio da prostituta, il porta giarrettiera ha mantenuto tutto l’immaginario erotico del gioco sessuale”.

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Purtroppo mi capita spesso di conoscere donne che non si sentono a loro agio con questi accessori, non abituate a riflettere la loro immagine come quella di una donna “potenzialmente sexy”, ma legate a un’immagine più ingenua o casta, che vede nell’accessorio proposto qualcosa che le rende volgari o simili ad una prostituta. Immagine che non viene accettata, ma con cui alle volte è utile confrontarsi e saper giocare. Al contrario gli uomini che hanno forti retaggi ancestrali nel loro immaginario subiscono la seduzione di questi elementi proprio per il binomio estremizzato che si viene a creare tra reggicalze/autoreggente e prostituta. Binomio che del resto non è fantastico, ma vero e storico, visto che erano indossate ed anche a vista dalle prostitute e dalle attrici dei film porno. Facendo leva su questi immagini e rivestendole con una maggiore eleganza, rendendole erotiche e non volgari possiamo affermare che la calza è donna, dove donna è un termine ricco di tutti i suoi valori di bellezza.

 

Madame G. 



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