La Nuova Quarto Calcio Per la Legalità ancora una volta nel mirino della malavita: la squadra sequestrata alla camorra è stata vittima di un atto intimidatorio che non ha recato nessun danno rilevante dal punto di vista economico, ma che ha fatto crescere le preoccupazioni e lo sdegno in tutto il mondo del calcio.
Ignoti sono entrati negli spogliatoi dello stadio e hanno messo tutto a soqquadro, come testimonia la foto sopra (tratta da “Il Mattino”), senza però rubare nulla. Tutti gli attrezzi ginnici, i borsoni e gli scarpini da gioco sono rimasti intatti. Un’azione puramente simbolica che ha fatto scattare l’allarme: “E’ un episodio inquietante, che dimostra come le forze oscure che si oppongono alla legalità sono tornate a farsi sentire” ha affermato Luigi Cuomo, presidente della squadra. E le conseguenze? Potrebbero essere drastiche, come spiega lo stesso Cuomo: “Adesso basta, siamo pronti ad andare via”. Dichiarazioni preoccupanti, che sono state però accompagnate da un’ondata di solidarietà, da parte di associazioni e istituzioni: “L’esperienza della Nuova Quarto Calcio per la legalità – reicta una nota della Fondazione Polis - ricorda molto da vicino quelle di tante associazioni e cooperative giovanili che gestiscono beni confiscati alla camorra sotto continue minacce ed intimidazioni. È l’ennesima conferma che alla camorra dà fastidio essere colpita nei propri interessi. Comprendiamo l’amarezza di Gigi Cuomo e dei dirigenti della squadra ma continuiamo a chiedere loro di non mollare. Noi ci siamo, occorre uno scatto congiunto di istituzioni e società civile, altrimenti rischiamo di perdere una straordinaria esperienza di legalità”. Alla squadra è arrivato anche il sostegno del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi: “Purtroppo questo è un episodio che non meraviglia: chi si oppone con gesti di impegno civile è un nemico della mafia e viene attaccato”.
Intanto sull’episodio indagano i carabinieri, guidati dal maresciallo Antonio Fiore: la Nuova Quarto Calcio è stata più volte vittima di violenze e di atti intimidatori per il ruolo di baluardo di legalità che ha in una zona controllata dalla criminalità organizzata. La squadra milita nel campionato di Eccellenza e quest’anno è andata vicinissima alla storica promozione in serie D per la prima volta dopo che la società fu sequestrata, nel 2011, al clan Polverino dalla Direzione Distrettuale Antimafia.