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La camorra e i suoi giovanissimi pusher

Creato il 10 maggio 2014 da Makinsud

La Camorra, si sà, non guarda in faccia nessuno, non conta più nemmeno l’età di chi “arruola” nel suo spietato e intricato sistema criminale, aperto da tempo anche a ragazzini. Il “sistema” li assolda fin da piccoli per far loro svolgere compiti ben precisi, alcuni dei quali strettamente legati allo spaccio di droga.

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Si tratta di veri e propri banchi di prova per testare la loro validità e fedeltà al clan. Nascono così i baby-pusher, di cui si è servito il clan Pagliuca di Mondragone, che metteva la droga nelle mani di bambini allo scopo di ottenere guadagni molto proficui. Gli esponenti del clan sono riusciti addirittura a ottenere cifre da capogiro come 7000 euro al giorno. La cocaina, droga protagonista di questa e di molte altre vicende simili, ha circolato tra Scampia, Mondragone e Castelvolturno, fino a quando gli esponenti del clan hanno subito il colpo che gli è stato inflitto dalla magistratura. Infatti nel dicembre del 2012 il magistrato Catello Maresca, della Dda di Napoli, ha dato il via ad un’inchiesta che ha visto il coinvolgimento di 35 imputati.

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La droga partiva da Scampia per arrivare poi nei luoghi di spaccio di Mondragone e di Castelvolturno, e questa macchina della droga veniva messa in moto da ragazzini che ricoprivano il ruolo di pusher, sotto ordine del clan Pagliuca. Nei giorni scorsi ha avuto luogo a Napoli il tanto atteso processo relativo all’inchiesta sullo spaccio di droga, la cui nota dolente è stata soprattutto lo sfruttamento di bambini da parte del clan Pagliuca per la realizzazione dei loro traffici illegali. Ora gli abitanti del litorale campano potranno tirare un sospiro di sollievo in quanto le condanne per i 35 imputati raggiungono un totale di oltre trecento anni di carcere. Ciò che ha colpito di questa vicenda è che nell’inchiesta era stato coinvolto anche un militare della guardia di finanza, Domenico di Ponio, che venne accusato di aver informato uno degli esponenti del clan camorrista che era stata aperta un’inchiesta sui Pagliuca. Tuttavia di Ponio dopo lo svolgimento del processo è stato assolto poiché il fatto non sussiste. La condanna degli imputati è stata una vittoria per il mondo della giustizia e della legalità che hanno visto la fine di quei traffici illeciti, basati sullo sfruttamento dei minori, finalizzato alla realizzazione di determinati interessi economici.

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