La Camusso svela i precari del web

Da Brunougolini

L’arcano è svelato.  Chi ha inondato il web, ma anche le mura delle città con ironici annunci di offerte di lavoro ai precari? Chi ha sottoposto alla pubblica opinione la condizione di una generazione di “invisibili”?  La Cgil di Susanna Camusso.  Il neo-segretario del sindacato italiano maggioritario (checché ne pensino Sacconi e Marchionne) ha dato un altro tocco, con questa iniziativa, al proprio biglietto da visita.  Lo svelamento è avvenuto durante una conferenza stampa in un cinema romano dove la stessa Camusso, circondata dai giovani della Cgil, ha dato l’annuncio. 


I promotori sono stati proprio loro, i giovani cigiellini,  capeggiati  da Ilaria Lani. Hanno dato vita a quella che gli appassionati telematici chiamano, un po’ pomposamente, “Social Guerrilla”, una campagna sistematica, circondata da un alone di mistero.  E’ iniziato così un dialogo di massa che ha visto la partecipazione, in poco più di un mese,  di oltre 70 mila visitatori al sito “Giovani disposti a tutto” e circa seimila aderenti all’apposita pagina di Facebook. Ragazze e ragazzi che non si sono limitati a leggere, ma che hanno scritto, discusso,  interloquito (ben 1.188 commenti e messaggi in bacheca su Facebook).  E’ stata come una piece teatrale divisa in due tempi. Se nel primo atto i giovani promotori anonimi  erano “disposti a tutto” nel secondo (con nuovo sito: www.nonpiu.it) gettano la maschera,  pubblicano il talloncino rosso della Cgil, avanzavano alcune proposte (forse un po’ troppe).
Ne citiamo alcune:  la tassazione delle rendite, investire in ricerca e green economy, puntare sul sistema conoscenza,  sbloccare le assunzioni nella scuola,  sorpassare le molteplici tipologie di lavoro, aggancio delle retribuzioni di lavoro atipico ai contratti collettivi nazionali di lavoro, un periodo massimo di utilizzo per gli stage, indennità di disoccupazione a tutti i giovani e precari, contribuzione per tutte le tipologie di lavoro e cumulabilità dei contributi versati, garanzia dei versamenti contributivi anche durante i periodi di disoccupazione.
Con l’intenzione di passare dal web alla piazza. Così si è dato vita a quello che chiamano “FlashMob”, forme  improvvisate di protesta. Già si sono svolte a Firenze e a Roma davanti a Montecitorio. Altre sono previste a Napoli, Parma. L’appuntamento principale è però a Roma, il 27 novembre, nella giornata nazionale organizzata dalla Cgil. Un appuntamento dedicato in modo particolare al futuro e ai giovani. Anche per questo, come ha affermato Ilaria Lani, saranno organizzati ovunque comitati locali di sostegno. La manifestazione cadrà in un momento di grande suspense per il Paese, mentre dal centrodestra proviene, proprio sui temi del lavoro, un attacco senza precedenti. Susanna Camusso ha citato la volontà autoritaria di cancellare non solo l’articolo 18 bensì l’intero Statuto dei lavoratori.  E’ l’offensiva promossa da chi ha in mente un’ idea di società “insopportabile”.
Ecco perché è importante quel dialogo partito dal Web.  Un’iniziativa che testimonia, ha spiegato la Camusso,  come nella Cgil non tutto sia diretto dall’alto, ma esistano spazi di autogestione.  L’organizzazione, per la prima volta nella storia diretta da una donna, cerca le strade del rinnovamento adottando, come in questo caso, anche un linguaggio nuovo. “Non è stato un modo per nascondersi, ma per essere protagonisti in un altro modo".  La Cgil intende così contribuire ad abbattere alcuni pregiudizi che coinvolgono il sindacato spesso considerato solo una specie di fortino degli anziani.
Il dialogo messo in atto con giovani che spesso rifuggono dal contatto sindacale e che è difficile incontrare perché intrisi di “solitudini”, ora potrà proseguire anche in altre forme, anche attraverso la contrattazione sindacale. Non sarà facile, visto i tempi che corrono, con un padrone italo-canadese che addirittura ipotizza soluzioni fascistiche come la espulsione della Cgil  dalle fabbriche.  Una ragione di più per far diventare quell’adesivo rosso creato da giovani (“che animano e abitano la Cgil”) un simbolo generale da applicare su se stessi e ovunque. Potrebbe essere adottato anche dai metalmeccanici, da portare a Roma il 27:  “NON PIU’ DISPOSTI A TUTTO”.  


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