La Cancellieri: “Giovani mammoni”. Piovono ancora prediche e battute da varietà. Si allunga la lista dei gaffeur montiani.

Creato il 07 febbraio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Siamo convinti ormai da un po’, che se un posto è frequentato per tanto tempo dalla stessa persona una parte della sua anima, quando se ne va (o è costretta a andarsene), resta. Vabbé che come dicono i cattolici lo “spirito soffia dove vuole”, ma mentre loro parlano di quello Santo, noi parliamo di quello di Bobo Blues Maroni e non solo. Non si spiegherebbe altrimenti come diavolo possano fare i ministri dell’interno a dire sempre e solo stupidaggini, seguiti a ruota da quelli del welfare (ricordate Sacconi?), dell’economia (ricordate Tremonti) e via via fino a su, fino all’empireo di Palazzo Chigi dove evidentemente aleggia ancora l’anima di Berlusconi. La signora Anna Maria Cancellieri che sarà pure un prefetto di ferro ma dice fesserie anche lei, se n’è uscita con un’altra di quelle frasi che stanno facendo precipitare il governo Monti verso la china già ampiamente percorsa in precedenza da Silvio, quella delle gaffe. In poche parole la ministra dell’interno, che se pensasse alle carceri e a togliere un po’ di cash alla criminalità organizzata non farebbe un euro di danno, ha detto: “Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a babbo e mamma”. Ora. Noi non sappiamo quanti anni sono che la ministra non esce dalla prefettura ma vorremmo sommessamente farle notare che le sue parole potevano andare bene fino alla fine degli anni ’70 perché poi non è cambiata solo l’Italia ma anche il mondo intorno. A smentirla, nel giro di pochissime ore, è stata una ricerca dell’Isfol commissionata dal dipartimento demografico dell’università LaSapienza di Roma. Secondo i dati dell’Isfol infatti, ogni anno sessantamila laureati si spostano dal sud a nord in cerca di lavoro. ma la ricerca è stata ancora più precisa e ha certificato senza ombra di dubbio che un anno dopo la laurea un giovane meridionale si trova almeno a 214 chilometri da casa. E anche le ‘intenzioni’ dei giovani smentiscono l’ennesima sortita improvvida di questo che si sta dimostrando un altro governo di gaffeur. La ricerca dice infatti che il 72 per cento dei giovani fra i 20 e i 34 anni è disponibile a spostarsi pur di trovare lavoro, che il 17 per cento ha messo in conto di andare a vivere in un altro paese europeo mentre si riduce al 10 per cento i giovani che pensano di cambiare addirittura continente. E dalla ricerca emerge un altro dato che riteniamo importante: la resistenza a cambiare città o regione è molto bassa. Questo cambio di rotta generazionale è generalizzato e riguarda sia i giovani del nord che quelli del sud, i maschi come le femmine. Continua, come la neve in questi giorni, a scendere sull’Italia una coltre di gaffe e di battute fuori luogo che pensavamo appartenessero a tutt’altra pasta di politici (ops, ma questi sono tecnici, o no?). Dopo il pianto sui sacrifici (basta la parola e piovono lacrime a catinelle), la monotonia del posto fisso, la sfiga di una laurea dopo i 28 anni di età ecco che tornano in scena i mammoni, una categoria che la storia sta cancellando a rapidi colpi di rasoio. Piove dalle nuvole sparse. Piove sulle tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui mirti divini”, piovono giovani sul governo Monti e la neve spacca i ponti. 

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