Stamattina leggevo un'agghiacciante intervista a Silvio Berlusconi in cui il premier, oltre ad augurarsi una maggiore diffusione dei gay così da avere meno "rivali", ribadisce che le famiglie italiane sono ricche perchè i ristoranti sono pieni.
Lo scollamento dalla realtà è evidente: la disoccupazione cresce, le tasse aumentano. Tutto si può dire su questo governo di tecnici tranne che non si stia occupando di problemi seri. Lo sta facendo bene? lo sta facendo male? vedremo...
In questi giorni si parla molto di riforma dell'art. 18, cioè quell'articolo che tutela i lavoratori dal licenziamento. Il governo vorrebbe riformarlo, facilitando il licenziamento. Contemporaneamente, parole del ministro del lavoro Fornero, il governo si impegna a creare tutele per chi perde il lavoro, ingenerando, nelle speranze di tutti, una maggiore flessibilità del lavoro. In sostanza perdi il lavoro facilmente ma ne trovi un altro altrettanto facilmente.
Insomma dobbiamo abbandonare, per superare la crisi, l'idea del posto fisso a vita...che è un valore a mio giudizio e non una noia. Tant'è che le banche non fanno al momento prestiti a giovani privi di un posto fisso.
La cosa che mi lascia perplesso è quanto detto dal ministro degli Interni Cancellieri: "gli italiani vogliono il posto fisso vicino a mamma". Ma davvero gli italiani non si spostano pur di avere un lavoro? Anni di immigrazione dimostrano il contrario...ma forse sono i giovani di oggi ad essere diversi da quelli del dopo guerra.
Cosa pensate dell'affermazione del ministro Cancellieri?
Buongiorno
Amoon