Magazine Psicologia
Molti fumatori di cannabis spesso riferiscono che, quando fumano ,i loro pensieri e concetti sono collegati in modo insolito e talvolta divertente. Uno studio di Psichiatria, appena pubblicato on-line, suggerisce che questo effetto sia una diretta conseguenza della sostanza, che causa un "tira e molla" tra le attività mnemoniche, conosciuto anche come "Hyper-Priming".
Il concetto di innesco (priming) è stato ben studiato in psicologia: quando elaboriamo un concetto, altri concetti ad esso legati, sono più accessibili. Ad esempio vari studi dimostrano che se viene presentata la parola "uccello" si reagisce più velocemente a parole come "ala" o "volare" rispetto a "mela" o "possibile", poichè le prime sono semanticamente legate alla parola innesco.
E' stato inoltre dimostrato che più la parola presentata è connessa alla parola innesco più la reazione ad essa sarà veloce, suggerendo una sorta di "distanza mentale" tra concetti. E' un processo simile a quello di gettare un sasso in uno stagno: così come le increspature dell'acqua si riducono piano piano allontanandosi dal punto di ingresso del sasso così le connessioni mentali diventano più deboli allontanandosi dal concetto iniziale (innesco).
L' "Hyper-Priming" è un meccanismo di innesco che avviene per concetti molto lontani dall'idea originale, coprendo quindi una distanza maggiore rispetto al normale. Ad esempio la Cannabis, mostrando la parola "uccello", potrebbe sensibilmente accellerare la reazione per la parola "velivolo". Tornando alla nostra analogia, le onde dello stagno verso questa parola (velivolo) non si attenueranno.
L'effetto è stato segnalato, anche se talvolta in modo incoerente, in persone affette da schizofrenia, spiegando perchè queste persone spesso fanno collegamenti improbabili o hanno pensieri sconnessi.
La Cannabis è associata ad un lieve aumento del rischio di psicosi e causa, nei suoi fumatori, l'ormai conosciuto effetto di "pensieri a ruota libera". I ricercatori hanno quindi voluto indagare se i partecipanti (volontari sotto l'effetto della Cannabis) mostravano l'effetto "Hyper-Priming".
L'esperimento ha utilizzato un compito classico di "decisione lessicale", nel quale ai volontari è stata inizialmente mostrata la parola "tempo" e successivamente, dopo un breve intervallo, gli sono state mostrate contemporaneamente una parola senza senso (yipt) e una parola di senso compiuto (data). I soggetti dovevano indicare, nel minor tempo possibile, quale delle due era una parola sensata.
Gli sperimentatori hanno innanzitutto valutato la distanza semantica tra la parola iniziale e la parola test e successivamente valutato quanto sarebbe potuto durare l'effetto innesco (priming).
I risultati hanno mostrato che i soggetti sotto l'effetto di Cannabis avevano un "Hyper-Priming", mostrando reazioni più veloci verso concetti lontani; è inoltre emerso che questi soggetti hanno presentato questo effetto, a livelli attenuati, anche quando non erano sotto l'effetto della Cannabis.
La Cannabis ha inoltre causato psicosi temporanee come le distorsioni, come ci aspetterebbe da una droga psichedelica, ma con questa sostanza i fumatori non commettono più errori rispetto ai loro "colleghi" sobri e, una volta svanito l'effetto, non hanno una probabilità maggiore di avere sintomi psicotici. Questo suggerisce che i risultati, per i fumatori di Cannabis, siano proprio legati all'utilizzo della sostanza e non a una distorsione generale del pensiero.
Anche se il dibattito è ancora aperto, ci sono prove che la Cannabis è causa di un piccolo aumento del rischio di sviluppare schizofrenia, soprattutto se si inizia a farne uso in giovane età.
I ricercatori stanno ora discutendo sulla possibilità che i fumatori di lunga data, che passano molto tempo in una condizione di "Hyper-Priming", possano avere una probabilità maggiore di sviluppare psicosi, in quanto vengono meno i confini ben fondati del pensiero. Non è però ancora chiaro, per dare un giudizio definitivo, come la Cannabis agisca per aumentare il rischio di psicosi.
Bibliografia
- Fonte: Mind Hacks
Leggi l'articolo completo in lingua originale
Il concetto di innesco (priming) è stato ben studiato in psicologia: quando elaboriamo un concetto, altri concetti ad esso legati, sono più accessibili. Ad esempio vari studi dimostrano che se viene presentata la parola "uccello" si reagisce più velocemente a parole come "ala" o "volare" rispetto a "mela" o "possibile", poichè le prime sono semanticamente legate alla parola innesco.
E' stato inoltre dimostrato che più la parola presentata è connessa alla parola innesco più la reazione ad essa sarà veloce, suggerendo una sorta di "distanza mentale" tra concetti. E' un processo simile a quello di gettare un sasso in uno stagno: così come le increspature dell'acqua si riducono piano piano allontanandosi dal punto di ingresso del sasso così le connessioni mentali diventano più deboli allontanandosi dal concetto iniziale (innesco).
L' "Hyper-Priming" è un meccanismo di innesco che avviene per concetti molto lontani dall'idea originale, coprendo quindi una distanza maggiore rispetto al normale. Ad esempio la Cannabis, mostrando la parola "uccello", potrebbe sensibilmente accellerare la reazione per la parola "velivolo". Tornando alla nostra analogia, le onde dello stagno verso questa parola (velivolo) non si attenueranno.
L'effetto è stato segnalato, anche se talvolta in modo incoerente, in persone affette da schizofrenia, spiegando perchè queste persone spesso fanno collegamenti improbabili o hanno pensieri sconnessi.
La Cannabis è associata ad un lieve aumento del rischio di psicosi e causa, nei suoi fumatori, l'ormai conosciuto effetto di "pensieri a ruota libera". I ricercatori hanno quindi voluto indagare se i partecipanti (volontari sotto l'effetto della Cannabis) mostravano l'effetto "Hyper-Priming".
L'esperimento ha utilizzato un compito classico di "decisione lessicale", nel quale ai volontari è stata inizialmente mostrata la parola "tempo" e successivamente, dopo un breve intervallo, gli sono state mostrate contemporaneamente una parola senza senso (yipt) e una parola di senso compiuto (data). I soggetti dovevano indicare, nel minor tempo possibile, quale delle due era una parola sensata.
Gli sperimentatori hanno innanzitutto valutato la distanza semantica tra la parola iniziale e la parola test e successivamente valutato quanto sarebbe potuto durare l'effetto innesco (priming).
I risultati hanno mostrato che i soggetti sotto l'effetto di Cannabis avevano un "Hyper-Priming", mostrando reazioni più veloci verso concetti lontani; è inoltre emerso che questi soggetti hanno presentato questo effetto, a livelli attenuati, anche quando non erano sotto l'effetto della Cannabis.
La Cannabis ha inoltre causato psicosi temporanee come le distorsioni, come ci aspetterebbe da una droga psichedelica, ma con questa sostanza i fumatori non commettono più errori rispetto ai loro "colleghi" sobri e, una volta svanito l'effetto, non hanno una probabilità maggiore di avere sintomi psicotici. Questo suggerisce che i risultati, per i fumatori di Cannabis, siano proprio legati all'utilizzo della sostanza e non a una distorsione generale del pensiero.
Anche se il dibattito è ancora aperto, ci sono prove che la Cannabis è causa di un piccolo aumento del rischio di sviluppare schizofrenia, soprattutto se si inizia a farne uso in giovane età.
I ricercatori stanno ora discutendo sulla possibilità che i fumatori di lunga data, che passano molto tempo in una condizione di "Hyper-Priming", possano avere una probabilità maggiore di sviluppare psicosi, in quanto vengono meno i confini ben fondati del pensiero. Non è però ancora chiaro, per dare un giudizio definitivo, come la Cannabis agisca per aumentare il rischio di psicosi.
Bibliografia
- Fonte: Mind Hacks
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