"La Canonizzazione dei Martiri D'Otranto nella polonità di Carol Wojtyla" della studiosa Cristina Martinelli

Da Lalunaeildrago
COMUNICATO STAMPA  Venerdì 5 giugno, ore 19.30, presso la splendida chiesa di S. Giovanni Battista (Monteroni di Lecce), sarà presentato il volume LA CANONIZZAZIONE DEI MARTIRI D’OTRANTO NELLA POLONITÀ DI KAROL WOJTYŁA” della studiosa Cristina Martinelli, e con la prefazione di p. Hieronim Fokcinski S.J., (Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi), pubblicato per i tipi di Edizioni Esperidi.  Dopo i saluti del priore della Confraternita Maria SS. Assunta, Giuseppe Mancarella, e dell'editore Claudio Martino, seguono gli interventi di Don Adolfo Putignano, arciprete di Monteroni di Lecce, e di Cristina Martinelli, autrice. Il volume. Il volume propone una lettura nuova di un evento importante quale la canonizzazione dei Martiri d’Otranto, l’estremo atto di riconoscimento da parte del mondo ecclesiastico, attraverso la grande riforma di Carol Wojtyła, operata nella procedura e nella politica delle canonizzazioni. 
L’autrice spiega le ragioni che hanno condotto alla canonizzazione dei Cinquecento Idruntini, analizzando le vicende umane del Papa polacco, le sue poesie ed omelie, i documenti ufficiali, nonché la storia della Polonia e la stessa “polonità” di Giovanni Paolo II La dolorosa vicenda del sacco di Otranto, operato dall’armata di Maometto II, che nel 1480 vide la cittadina salentina ergersi come città di eroi e di martiri, ha ispirato il vibrante discorso di Giovanni Paolo II, tenuto il 5 ottobre 1980 ad Otranto in occasione del V centenario del terribile evento. In quelle parole si ritrova l’emblema del pensiero woityłiano, la presa di coscienza della tragicità della Storia, l’ineluttabile intersecarsi -per un polacco- di fede e partecipazione attiva alla lotta per la libertà nazionale: una sorta di annuncio di quanto in seguito sarebbe avvenuto nel suo straordinario pontificato.  L’autrice. Cristina Martinelli (Casarano 1949), ha narrato la Storia del II Corpo polacco, sia in forma epica ne’ I Papaveri di Montecassino (2004, tr. polacca, Maki na Monte Cassino, MTW 2007) che in saggi, quali: Michał Lejczak-Il mio memoriale, in (a cura di) E. Prządka e A. Kwiatkowska, Testimonianze-Vol. VI, (2011), Salento d'altre Storie, I soldati di Anders nel Salento tra guerra e dopoguerra (2011), Tra Memorialistica e Saggistica, in Ricordare il II Corpo d’Armata polacco (1943-1946). Inter arma non silent Musae, Atti del Convegno di Roma, 23-24 aprile 2013 Accademia Polacca delle Scienze e Fondazione Romana Marchesa J. Z. Umiastowska (2014), oltre a contributi in «POLONIA WŁOSKA», Bollettino dell'Ass. Italo-Polacca AIPRO e sulla rivista specializzata on-line «PoloniaEuropae». Nei vari campi d’interesse ha pubblicato: Sulle tracce della poesia di Corina (2007), Tra il Don e il Serchio (Bastogi 2008), Le Scuderie dei Marchesi del Tufo a Matino, Mito e Storia (2008), Dolore e speranza, in (a cura di) P. Pellegrino, Il pensiero poetante (Bastogi 2010); Ripartire da Francesco Nullo, (2013); il romanzo Quando comincia il canto (2012); I Del Tufo di Matino. Il declino (Grifo 2014).Pubblica regolarmente nella Collana Miscellanea, Leucadia, e sul Periodico «Paese Italia Press». Sua la svelatura dei valori concettuali del quadro “L’Indovino” (1933) del pittore tedesco Christian Hess, nel saggio Christian Hess e il suo spazio di libertà (2009). 

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