Foto fornita dall’Ufficio Stampa del Teatro Manzoni di Milano
Milano
Al Teatro di Manzoni di Milano, la stagione di successo di quest’anno volge al termine, con ancora qualche interessante appuntamento. In questi giorni è arrivata la pièce scritta nel 1950 dal francese di adozione, Eugène Ionesco, “La cantatrice calva”.
L’opera teatrale – definita dall’autore stesso “anti-commedia” – è il primo esempio del cosiddetto teatro dell’assurdo. La divertente commedia arriva nel capoluogo meneghino con la rivisitazione del regista Marco Rampoldi e, sul palcoscenico, i noti attori cabarettisti Leonardo Manera, Max Pisu e Diego Parassole, affiancati dalle brave e coinvolgenti Roberta Petrozzi, Stefania Pepe e Marta Marangoni.
Allo scoccar dell’ora, il suono di un orologio a pendolo apre la scena in cui, Mr. E Mrs. Smith, nella loro casa, nei dintorni di Londra, dibattono fra loro senza un’apparente logica e con dialoghi ripetitivi. Per cena, con l’arrivo dei Martin e, poi, del capitano dei pompieri, la successione degli eventi si sviluppa irrazionalmente, con un ritmo incalzante grazie anche alla bravura degli attori che stimolano un crescente riso negli astanti, che si ritrovano a domandarsi dove sia l’enigmatica cantatrice calva, personaggio misterioso che, pur senza mai palesarsi sulle quinte, alimenta magistralmente l’assurdità dell’intera commedia.
L’opera che coinvolge molto il pubblico, è presentata dall’Associazione Canora e dal Teatro della Cooperativa, dopo lo stop estivo, riprenderà il suo tour in giro per l’Italia.
Eleonora Dafne Arnese