come le Sarde a beccafico, possono essere servite come ricco antipasto nei pranzi cerimoniali. Questo classico piatto, secondo gli intenditori, può esssere pienamente apprezzato solo il giorno successivo alla preparazione.
È una ricetta antichissima che si prepara nell’intera Sicilia, sia pure con alcune vaianti. Vi diamo la versione classica: tagliate a dadi quattro belle melanzane nere con tutta la scorza, mettetele in un colapasta, salatele abbondantemente, pressatele con un coperchio ed un peso e lasciatele così per per qualche ora in modo che perdano il loro liquido amaro. Affettate finemente due cipolle e soffriggetele nell’olio. Quando saranno trasparenti, unite due pomodori pelati senza semi, tutt’e due tagliati fini. Dopo qualche minuto, alla salsa aggiungete 200 gr. di olive verdi in salamoia e tagliate a pezzi, 150 gr. di capperi freschi e dissalati, 2 cuori di sedano ben lavati e anch’essi tagliati a pezzi. Salate e fate cuocere il tutto a fuoco basso. Sciacquate le melanzane, asciugatele e friggetele. Unitele al sugo e fatele cuocere ancora per qualche minuto. Poi per finire con un cucchiaio e mezzo di zucchero ed un bicchierino d’aceto di vino, mescolate e lasciate raffreddare.
Ingredienti per 4 persone
650 gr. di melanzane, 40 gr. di olive versi private del nocciolo, 1 cucchiaio di piccoli capeeri sott’aceto, 1 abbondante cucchiaio di pinoli, 200 gr. di pomodori perini maturi pelati e privati dei semi, 1 cucchiaio colmo di uva sultanina fatta rinvenire in acqua tiepida, 1 cucchiaio di zucchero, ¼ di bicchiere di aceto rosso (se l’aceto è forte, riducete il quantitativo a 2 o 3 cucchiai), 1 cipolla, 4 coste bianche e tenere di sedano, olio quanto basta per friggere, sale e pepe.
Preparazione
Lavate e asciugate le melanzane, poi tagliatele a piccodli dadi. Sistematele sopra un setaccio e cospargetele con il sale. Lasciatele riposare per un’ora abbondante, in modo che abbiano tutto il tempo di emettere la loro acqua amarognola. Risciacquate le melanzane con acqua corrente, asciugatele con cura e fatele friggere nell’olio bollente in una padella di ferro. Appena saranno pronte, estraetele con la paletta forata e deponetele sopra un foglio di carta da cucina assorbente, affinchè perdano l’eccesso di unto.
Ritagliate ora a piccoli pezzetti di circa tre centimetri le coste di sedano e fatele friggere nel medesimo condimento bollente usato per le melanzane. Estraetele quando saranno diventare ben dorate e croccanti e unitele ai dadini di melanzane.
Togliete dalla padella quasi tutto l’olio usato e, nel poco rimasto, fate rosolare la cipolla affettata fine e i pomodori pelati, privati dei semi e tagliati a filetti. Dopo una decina di minuti aggiungetevi un cucchiaio colmo di zucchero, ¼ di bicchiere di buon aceto (se l’aceto è forte, riducete il quantitativo a 2 o 3 cucchiai), le olive, i capperi, i pinoli, l’uvetta strizzata e il composto di sedano e melanzane e condite il tutto con sale e pepe macinato al momento.
Lasciate cuocere dolcemente a fuoco basso per circa 15 minuti, mescolando spesso; quindi versate la preparazione su un piatto di servizio e lasciatela raffreddare completamente prima di portare in tavola.
In Sicilia la caponata ha molte varianti: in alcune zone viene arricchita con pezzetti di peperoni fritti o con abbondante basilico tritato.
Vino
Bianco di Partinico (Sicilia) servito a 10°C, Etna rosato (Sicilia) servito a 15°C, Chiaretto della Riviera del Garda (Lombardia) servito a 15°C.