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La carbonara di Luca Poldelmengo

Da Anginapectoris @anginapectoris

La carbonara di Luca PoldelmengoStavolta stravolgo la mia intervista e parto dalla ricetta, su gentile concessione di Luca Poldelmengo, la sua esclusiva carbonara, che per sua ammissione sa che non è la ricetta tradizionale, in quanto ci va il guanciale, ma almeno fa la sua "ammissione di colpa"
Pasta alla carbonara:
Fare rosolare la pancetta affumicata in un tegamino con poco olio (so che la ricetta originale prevederebbe il guanciale, ma io la faccio così), aggiungere durante la cottura una spolverata di pepe.
Prendere un uovo(uno ogni due persone) e sbatterlo in una scodella, amalgamarlo con un poco di pecorino e ancora con del pepe.
Scolare la pasta,RIGOROSAMENTE RIGATONI, e immediatamente amalgamarla tanto con l'uovo quanto col soffritto.
Servire e spolverare col pecorino a piacere.

Dunque Luca Poldelmengo è un romano de Roma, nasce nella capitale, il 3 febbraio del 1973, scrittore-sceneggiatore esordisce nel cinema firmando soggetto e sceneggiatura del film Cemento armato prodotto da Rai Cinema.
Nel 2009 esce per Kowalski il suo primo romanzo Odia il prossimo tuo con il quale si aggiudica il premio Crovi come migliore opera prima.
Nel 2012 pubblica il suo secondo romanzo L'uomo nero, per le Edizioni Piemme, nella collana Linea Rossa.
I diritti di entrambi i libri vengono acquistati per la Francia dall'editore Payot & Rivages.
Nel 2014 pubblica per le Edizioni E/O il romanzo N el posto sbagliato, numero 14 della collezione Sabotage diretta da Colomba Rossi e Massimo Carlotto.
Ulteriori informazioni su di lui sul sito e sul suo profilo Facebook

La carbonara di Luca Poldelmengo
Angie: - Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Luca: - Una buona alimentazione è alla base di qualsiasi attività umana

Angie: - Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Luca: - Non in maniera smaccata, ci sono già troppi commissari Gourmet

Angie: - Se fossi un dolce, quale saresti?

Luca: - Cannolo siciliano

Angie: - Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?

Luca: - In frigo una buona birra artigianale. In dispensa la pasta

Angie: - Il condimento della tua insalata: limone, aceto o...?

Luca: - Olio d'oliva tutta la vita

Angie: - Una "fantasia erotico gastronomica"?
Luca: - Avrebbe a che fare con il formaggio di cui sopra, con i suoi odori

Angie: - L'ultimo libro che hai letto?
Luca: - A parte un paio di inediti che non posso citare ti dico quello che ho appena finito Le inutili vergogne di Eduardo Savarese.

Angie: - Qual è il sogno più grande?

Luca: - Vincere la palma d'oro a Cannes con un film che ho diretto tratto da un mio romanzo(oh, l'hai detto tu IL PIU' GRANDE eh)

Angie: - C'è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?

Luca: - La bistecca di Kobe

Angie: - Se tu dovessi abbinare una pietanza a ogni personaggio del tuo romanzo, quali sceglieresti?
Luca: - Vincent(il protagonista) è un piatto di ricci di mare, ma ancora da aprire.
Il dottor Oberdan è un vino molto strutturato appena aperto, per assaporarne la vera essenza bisogna lasciarlo respirare e non fermarsi alle apparenze.

Il professo Basile è proprio come i single malt che tanto ama, forte e senza compromessi.
Sara è una coda alla vaccinare, saporita ma difficile da mangiare senza sporcarsi, chiedete a Leo se non mi credete.

Angie: - Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell'ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)

Luca: - In bici, tra i castagni.

Angie: - quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei "secondari"?
Luca: - Questa è facile: Vincent Cassel, il mio protagonista, Vincent Tripaldi, si chiama così non a caso; tare da sceneggiatore. Poi Oberdan potrebbe essere Danny De Vito e

La carbonara di Luca Poldelmengo
Basile Anthony Hopkins.

Angie: - Qui nel nostro paese c'e' un bel gran "fermento letterario" a Napoli forse piu' che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Luca: - A Napoli avete un gran rapporto con la lingua, con la sua musicalità. Basta con questa storia dell'arrangiarsi, in alcuni casi potrà anche essere vero, ma non se ne può più. In narrativa paga il lavoro, i paraculi durano lo spazio di un romanzo,
se gli dice bene. Maurizio De Giovanni, Erri de Luca, il mio compagno di collana Eduardo Savarese, e ci metto anche un giovane come Marco Marsullo, ma ne sto colpevolmente tralasciando tanti altri.


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