Generazione mille euro, generazione senza futuro, generazione tradita. Sono solo alcuni degli slogan tanto in voga in questo periodo per raccontare il dramma del precariato giovanile. Slogan dalle gambe corte, con prospettive pari a zero e senza direzione. Ecco perché il libro di Angelica Isola “IL MURO – Vita precaria di giovani tacchini” (Ed. Fondazione Mario Luzi) è una boccata d’aria vera e dura per riflettere con ironia sulla vita appesa di tanti ragazzi ma anche, ormai, di tanti adulti. Per raccontare le difficoltà economiche, ma soprattutto psicologiche di chi è precario, l’autrice mette in scena una bega di condominio tra due tacchini che guardano l’Italia con colori opposti. Il tacchino è l’animale scelto da Angelica Isola per rappresentare il precario. Un animale mansueto, tipo festa del ringraziamento, che gloglotta in un recinto, prendendo botte da tutti�, spiega la giovane autrice italiana, giornalista alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.
Nelle 120 pagine del romanzo, con copertina firmata dal vignettista Emilio Giannelli, il lettore ha la possibilità di farsi condurre per mano dai due tacchini protagonisti, Aceto Civetta e Brando Statobrado, nella giungla precaria e arida di uno Scarpone italiano “decaduto e di certo scaduto”�.
Con frasi brevi, quasi radiofoniche, l’autrice tratteggia e riflette sulla politica, sulla scuola, sulla relazione tra generazioni. Un libro utile non solo per chi è precario ma anche per chi, genitore o amico, si trova a doversi confrontare tutti i giorni con un tacchino che annaspa.
- Autore: Angelica Isola
- Editore: Ed. Fondazione Mario Luzi
- Anno: 2013
- Pagine: 144
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