Se come me, amate i cibi sani, avete di sicuro sentito o assaggiato il famoso sostituto del cacao: la carruba.
Anche se con il passare del tempo è stata un po’ dimenticata, la pianta di carrubo (Ceratonia siliqua) e’ stata usata nel Medio Oriente per piu’ di 4.000 anni.
Il carrubo è una pianta sempreverde, molto imponente (raggiunge anche i 10-12 metri di altezza), dotata di una folta chioma verde scuro; ha una crescita lenta e per questo la sua longevita’ è molto alta, può arrivare, infatti, fino a 500 anni.
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Differenze fra le carrube e il cacao
Pur essendo il più valido sostituto del cacao, ci sono delle piccole ma importanti differenze tra i due alimenti. Innanzitutto a differenza del cioccolato e del cacao, le carrube, non contengono caffeina. L’assenza di sostanze psicoattive, come appunto la caffeina e la teobromina rende le carrube ideali soprattutto per chi soffre di allergie o ipersensibilità verso queste sostanze e quindi non può consumare cioccolato. Le carrube, inoltre, contengono 3 volte piu’ calcio del cacao in polvere.
Proprietà terapeutiche del carrubo
Il Carrubo è una pianta che ha delle proprietà terapeutiche molto pregevoli.
Le parti principali utilizzate sono il frutto (dalla cui polpa si ricava la carruba in polvere) e i semi (da cui si ricava una farina utilizzata come addensante in pasticceria).
La farina di carruba (spesso citata come polvere di carruba) è ottenuta dalla polpa essiccata, tostata e macinata che per aspetto e gusto assomiglia molto al cacao ma è di gran lunga più leggera e può essere utilizzata per preparare dolci light, proprio in sostituzione del cacao.
Questa farina è un prodotto assolutamente naturale (non contiene conservanti, coloranti, additivi, zucchero) con un alto contenuto di proteine, vitamine A, D, B1, B2, B3 e sali minerali (calcio, magnesio, potassio); è povera di grassi e di sodio ed ha anche una buona percentuale di fibra e di pectina.
E’ molto usata soprattutto per la sua efficace azione antidiarroica: assorbe, infatti, le tossine che causano infezioni intestinali, per cui è utilissima in caso di diarrea e di vomito. Inoltre esercita anche un’azione antisettica sui batteri del tubo intestinale ed un’azione riequilibrante della flora batterica dell’intestino. La cosa più importante è che è senza glutine per questo può essere consumata senza problemi dai celiaci.
La buccia della carruba è ricca di vitamina E, mentre la polpa è nota per le sue proprietà astringenti ed è per questo che è indicata contro la diarrea e per i disturbi intestinali come la gastroenterite.
L’infuso dei frutti è un ottimo emolliente per la gola ma anche per le infiammazioni della pelle; il decotto non filtrato ottenuto dalla farina di carrube è un ottimo astringente antidiarroico, utile soprattutto per la prima infanzia nei casi di infezioni intestinali, gastroenteriti, enteriti e coliti.
Il suo elevato potere di idratazione rende la carruba anche un utile rimedio per il trattamento del colon irritabile e per la preparazione di decotti espettoranti per le vie aeree.
Utilizzi terapeutici
La polpa può essere utilizzata in diversi modi, è importante ricordare che se è fresca agisce come lassativo, al contrario, quando è secca, è un antidiarroico.
Decotto espettorante per le prime vie aeree: in un litro di acqua aggiungete 50 g di carruba in polvere, 50 g di fichi secchi e 50 g di semi di lino: una volta ottenuto il decotto filtrate, dolcificate con miele e bevetene 3-4 tazze al giorno.
Decotto antidiarroico e per il trattamento del colon spastico: preparate un decotto usando 50 g di carruba in polvere in un litro d’acqua, portate a ebollizione e lasciate cuocere per 15 minuti; lasciate riposare per 10 minuti, non filtrare, dolcificate con miele e bevetene 3-4 tazze al giorno. Per i bambini: in caso di diarrea leggera 1 cucchiaino da caffè in 100 ml sciolto in acqua o latte tiepido tre volte al giorno, in caso di diarrea persistente 2 cucchiaini sciolti in acqua tiepida 3 volte al giorno.
Bagno rinfrescante: Per pelli secche, infiammate e sensibili aggiungete 1-2 manciate di farina di semi nell’acqua della vasca per ottenere un effetto rinfrescante e idratante.
Raucedine o infiammazione della gola: preparate un decotto con foglie e radici con cui fare dei frequenti gargarismi più volte al giorno.
Maschera idratante ed emolliente: mescolate un po’ di farina di carrube con mezzo vasetto di yogurt fino ad ottenere una crema non molto densa. Se necessario aggiungete qualche goccia di olio di mandorle dolci o di olio extravergine di oliva. Applicatela sul viso ben pulito e tenetela per 20 minuti. Sciacquate poi con acqua.
Utilizzo della carruba in cucina
La carruba è molto utilizzata dalle industrie alimentari. In commercio si possono trovare biscotti, sciroppi, basi per il gelato, barrette dietetiche e creme spalmabili tutte a base di carruba.
La farina di polpa di carrube (da non confondere con la farina di semi di carrube che è ben diversa) può essere utilizzata in sostituzione del cacao per torte, ciambelle, budini, creme, gelati, marmellate; inoltre, mescolandola con la farina di grano duro si può utilizzare anche nella preparazione di pasta fresca come tagliatelle, gnocchi, ravioli, ecc. Ricetta crema spalmabile con farina di carrube
La farina di semi di carrube (talvolta indicata con la sigla E410), è utilizzata soprattutto nei prodotti dietetici poco calorici, inoltre grazie alla sua capacità di assorbire acqua per 100 volte il suo peso è spesso impiegata come addensante in molti alimenti: gelati, salse, formaggi e prodotti derivati dal latte.
Lo sciroppo di carrube viene utilizzato come aroma per i gelati, bagna per dolci, per bevande alcoliche ed analcoliche, per la produzione di caramelle ed è impiegato anche nel settore cosmetico.
Dove comprare la carruba?
La carruba purtroppo è un frutto dimenticato, infatti è facile reperirla in commercio solo nei luoghi dove cresce spontaneamente. Con un po’ di fortuna la si può trovare al mercato sui banchi della frutta secca, nelle feste di paese, nei negozi specializzati in sementi e frutta secca o nei negozi di alimentazione biologica. Nelle regioni dove è maggiormente coltivata (Sicilia, Puglia, Sardegna e alcune zone della Campania) la si può acquistare direttamente dalle aziende agricole che spesso la utilizzano come mangime per animali.
Io la compro al mercato, al banco dei prodotti secchi (ceci, fagioli ecc) al prezzo di 6€ al chilo (c’è chi la vende anche a 10€ al kg), ma nelle zone dove cresce spontaneamente la si può trovare a costi molto più bassi. La farina di carrube e di semi di carrube, invece, possono essere acquistate nelle erboristerie più fornite e nei negozi bio.
Attenti a:
- I semi: sono durissimi e se non prestate attenzione rischiate di rompervi qualche dente
- I buchi: Le carrube vengono facilmente attaccate da alcune larve di insetti, se ci sono dei fori sulla polpa basta solo eliminare la zona intorno al foro
- Il prezzo: molte volte i prezzi al chilogrammo sono esagerati soprattutto nelle zone dove il carrubo non è coltivato
- L’aspetto: la carruba deve essere abbastanza fresca; al momento dell’acquisto controllate la morbidezza perchè la polpa troppo secca è quasi immangiabile
- La conservazione: le carrube vanno tenute in un luogo fresco ed asciutto, conservate in sacchetti di plastica ben chiusi.