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La carta di rete personale nella pratica della salute mentale di comunità

Creato il 16 ottobre 2011 da Raffaelebarone

di Raffaele Barone, Simone Bruschetta e Chiara Bivona

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La Carta di Rete Personale è una tecnica di mind-imaging derivata dalla ricerca sociologica moderna sulle reti sociali, che rappresenta graficamente, con specifici simboli, le reti relazionali del soggetto e la ricostruzione soggettiva del suo modo di abitare il mondo, attraverso la costruzione di una sorta di mappa pluritematica, che permette di visualizzare, in maniera riflessiva con il mondo sociale esterno, il mondo suo psichico interno (Fasolo F., Tirelli M., Batocchio B., e coll., 2003; Fasolo, Ambrosiano, Cordioli, 2004).

Essa nasce come strumento di indagine psico-sociale, a partire dalla teorie delle reti, sociali sviluppate dall’epidemiologia sociale per studiare la correlazione dei fattori sociali di rischio nelle malattie psico-somatiche e cronico-degenerative (Berkman, Kawachi, 2000; Sanicola, 1995). Si evolve successivamente come strumento descrittivo-diagnostico, nell’ambito della psicopatologia, in accordo con le più recenti teorizzazioni sulla salute mentale di comunità e la psicoterapia analitica di gruppo (Fasolo, Ambrosiano, Cordioli; 2005).

Attraverso simboli appositamente predisposti e seguendo una disposizione ego-centrata, diventa così possibile rappresentare graficamente e visualizzare le reti sociali ed i legami interpersonali del soggetto. La disposizione ego-centrata prevede cioè la posizione del soggetto al centro delle sue reti e la tessitura di legami diretti tra egli e gli altri soggetti.

La Carta di Rete Personale, in base al tipo di dati che si intende raccogliere, cioè se a scopo di ricerca, di valutazione o di intervento, può essere utilizzata sia per analizzare che per visualizzare ed esplorare le reti sociali del soggetto ed attraverso di esse il suo funzionamento mentale (Fasolo, Ambrosiano, Cordioli; 2005).

In particolare la Carta di Rete Personale può essere utilizzata per:

  • visualizzare il mondo socio-relazionale del soggetto e con esso quindi il suo funzionamento mentale, secondo l’assunto gruppoanalitico della correlazione tra mondo esterno e mondo interno dell’essere umano (Lo Verso, 1994);
  • valutare l’efficacia degli interventi di cura ed il processo di guarigione nella patologia mentale; al punto che può essere considerata a tutti gli effetti una prassi psicodiagnostica di “mind imaging” (Fasolo F., Tirelli M. e col., 2003).

Questo strumento viene utilizzato all’interno di un colloquio clinico-sociale semistrutturale, denominato Colloquio Carta di Rete (vedi Appendice), che permette al soggetto di pensare e guardare le proprie relazioni sociali all’interno di un setting teorico-procedurale che si prenda cura della patologia mentale.

Il Colloquio Carta di Rete svolge quindi, anche, una funzione mentalizzante sul soggetto, in quanto permette di riflettere sul proprio modo di stare in relazione con gli altri, sulle proprie risorse socio-affettive e sul significato attribuito ai propri legami, ai propri gruppi di appartenenza ed agli eventi che in essi prendono forma, allargando così la consapevolezza sullo stesso processo di significazione (Fasolo, 1990).

Il colloquio carta di rete, si struttura nella nostra esperienza, in due sedute di lavoro con il paziente ed in un processo articolato di costruzione del protocollo di valutazione, organizzandosi concretamente in tre fasi di lavoro:

-   la seduta di somministrazione, durate la quale avviene sia la costruzione della rete/mappa (esplorazione, disposizione e tessitura), sia l’inchiesta sulla rappresentazione ottenuta con una prima restituzione empatica;

-   il lavoro di valutazione, durante il quale avviene l’analisi dei dati emersi, la ricerca dei dati clinico-sociali del soggetto per incrociarli con quelli ottenuti, la redazione del protocollo di valutazione;

-   la seduta di restituzione, nella quale si fornisce al paziente una descrizione articolata dei risultati emersi dalla valutazione della sua carta di rete, integrandoli con la sua storia clinico-sociale, co-costruendo assieme a lui nuovi significati e riflessioni tanto sui risultati, quanto sul processo del colloquio stesso.

La somministrazione prevede la richiesta al soggetto di un elenco delle proprie relazioni attuali attraverso l’indicazione di persone, gruppi, istituzioni ed ambienti sociali per lui significativi, dal punto di vista della pregnanza affettiva sia positiva che negativa, in quello specifico momento della sua vita, nel qui ed ora. Quando l’elenco è abbastanza completo (in quanto è possibile aggiungere relazioni significative durante tutto il periodo del colloquio, anche dopo la costruzione della carta di rete) si chiede al soggetto di posizionare il simbolo che corrisponde alla propria persona su un foglio bianco disponendo intorno ad esso, secondo un criterio di vicinanza affettiva, tutti gli altri nomi dell’elenco. Infine si procede alla tracciatura dei legami tra il soggetto egli altri nomi segnati sul foglio, seguendo una legenda che distingue n. 8 diversi segni grafici che simbolizzano altrettante tipologie di legame: normale, forte, debole, interrotto, rotto, discontinuo, ambivalente e conflittuale.

La Carta di Rete Personale, che viene costruita durante la prima seduta di lavoro potrà cosi essere analizzata secondo i suoi aspetti quantitativi come la numerosità dei nodi, la tipologia delle reti sociali che rappresentano o dei legami che li uniscono, ma anche l’ampiezza, la struttura e le caratteristiche dei simboli tracciati. Oppure potrà essere esplorata, come una vera e propria mappa, alla ricerca di dati qualitativi sui legami descritti e sulle soggettività in essa tracciate, interrogando anche, in senso proiettivo, la forma ha assunto e le immagini che ne vengono fuori.

La seduta conclusiva serve infine a mentalizzare e socializzare tutto questo processo e soprattutto i dati ottenuti dal’inchiesta, dalla valutazione della carta di rete e dalle informazioni sulla storia clinico-sociale acquisite durante la redazione del protocollo, co-costruendo assieme al soggetto nuovi significati e nuove rappresentazioni sulle sue reti relazionali e sulle loro trasformazioni passate, presenti e future.

Nella nostra pratica di salute mentale abbiamo, contemporaneamente allo sviluppo di tale procedura di utilizzo clinico-sociale della Carta di Rete Personale, elaborato una procedura di indagine e valutazione delle Reti Relazionali Lavorative degli operatori, intesi in senso lato, responsabili dei servizi, membri delle equipe, operatori clinico-sociali, della salute mentale di comunità. Tale rete permette di visualizzare la mappa dei legami professionali significativi per lo svolgimento da parti dell’operatori del proprio lavoro quotidiano, nel qui ed ora. Attraverso un Colloquio Carta di Rete strutturato come quello per l’analisi delle Reti delle Relazioni Sociali, verrà costruita una mappa che avrà come elementi cardine le relazioni lavorative del singolo operatore, percepite come più importanti sia in senso positivo che negativo, e descritte in rapporto sia a persone che a gruppi, istituzioni o ambiento sociali.

In Appendice proponiamo le procedure di realizzazione di ambedue le tipologie di Colloquio Carta di Rete ed i relativi esempi di applicazione.

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