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La carta resiste e reclama, se non canta!

Creato il 01 aprile 2014 da Temperamente

linkSalone degli Affreschi, Ateneo di Bari. 1 aprile, primo appuntamento di L.ink: festival dell’editoria e del giornalismo. Ovvero come cambiano i giornali e le produzioni scritte ai tempi dell’epub. Una sala storica piena di studenti, appassionati del giornalismo, tesserati all’ordine come pubblicisti o professionisti e una pluralità di invitati per discutere e interagire in merito alle sorti della carta stampata, nonostante il prevalere del digitale e dei modi comunicativi assoggettati alla tecnologia.

Singolare il saluto di Silvia Godelli – Assessore alla Cultura della Regione Puglia – che si è detta disposta a non perdere due importanti eventi nella mattinata: il festival di cui stiamo parlando e la presentazione dell’archivio digitale della Gazzetta del Mezzogiorno, giornale storico della nostra bella Puglia. Passi in avanti, insomma, a distanza di metri e minuti.

Un’occasione importante, di formazione e confronto, possibile grazie ai Laboratori dal basso (LDB) organizzati dall’ARTI Puglia (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Regione Puglia), giacché oggi è necessario «innovare la formazione imprenditoriale» ha sottolineato Flavia Giordano (ARTI).

L.ink è, allora, un’opportunità per ripensare la professione del giornalista stesso che deve avere competenze eterogenee, essere in grado di declinare i tipi di scrittura in base ai vari media utilizzati, ricorrere a registri di narrazione differenti. Così la pensa Michele Casella – organizzatore del festival.

Oggi, infatti, è indispensabile quella sinergia tra linguaggio cartaceo e scrittura sul web, rispettivamente frutto di memoria storica e liquida, come sostiene Valentino Losito – Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia.

Culmine della mattinata l’intervento di Christian Rocca –  Direttore di “IL”, magazine del “Sole 24 ore”. E la letteratura entra in punta di piedi, ma con tutti i diritti, sin dall’inizio, grazie a Mark Twain, il quale smentì la falsa notizia della sua morte con questa paradossale dichiarazione: la notizia della mia morte è fortemente esagerata.

mark twain

Alla stessa maniera, i giornali cartacei, quelli da sfogliare-toccare-metteresottoilbraccio-infilarenellaborsa-leggereintreno-ecc, erano dati per morti già da anni. Eppur si edita!, verrebbe da dire, parafrasando un altro genio. Certo, con tiratura minore, con difficoltà maggiore, ma si prosegue.

Perché il segreto sta nel dire ciò che molti non dicono, nel ricercare la notizia non più semplicemente con la vecchia – ma sempre valida – retorica delle scarpe del giornalista, bensì con la capacità di cogliere gli spunti che social, blog e siti offrono e approfondirli, per proporre informazioni di qualità. Tutt’altro che copia&incolla, dunque!

Così possono aver senso le riviste e i magazine, la cui periodicità non è certo giornaliera e che, di conseguenza, fornirebbero notizie già vecchie – vista la rapidità e facilità con le quali si accede oggi al mondo dell’informazione. Prendersi i propri tempi per approfondire, curare, riproporre in chiavi nuove. Ispirarsi al passato per leggere il presente e scorgere schegge di potenzialità future. È quanto viene richiesto a giornalisti e – lo diciamo noi – critici nell’era dell’ipercomunicazione.

Insomma, più competenze, proposte, suggerimenti, idee. Realizzare prodotti belli, che valga la pena comprare, conservare, possedere e mostrare. A tal proposito la stessa cura grafica si fa chiave del successo, per dire anche con le immagini, per accarezzare gli occhi stanchi e spesso socchiusi dei lettori, per offrire loro il valore aggiunto riguardo ciò che già sanno.

Praticamente, change in progress!

Susanna Maria de Candia


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