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La “casa autonoma”, progetto di sostenibilità dal Politecnico di Bari

Creato il 02 giugno 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
La facoltà di Architettura del Politecnico di Bari ha ideato la ‘casa del futuro‘, un prototipo di circa 100mq in fase di costruzione a Bari, in grado di consumare fino al 90% in meno rispetto alle case tradizionali.Il progetto è stato selezionato insieme ad altri venti progetti di università di tutto il mondo e sarà presentato a settembre a Madrid (Spagna), in occasione della manifestazione internazionale ‘Solar Decathlon Europe 2012′.Si tratta – rende noto il Politecnico – di una casa autonoma che può assicurare il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento convenzionale (caldaia e termosifoni) perché sfrutta la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre, dal calore generato internamente dai comuni elettrodomestici e dagli occupanti, ricorrendo a fattori fondamentali come:- l’isolamento termico, - l’assenza di ponti termici, - l’elevata impermeabilità all’aria, - il controllo della ventilazione, - l’esposizione solare, - la forma, - i materiali costruttivi del territorio.Gli impianti di climatizzazione e di riscaldamento rappresentano un fattore altamente inquinante perché producono gran parte delle emissioni dei gas e di ossido di carbonio (CO2).Nell’ambito delle ricerche sul risparmio energetico applicato, la facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e il Formedil-Bari (Ente per la Formazione Professionale in Edilizia delle Provincie di Bari e Bat), hanno da tempo avviato una collaborazione e realizzato la costruzione di questa struttura eco-sostenibile sperimentale, autosufficiente, denominata ‘Astonyshine‘.Il prototipo è il risultato della collaborazione scientifica fra la facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e l’Ecole Nationale Superieur d’Architecture (ENSA) Paris-Malaquais che sta curando una variante dello stesso progetto per dimostrare la versatilità tecnologica della casa.Ammessa per la prima volta a partecipare, l’Italia potrà sperimentare il proprio know how in materia di sostenibilità ambientale per produrre un edificio adatto al proprio contesto climatico, economico e sociale e proporre un modello mediterraneo di costruzione sostenibile.Fonte: Ansa

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