Qualche giorno fa si parlava con un'amica di Riga e della sua Casa dei Gatti, e così per associazione di idee mi sono ricordata di una curiosità a cui volevo accennare già un po' di tempo fa. Torino in realtà non dispone di edifici dedicati ai gatti, però a pochi passi dal mercato di piazza Madama Cristina
e più precisamente all'angolo tra via Madama Cristina e via Silvio Pellico, c'è una casa ideale per mettere alla prova lo spirito di osservazione di chi ci passa davanti. E' una casa dall'aspetto gradevole ma abbastanza anonimo di tante case ottocentesche, e difatti pochi sono pochi quelli che si accorgono del particolare bizzarro che la rende unica.
Fu il proprietario, Pasquale Zanzi, a volere queste decorazioni, effettivamente piuttosto singolari, quando nel 1876 mise mano all'ampliamento della casa. All'epoca si era favoleggiato a lungo sul loro significato: qualcuno diceva avessero uno scopo apotropaico ma per gran parte dei contemporanei il signor Zanzi era semplicemente un tipo originale animato da una gran voglia di stupire. Non posso sapere quanto a lungo sia durato lo stupore ma quel che è certo è che ai giorni nostri non ne è rimasta traccia. Mentre scattavo le mie foto si è avvicinato un signore che, freddo ma molto gentile, mi ha chiesto per quale motivo stessi fotografando casa sua. Gli si leggeva in faccia Vecchia carampana, che caspita di denuncia vuoi mandare a Specchio dei Tempi? ma quando gli ho mostrato le foto dei balconi è trasecolato: non si era mai accorto dei pipistrelli





