Dopo avere ascoltato alla Camera il breve dibattito che ha consentito il voto quasi istantaneo della legge sulla manovra finanziaria, dopo avere constatato che si tratta di una manovra di classe che fa precipitare tutto il peso della presunta salvezza del Paese sui pensionati e sui poveri, sulle madri e sugli ammalati, mi sembra inevitabile il confronto con una diffusa voce popolare che sta diventando invettiva, che sta diventando tuono. [...] Chiedo al presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, di assumersi, di fronte ai deputati e assieme ai deputati, la responsabilità di affrontare il problema.
arriva, sempre su quelle pagine, la risposta del Presidente della Camera
“Condivido l’appello del Fatto Quotidianoaffinché il Parlamento faccia tutto quanto è in suo potere per convincere gli italiani che le Camere non sono il luogo dove una casta privilegiata si chiude a difesa dei suoi interessi.che inizia così la sua risposta. La politica non può essere definita un costo, continua Fini
ma è certo che a fronte dei tanti sacrifici imposti agli italiani per la precarietà dei nostri conti pubblici, un esempio in tal senso deve venire soprattutto da chi ha il dovere di rappresentare per davvero la volontà popolare, quale che sia il modo con cui è stato eletto.Sembrano pari pari delle belle parole di circostanza sentite tante volte, ma è meglio di niente. Così a parole i nostri politici sono sempre disponibili a tutte le riduzioni dei costi, ma nei fatti accade ben poco. Fini però si sbilancia, come già un'altra volta per altro motivo, fino ad affermare
Per una elementare regola di correttezza nei confronti dell’Ufficio di Presidenza e dei colleghi, ritengo di non poter anticipare le misure concrete di riduzione della spesa che proporrò (grassetto ndr). Entro qualche giorno gli italiani avranno comunque gli elementi per giudicare, e mi auguro che nessun gruppo politico voglia sottrarsi al dovere civile di non allargare ulteriormente la distanza che separa il cosiddetto Palazzo dai cittadini.
C'è da fidarsi? Teniamoli d'occhio.