Nel suo intervento, il discusso leader ceceno Kadyrov (noto per i crimini contro la popolazione civile di cui viene accusato da numerose organizzazioni internazionali) ha dichiarato che l‘Islam è una regione di pace e che i musulmani russi non permetteranno che venga utilizzata per destabilizzare il Paese: «Vogliamo annunciare a tutto il mondo che noi musulmani siamo sempre stati affidabili protettori della Russia». Secondo Kadyrov, l’Islam insegna alle persone «a vivere in pace e in armonia con tutte le nazioni del nostro paese, con persone di diverso credo religioso, ma vediamo che giornalisti e politici europei incivili insultano i sentimenti religiosi sotto falsi slogan sulla libertà di parola e la democrazia. Di quale libertà di parola parlano a Parigi e in altre capitali occidentali?».
Il legame a doppio filo tra il popolo ceceno e la religione islamica ha una valenza storica ed identitaria: costituita originariamente di tribù familiari, i Ceceni nel XIV secolo iniziarono a darsi una forma organizzativa nazionale sfruttando proprio il collante religioso.
Ma Grozny non è la sola città russa a protestare contro la pubblicazione delle vignette su Maometto: più di 10mila persone hanno manifestato anche a Magas, capitale dell’Inguscezia, per sostenere l’Islam e protestare contro le vignette che insultano Maometto. A Mosca invece il sindaco Sobjanin ha proibito i cortei, per motivi di ordine pubblico.