A poco più di una settimana dallo “Statue-gate”, l’arbitraria censura della Venere Esquilina e di altre statue nude all’interno dei Musei Capitolini, per non urtare la sensibilità del presidente iraniano Rohani, in visita a Roma, un simpatico cortometraggio sembra aver profetizzato mesi fa la vicenda che avrebbe tenuto banco sulle pagine dei quotidiani per giorni nel nostro paese.
Sulla falsariga del film Una Notte al Museo, il corto vede protagonista una guardia di sicurezza durante il turno di notte alle prese con l’insolito incontro con una simpatica suorina che tenta di censurare le nudità di tutte le sculture e quadri presenti all’interno delle sale espositive, tra le quali il nostro David di Michelangelo e il dipinto della Maya Desnuda del Goya.
Esilarante il duello tra i due personaggi, l’uno intento a fermare il bigottismo della religiosa, l’altra a lanciare come un ninja censure sulla nudità delle opere d’arte.
Un siparietto che ricorda molto gli involucri dentro i quali sono state letteralmente imprigionate i gruppi scultorei dei musei italiani.
Il cartone si intitola semplicemente None of that, nessuna di queste, gioco di parole che potrebbe riferirsi sia a chi censura sia a chi invece vuole difendere l’arte della sua integrità, o meglio, nella sua nudità.
Il video è stato girato in computer graphic 3D, utilizzando prevalentemente Photoshop per la pre-produzione e il software Maya per l’animazione, creato dalle menti di Anna Hinds Paddock, Isabela Littger de Pinho e Kriti Kaur, con le musiche originali di Corey Wallace, e rappresenta, oggi più che mai, una simpatica riflessione sul valore dell’arte.